Si riparte. Atalanta-Carpi inaugura la serie di cinque partite prima della terza sosta in programma a metà novembre. Dopo il confronto con gli emiliani i nerazzurri giocheranno a Torino con la Juve, quindi il turno infrasettimanale in casa con la Lazio, poi due trasferte consecutive a Bologna e a San Siro con i rossoneri. E al termine della dodicesima giornata il futuro nerazzurro sarà più chiaro, insomma sapremo che tipo di campionato si dovrà affrontare. A parte la Lazio l’Atalanta si incrocia con formazioni che, in questo momento, sono alle sue spalle. Certo fa un po’ specie vedere la Juve indietro di tre punti e vediamo domenica sera, dopo il big match tra bianconeri e interisti, come sarà la nuova graduatoria della serie A. Non è irrealistico pensare che il vantaggio possa essere aumentato per i nostri beniamini. A patto che vincano la partita col Carpi. Impresa non certo impossibile se si leggono le formazioni delle due squadre e,soprattutto,lo stato di forma di entrambe. Proprio prima della sosta il Carpi ha cambiato allenatore, Sannino al posto di Castori, e ha ottenuto il primo successo superando il Torino. I dirigenti biancorossi, quindi, hanno assunto un allenatore che privilegia forza fisica, corsa e tanta difesa. Più che far giocare la sua squadra mira a bloccare il gioco dell’avversaria con una specie di ostruzionismo tattico. Il 3-5-2 si trasforma senza tanti fronzoli in un impenetrabile 5-3-2. Anche se contro i movimenti dei nostri centrocampisti e, soprattutto, contro la velocità di Moralez e Gomez infoltirà la schiera dei suoi centrocampisti. I nostri due argentini prima di arrivare dalle parti di Gagliolo e Bubnjic dovranno confrontarsi anche con Gabriel Silva e Letizia, a loro volta, supportati da Lazzari e da Fedele. Dunque un muro. Una partita tutt’altro che agevole sotto il profilo tattico. Eppure, fino ad oggi, l’Atalanta non ha mai fallito una partita e per una buona mezzora anche la prestazione con la Fiorentina non è stata da buttare. Reja non ha badato a turnover o a ritocchi della formazione, se non per causa di forza maggiore per infortuni e squalifiche, e così la squadra, match dopo match, ha trovato la sua identità che tradotto significa affrontare gli avversari cercando di aggredirli e intimidirli con un fraseggio palla terra efficace, veloce e pungente, soprattutto con gli inserimenti sulle fasce. A parte la Fiorentina, sono state tutte avversarie abbordabili e così vale anche per il Carpi. Un successo confermerebbe una posizione stabile nella parte sinistra e sarebbe un indiscutibile viatico prima di giocare con la Juve e la Lazio.
Giacomo Mayer
sabato 17 Ottobre 2015