Fiorentina – Atalanta 3-0 (2-0)FIORENTINA (3-4-2-1):
Tatarusanu; Tomovic, G. Rodriguez, Astori; Blaszczykowski, Badelj, Borja Valero (37′ st Fernandez), M. Alonso; Ilicic (29′ st Verdù), Bernardeschi (22′ st Vecino); Kalinic. A disp.: Lezzerini, Sepe, Rebic, Suarez, G. Rossi, Babacar, Roncaglia. All.: Paulo Sousa.
ATALANTA (4-3-3): Sportiello; Masiello, Toloi, Paletta, Dramé; Grassi, de Roon (35′ st Carmona), Kurtic (7′ pt Cherubin); Moralez, Denis (1′ st D’Alessandro), Gomez. A disp.: Radunovic, Bassi, Stendardo, Bellini, Migliaccio, Cigarini, Conti, Monachello, Raimondi. All.: Reja.
Arbitro: Massa di Imperia 4,5 (Di Liberatore-Posado, IV Stallone; add. Gavillucci e La Penna).
RETI: 6′ pt rig. Ilicic (F), 34′ pt Borja Valero (F), 45′ st Verdù (F).
Note: espulso Paletta al 5′ pt per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Masiello e Toloi per gioco scorretto. Corner 8-4; recupero 1′ e 3′.
FIRENZE – Pista pista la capolista. Che si issa da sola in vetta ai danni dell’Inter passando a Paletta abbassata. Il (poco o fin troppo) vigile Massa, giustiziere di un’Atalanta ingenua ma dalle gambe tagliate fin dal principio da rigore contro (netto) e uomo in meno secondo un’interpretazione del regolamento da burocratichese spinto, risolve da par suo la questione del traffico domenicale a una Fiorentina che poi viaggia sul velluto chiudendo la pratica già nel primo tempo.
Così vollero la malasorte e l’arbitro di Ponente: dopo cinque risultati utili, fra cui le due vittorie di fila con Empoli e Samp, il notturno dice male alla provinciale che s’era illusa di poter respirare aria d’alta quota. La scalata è ripidissima da subito, con l’imbeccata di Bernardeschi per l’inserimento di Blaszczykowski, atterrato in sandwich da Gomez e da Paletta che rimedia il rosso per fallo da ultimo uomo (anche se l’aggancio scorretto sembra proprio del primo e il centrale interviene d’anca solo dopo): Ilicic è freddo e spiazza Sportiello. I bergamaschi devono ricomporre la linea a quattro sacrificando Kurtic per Cherubin, ma all’11’ rischiano la berta da fuori sul doppio tentativo di Borja Valero, fermato dal legno, e Badelj che non raddrizza la mira. Il possesso palla di casa rimane schiacciante (nell’ordine del 64 a 36 per cento) e ai nerazzurri non resta che provarci saltuariamente, vedi cross del Papu dalla mancina al 16′ che non pesca libero Maxi solo per la diagonale in chiusura di un Marcos Alonso davvero da corsa. L’esterno serve una palla d’oro a Bernardeschi tre giri di lancetta più tardi, vanificata dal corpo sbilanciato all’indietro del talentino uscito dal vivaio. Se poi il Frasquito si permette pure di fallire un rigore in movimento da pochi passi servitogli da Denis (26′, Tatarusanu chiude lo specchio in corner) dopo un borseggio di Grassi a Borja Valero, si capisce che il difetto più grande del collettivo agli ordini di Reja è la totale mancanza di opportunismo. Un peccato, perché se le grandi firme del “Franchi” si esibiscono in un fraseggio lezioso solo di rado intervallato da iniziative personali, lo stesso minuscolo santefesino al 31′ spreca l’allungo dal fondo del connazionale di pari stazza consentendo a Borja di anticipare Grassi. I titoli di coda virtuali li scrive Borja Valero, che chiude al 34′ di piatto solo davanti a Sportiello uno splendido uno-due con Bernardeschi.
Nella ripresa l’Atalanta toglie dalla mischia Denis per puntare sull’artiglieria leggera: ai pesi piuma sudamericani là davanti si aggiunge D’Alessandro. Ovviamente non succede nulla, anzi è Kalinic a scendere lungo la navata al 7′ ma non abbastanza velocemente da evitare il recupero di Masiello in fallo di fondo. Al 9′ de Roon innesca la zuccata di Dramé, imprecisa come da costume. L’aletta romana ex Cesena prova a scodellare qualche manicaretto in mezzo (17′, libera Astori), Alonso si riavvampa chiamando Sportiello a difendere il suo palo (19′). I toscani provano a imbeccare Kalinic (29′), lasciato secco da Toloi mentre tenta di metterla di testa su lob di Borja Valero, ma il croato nel finale azzecca l’assist utile al tris al volo di Verdù. Al rientro dalla pausa per le nazionali (impegnati Conti, Monachello, Grassi, Kurtic e Radunovic), dal 18 al 28 ottobre un ulteriore trittico della verità per scoprire un po’ le carte sulla stagione atalantina: subito il Carpi neopromosso in casa, quindi la trasfertona allo Juventus Stadium e chiusura del mese tra il pubblico amico nell’infrasettimanale con la Lazio.
S.F.