SOVERE
– Sali in Val Borlezza e dal buio sbuca a sorpresa il crestino di Enock Balotelli, fratello d’arte di stanza al Sarnico accompagnato dal suo presidente Walter Duci. Del resto partecipare a una serata da Beppe Rota significa trovarci di tutto e di più. Tranne i termosifoni funzionanti, anche se a scaldare l’ambiente e il cuore è bastata la folla accorsa ad animare il terzo tributo a papà Enzo insieme ai soliti ospiti d’eccezione. E in un rendez-vous alla memoria del genitore – mentre mamma Francesca ha condiviso le fatiche dell’organizzazione -, cui il noto videomaker-collezionista di Sovere per l’occasione ha dedicato una canzone musicata da Franco Canini, non potevano mancare due icone del Beppe-pensiero: un bel pacco di maglie (in primis quella della Samp, autografata da Eto’o e spedita nientemeno che da Massimo Ferrero, e quella promessa da Totò Di Natale dell’Udinese), da aggiungere alle oltre duemilatrecento ottenute dai protagonisti dello sport più bello del mondo («Ma il mio sogno, adesso, è creare un museo itinerante»), e ovviamente loro, gli eroi del pallone.
Quelli passati con successo dall’altra parte della riga di gesso, come l’allenatore della Primavera dell’Inter – trionfatrice dell’ultima Viareggio Cup – Stefano Vecchi, uno diventato grande portando la Tritium dalla D alla Prima Divisione in due anni: «Ho sempre raccolto un sacco di divise in giro e ne avevo la casa piena, poi ho conosciuto Beppe e mia moglie ha trovato qualcuno a cui sbolognarle. Sul lavoro mi va benone: alleno una multinazionale piena di grandi prospetti, da Bonazzoli a Puscas, che hanno già esordito in prima squadra». Da Mapello a Castel Rozzone, ecco Giancarlo Finardi, attuale coordinatore tecnico (il braccio destro del guru Mino Favini) del vivaio atalantino, che ha regalato la maglia del centenario della sua Cremonese (383 presenze, fascia al braccio e doppia promozione dalla C nel palmarès) e ha aneddoti ghiotti su due fronti per la platea di buongustai: «In nerazzurro, in panchina, ho ricordi belli come le tre Coppe Italia Primavera vinte nel 2000, 2001 e 2003. Ma lo spareggio retrocessione perso con la Reggina mi ha perseguitato perfino in vacanza, su un’isola greca, dove mi ero rifugiato subito dopo concedendomi una crociera: quando in un negozio ho detto che venivo da Bergamo, il tizio dietro il bancone mi ha risposto “Ah, Atalanta giù!”. Con Emiliano Mondonico, compagno prima e tecnico poi in grigiorosso, ho mille ricordi: una volta mi annunciò che avrebbe fatto fare il capitano a un altro per responsabilizzarlo, ma arrivato nello spogliatoio seppi che non ero nemmeno negli undici».
Dall’album delle figurine degli aficionados degli Anni Ottanta e Novanta spunta Stefano Maccoppi, stopper classicissimo di Como, Bari e Piacenza che oltre alla sua ha portato la camiseta rossa del figlio Andrea (ora al Chiasso): «Il Piacenza tutto italiano di Gigi Cagni andava in ritiro a Serina e lì conobbi Beppe. Che ovviamente non ha più smesso di cercare le mie maglie e anche me, al telefono…». Altro giro, altri amici, introdotti da Simone Zani di Radio 2 Laghi Varese insieme ai co-presentatori Sabrina Fratus (l’Eco di Bergamo e calciomercato.com) e Federico Errante (l’Eco di Bergamo e Gazzetta dello Sport), che per l’occasione ha mollato a Beppe – «Dopo un lungo corteggiamento» – la preziosissima e pressoché unica vintage grigia (di lana) del mitico portierone Ottorino Piotti. Pronti, via: Luca Medolago, preparatore atletico della Primavera di Valter Bonacina; Dario Caglioni, responsabile dei preparatori dei portieri delle giovanili dell’AlbinoLeffe; il segretario del Lumezzane Fausto Corsini; il cantante-chitarrista Giox reduce da Sanremo Giovani; il basso Michele Zanchi (habitué della stagione della lirica al Teatro Donizetti di Bergamo, cimentatosi per i presenti con la strepitosa “Moon River” di Frank Sinatra) e Paolone Acerbis, che ha finito di scontare i peccati di scommessopoli proprio giovedì 12 e ora può cercarsi una squadra. Chissà che Enzo, da lassù, non dia una mano anche a lui.
Simone Fornoni
(Foto Tarzia – Studio Fotografico f.f.)
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