di Carlo K CapitanioPeccato: fino allo scadere l’Atalanta poteva portare via almeno un punto dal Franchi e non avrebbe fatto torto a nessuno: la Fiorentina è squadra in continua evoluzione e l’Atalanta gioca probabilmente la partita più pimpante della stagione.Il rimpianto è quello di non aver capitalizzato un bel match, equilibrato e giocato dai neroazzurri con un piglio finalmente autorevole, affrontando i viola senza paure.Colantuono ha studiato la gara e si vede: impone – probabilmente più per scelte societarie che tecniche – Masiello terzino destro con Bellini (più disciplinato e difensivo di Del Grosso) dirottato a sinistra. Al centro Stendardo fa coppia con Benalouane, facendo scivolare Biava (non in perfette condizioni) in panchina.Davanti, fuori una delle torri (Pinilla) e dentro il frizzante Gomez, con Maxi Moralez schierato a ridosso di Denis, ancora oggi in ombra.Solo il gol di Pasqual allo scadere (forse in millimetrico fuorigioco) ha punito i neroazzurri, che pagano un po’ di incertezze in difesa, con la coppia centrale non impeccabile.Da segnalare l’ennesima prestazione maiuscola di uno Zappacosta formato nazionale, con Conte che finalmente sembra essersi accorto di uno dei prospetti più interessanti dell’intera Serie A.Rivedere Masiello in campo provoca sensazioni contrastanti: da un lato il pensiero – razionale – che se una persona è stata ritenuta colpevole e ha pagato per i suoi sbagli si può considerare riabilitata e può tornare a prendere il suo posto nella società, dall’altro c’è quel senso di tradimento profondo, che crea un rancore cieco.Il tifoso atalantino si sente ancora violato e umiliato dalla vicenda calcioscommesse e – seppur Masiello è stato punito per fatti avvenuti quando indossava un’altra maglia – si trascinerà questa sensazione per sempre, con quel fondo di sospetto verso il Masiello di turno reo di avere “macchiato” una maglia che è espressione di una provincia intera.