Bergamo ferita nell’orgoglio sportivo e in quello civico. Più o meno sono le considerazioni di tutti i media locali dopo la sconfitta dell’Atalanta e la guerriglia ultras che ha messo a ferro a fuoco il quartiere del Comunale. Dopo la dodicesima giornata di campionato i nerazzurri si trovano al quart’ultimo posto, l’ultimo per restare in serie A, con un punto di vantaggio sul Chievo, due sul Cesena e quattro sul Parma, mentre hanno un punto in meno del Cagliari, due del Torino e tre dell’Empoli che è l’avversario di domenica prossima. Senza girarci tanto intorno con parole inutili l’Atalanta deve conquistare sei punti, oltre a Empoli, la domenica successiva in casa col Cesena. Certo ci si può accontentare anche di quattro ma la sofferenza non sparirebbe. Meno, si aprirebbe ufficialmente lo stato di crisi con conseguenze deleterie per il futuro. Si sostiene a ragione che l’attuale posizione di classifica della formazione nerazzurra è causata della scarsa prolificità dei suoi attaccanti che in dodici giornate hanno segnato solo cinque gol di cui uno solo Denis, l’attaccante che in tre stagioni ne ha realizzati ben 44. In poche parole se non fa gol lui, nessun altro lo sostituisce. Con la Roma ha rotto il ghiaccio Maxi Moralez ma il suo gol non è stato decisivo, adesso si aspetta Gomez mentre è evidente la fatica di inserimento da parte di Bianchi. Boakye, realizzatore della squadra con 2 gol, rischia una squalifica tutt’altro che leggera. Nel frattempo Colantuono invece di accettare il confronto dopo la sesta sconfitta, al termine peraltro di una partita nella quale si è finalmente vista la vera Atalanta, se l’è presa in modo sfacciato con l’arbitro Massa, decisamente mediocre ma niente più. Del resto se la squadra si trova al quart’ultimo posto, probabilmente qualche responsabilità l’avrà anche lui. O no? Domenica ad Empoli una sfida da non perdere, anzi da vincere. A questo punto del campionato la realpolitik non serve più così come i pareggini lasciano il tempo che trovano in classifica anche se la squadra di Sarri gioca un bel calcio, moderno, veloce e ricco di azioni da gol. Ma l’Atalanta deve andare oltre, una prestazione come quella contro la Roma ha buone possibilità di fermare l’Empoli che, vale la pena ricordarlo, non è il Real Madrid.
Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord nonché indagato per concorso esterno nell’associazione per delinquere contestatagli dal pm Pugliese nell’inchiesta sugli ultras atalantini, ha dichiarato a L’Eco che la guerriglia di sabato notte non è stata “prestabilita” ma “una strategia da kamikaze” che non giova soprattutto ai “ragazzi alla sbarra che rischiano di pagare anche per queste cose”. Intanto però è difficile pensare che qualche “cane sciolto” abbia preparato all’ultimo momento bombe carte con chiodi e bulloni. Invece è il risultato di attacco preciso, puntuale e decisivo dopo un’accurata preparazione militare. Adesso sono tutti quanti indignati, eppure l a logica del prevenire viene sempre dimenticata in un armadio come se non si sapesse dove si trovano covi degli ultras. Non basta vietare le trasferte (sarebbe comunque una mossa opportuna) ma bisogna scavare fino in fondo anche nei nostri scantinati.
Giacomo Mayer
martedì 25 Novembre 2014