Atalanta – Juventus 0-3 (0-1)Atalanta (4-4-2):
Sportiello 5,5; Zappacosta 6, Biava 7, Benalouane 6, Dramé 6; Estigarribia 6 (4′ st Molina 6), Baselli 6 (19′ st Cigarini 6), Carmona 6,5, Papu Gomez 5 (30′ st Bianchi 6); Boakye 6, Denis (cap.) 5,5. A disp.: Avramov, Stendardo, Del Grosso, Scaloni, D’Alessandro, Migliaccio, Moralez, Cherubin, Raimondi. All.: Colantuono 6.
Juventus (3-5-2): Buffon (cap.) 7; Ogbonna 7, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 6, Vidal 6 (25′ st Pereyra 6,5), Marchisio 6,5, Pogba 6,5, Evra 6,5; Tevez 7,5 (41′ st Coman sv), Llorente 6,5 (22′ st Morata 7). A disp.: Storari, Rubinho, Pepe, Giovinco, Padoin, Asamoah, Mattiello. All.: Allegri 7.
Arbitro: Orsato di Schio 6 (Giallatini-Bianchi, IV Preti; add. Cervellera e Merchiori).
Reti: 35′ pt e 14′ st Tevez (J), 38′ st Morata (J).
Note: serata tiepida, spettatori 22.074 di cui 11.396 paganti (incasso 312.051 euro) e 10.678 abbonati (quota 110.406,98 euro). Buffon para un rigore a Denis al 14′ st. Espulso Colantuono per proteste al 25′ st. Ammoniti Benalouane (20′ pt), Marchisio (30′ pt), Chiellini (13′ st), Molina (28′ st), Evra (29′ st). Corner 2-3; recupero 3′ e 4′.
Bergamo – Non basta un avvio gagliardo e un prosieguo a sprazzi per fare lo sgambetto agli onnipotenti della pedata. E per l’Atalanta il trittico terribile si conclude com’era iniziato, ovvero zero nel carniere e sempre quattro punti in classifica. Dopo i ko con Fiorentina e Inter, l’anticipo del sabato sera impone la legge del più forte e la Juventus capoclassifica (ex aequo con la Roma) la spunta grazie a un gol per tempo di Tevez, al sigillo di Morata e al monumentale Buffon, superlativo nel rintuzzare il rigore di Denis del possibile 1-1.
Colantuono reinserisce Biava per Cherubin, regala la chance da titolare a Gomez e torna all’attacco di peso affidando le chiavi della macchina a Baselli, nella speranza d’innescare le sfrecciate sui lati con più regolarità. Il ragazzo di Gottolengo almeno allo start alterna un sapiente giropalla agli inserimenti, mentre Denis, in combutta proprio con il regista che conclude a lato di poco e con Estigarribia che lo serve dall’out, sforna un cadeau da un rimpallo per poi prodursi in una sortita personale che costringe Ogbonna al recupero. Giusto un lampo intorno al 3′, perché poi i bianconeri controllano e ripartono con la calma dei forti, a dispetto di una certa prevedibilità; il tiraccio di Ogbonna al 14′ è il segnale che la terza linea nerazzurra sta compiendo il proprio dovere, e nemmeno il cross di Evra al 17′ è in grado di creare scompiglio, perché il terzetto Llorente-Pogba-Tevez si trova davanti una muraglia umana. I bergamaschi dal canto loro sciorinano un calcio piacevole ma poco concreto, tanto che il lavoro del Tanque lontano dall’area favorisce soltanto un diagonale in corsa di Estigarribia (24′), che ciabatta malamente di destro. La doppia risposta ambidestra di Tevez al 27′ e al 28′ a seguito di una manovra fin troppo ricamata e sempre per vie esterne (Evra ancora al traversone nel secondo caso) scalda appena i guantoni a Sportiello.
Ma alla Juve basta pigiare a tavoletta una sola volta, per obbligare la Dea a una ripresa da miracolo: al 35′ Llorente chiama Lichtsteiner al servizio dall’area piccola (ci mette il piedino anche Vidal) e nessuno riesce a fermare Carlitos, che azzecca taglio e vantaggio di sinistro. L’errore di mira del testone di Llorente al 41′, su spizzata di Pogba (e cross del solito Evra), se non altro limita i danni in vista di un secondo tempo in cui l’Atalanta avrebbe bisogno come il pane di un Gomez invece spento. A tentare di riaprire il match ci pensa Orsato, che vede un aggancio di Chiellini al neo entrato Molina, servito dalla sponda aerea di Boakye, ma Denis si fa intercettare il penalty. E a ruota arriva l’implacabile castigo, sempre a firma dell’Apache che finalizza dal limite il ribaltamento di fronte sorprendendo Sportiello nell’angolino. Il Cola cala l’asso del Professore per rimettere ordine prima di farsi cacciare per proteste dal fiscalissimo arbitro scledense; entra anche Bianchi, ma c’è spazio solo per un’occasione per parte: Molina (32′, cross di Dramé e torre dell’ex granata) sbaglia la sua col sinistro a rientrare, il puntero madridista infila il tris di testa approfittando del lob di Pereyra.
Simone Fornoni