di Matteo Bonfanti
Bella e giovane, addirittura un po’ troppo frizzantina. L’Atalanta al via della stagione 2013-2014 fa registrare già un’importante novità rispetto alla Dea di colantuoniana memoria. Si punta subito sui giovani talenti, così nella delicata sfida a Trieste col Cagliari partono dal primo minuto Constantin Nica, classe 1993, Moussa Kone, classe 1990 e Marko Livaja, vent’anni lunedì (auguri) e un futuro da top player del calcio europeo. Un baby per ruolo e non è da tutti, poi tante certezze. A partire da Giacomo Bonaventura, professione fantasista, di casa a Zingonia, chiamato a riconfermarsi dopo la sontuosa annata appena passata che gli ha fruttato anche il debutto in maglia azzurra, oltre che l’inutile corteggiamento di alcune big del pallone italico. Quindici milioni di euro la valutazione data al cartellino di Jack dal presidente Percassi che, va detto, è stato bravissimo a tenere duro e a non cedere il suo talento. Altri l’avrebbero fatto. Sant’Antonio no, forse perché, anche se non lo dice, ha il sogno dell’Europa nel cassetto. Manca da troppi anni e sarebbe un bel regalo. Il mister c’è, Stefano Colantuono, una sicurezza. Bravissimo nella gestione del gruppo, tecnico alla Ancelotti (giocano i più bravi, pupilli non ce ne sono, il modulo va costruito a seconda dei calciatori che si hanno in rosa). C’è il bomber, German Denis, 31 gol nei due campionati a Bergamo. E ci sono tanti giovani interessanti. A chi scrive piace da morire il già citato Livaja, ma anche Baselli, regista che, alla distanza, potrebbe rivelarsi ancora meglio di Cigarini perché sembra avere la medesima visione di gioco, ma qualcosina in più nella corsa. Si vedrà, intanto godiamoci Luca, uno che dal del tu al pallone, in un’Atalanta che mai abbiamo visto all’esordio con tanti giocatori di classe: i tre davanti, Nica e Del Grosso dietro, Ciga in mezzo, a giostrare. Qualità al potere e, tra le cosiddette provinciali, solo il Parma del duo Cassano-Amauri e il Cagliari che non vende (o forse non ha ancora venduto) i suoi talenti, possono competere con la Dea. Già i sardi, gli avversari di turno, altra squadra che parte all’attacco grazie al suo presidente, Cellino, che non si è privato dei suoi ragazzi di valore, due su tutti: Astori (il Napoli ha offerto 13 milioni) e Nainggolan (l’Inter ne dava 15). Loro due sono gli uomini chiave dei rossoblù che per tanti aspetti appaiono simili ai bergamaschi. Come nel caso dell’Atalanta, anche a Cagliari il legame tra la squadra e il territorio è fortissimo, indissolubile e poco importa se i casini legati ai vari stadi costringano la squadra di Lopez a giocare anche questa domenica a Trieste. Meglio per i nerazzurri che però dovranno stare attentissimi, soprattutto in difesa. Non ci sarà Sau, ma sarà sostituito degnamente da Pinilla che, quando è in coppia con Ibarbo, fa sfracelli. Godiamoci, quindi, lo spettacolo tra due formazioni che scenderanno in campo per vincere e per divertirci.
Cagliari-Atalanta (25 agosto, Trieste, ore 20.45)
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Murru; Dessena, Conti, Nainggolan; Ekdal; Pinilla, Ibarbo.
Atalanta (4-3-3): Consigli; Nica, Stendardo, Yepes, Del Grosso; Kone, Cigarini, Carmona; Bonaventura, Denis, Livaja.