di Daniele Mayer
Sogno Europa. L’Atalanta e gli atalantini è già qualche anno che lo coltivano. L’Atalanta in silenzio, con umiltà, puntando sempre a far il meglio possibile e poi chissà. Gli atalantini lo coltivano invece con impazienza, convinti che sia un sogno realizzabile e alla portata di una squadra che può vincere contro tutti. L’ultima stagione ha visto qualificarsi per i preliminari di Europa League il Parma e poi per inghippi finanziari, il Torino. Parma e Torino erano e sono davvero squadre più competitive dell’Atalanta? Sicuramente no, sebbene la squadra di Donadoni ne abbia rifilate 8 tra andata e ritorno ai ragazzi di Colantuono, il Torino a Bergamo ha perso 2 a 0 e all’Olimpico ha vinto solo 1 a 0 con un rigore parecchio dubbio. Ma al di là di ciò, cosa manca ai nerazzurri per puntare al sesto posto? Il Torino aveva Cerci e Immobile, 35 gol in due, al Parma è bastato Cassano e un gruppo super. All’Atalanta forse manca questo, il giocatore che faccia fare il vero salto di qualità. Bonaventura, Denis, Cigarini ma anche Maxi Moralez e Carmona sono ottimi giocatori, ma alternano prestazioni super a match anonimi, i 5 appena citati hanno realizzato complessivamente 27 reti, se aggiungiamo De Luca, autore di 4 gol, si raggiungono 31 marcature. Sei calciatori si avvicinano a malapena alle reti realizzate da due soli ragazzi. Premettendo che sia Immobile che Cerci sono stati autori di una stagione incredibile che difficilmente si ripeterà per entrambi, il club di Percassi necessita di un calciatore che dia la spinta definitiva. La squadra ha le qualità e le abilità adatte per crescere di stagione in stagione e se nessuno dei big si muoverà l’obiettivo Europa League non è poi così lontano. Bonaventura deve definitivamente compiere il salto di qualità, Cigarini e Carmona devono acquistare maggiore continuità e Denis ha bisogno di un sostituto alla sua altezza. C’era Livaja, ma sappiamo tutti come è finita, il solo De Luca non basta, Boakye potrebbe essere il rinforzo adatto. Valorizzare alcuni giovani sarebbe invece una mossa azzeccatissima, in Italia si parla di rischio, il rischio a mio avviso non esiste, ragazzi come Bentancourt, Pugliese, Olausson, Gagliardini e Bangal, già da tempo nel giro delle Nazionali giovanili darebbero l’apporto giusto: ambizione, freschezza e qualità. All’Atalanta mancano proprio i ricambi che facciano la differenza, l’11 titolare è una signora squadra, ma undici sono pochi: non si può puntare all’Europa League con i soli titolari. Dietro e in mezzo al campo l’Atalanta sta bene, il problema è davanti. Manca davvero qualcuno che possa cambiare volto alla partita con una sola giocata. El Tanque è forte, ma inizia ad avere la sua età, Maxi Moralez è discontinuo e Bonaventura corre troppo, per mancare poi di lucidità in zona gol, 5 reti per un calciatore con le sue qualità sono pochi. C’è bisogno di qualcuno che ispiri, magari un giovane voglioso, D’Alessandro potrebbe essere il ragazzo adatto, manca di esperienza, è vero, ma il calcio è un gioco e chi ha più voglia di giocare alla lunga la vince. In difesa i problemi sono pochi, Consigli, se dovesse restare, è uno dei migliori portieri della Serie A, Yepes, Stendardo, Lucchini, Benalouane e il neo acquisto Dramè sono perfetti per puntare all’Europa, Raimondi e Brivio sono ottimi ricambi e Giuseppe Biava, nonostante l’età sarebbe la ciliegina sulla torta di un reparto anziano ma all’altezza. In mezzo al campo Carmona e Cigarini sono nella top ten delle coppie di centrocampo, e qualora partisse il numero 21 atalantino, Baselli è pronto a non farlo rimpiangere. L’arrivo di D’Alessandro e il probabile rinnovo di Estigarribia assicurano corsa e qualità sulle fasce. Se la squadra al completo dovesse essere questa, la qualificazione all’Europa League non sarebbe un miraggio. Troppi se e troppi ma, parlerà il campo. Certo è che Percassi e Marino devono parlare chiaro ai ragazzi e non nascondere più l’ambizione di avvicinarsi alle grandi. Certo è che Percassi sta aspettando lo stadio nuovo perché l’Atleti Azzuri d’Italia non rispetta i parametri Uefa, ma far sognare i tifosi con una squadra da sogno non lo vieta nessuno. Ancora due o tre rinforzi di qualità e la rosa 2014-2015 per puntare in alto è pronta. I big non devono partire e sul campo non devono deludere. Guarda caso sembra manchi il numero 10, ma l’Atalanta l’ha in casa e si chiama Giacomo Bonaventura. L’errore commesso in questi anni è non aver costruito una squadra attorno a lui, ma defilarlo alla fascia sinistra facendogli fare più lavoro sporco che giocate di classe. Se partisse, e non è poi una possibilità così remota, andrebbe rimpiazzato con l’uomo giusto: Bernardeschi, classe 1994 della Fiorentina, è un trequartista in rampa di lancio, Nico Lopez dell’Udinese, classe 1993, è un fenomeno che ha bisogno di continuità, Nicola Sansone, classe 1991 del Sassuolo, ha dimostrato di essere capace di grandi giocate nelle ultime due stagioni, Edu Vargas, classe 1989 del Napoli, è in cerca di una squadra che lo valorizzi e lo metta al centro del progetto. Probabilmente è fantacalcio, ma questi sono tutti numeri 10 che ti porti a casa con meno di 10 milioni. I tifosi attendono l’anno giusto da più di tre stagioni, quest’anno la squadra è pronta a competere per piazzarsi tra le prime 6? La carta dice di sì, ora attendiamo la risposta definitiva nel campionato di Serie A.