di Luca Del Monte Van den Berg
Apprendiamo con tristezza che sono stati uccisi i tre ragazzi israeliani rapiti 18 giorni fa da terroristi palestinesi di Hamas. “Belve, la pagherete” la distensiva e pronta risposta del governo dello Stato ebraico. “Sarà l’inferno” la altrettanto misurata controreplica musulmana. E sì che non più tardi di 15 giorni fa il Papa aveva organizzato in Vaticano un incontro tra il presidente palestinese Abu Mazen e quello israeliano Peres. Si erano perfino abbracciati! Il papa aveva anche chiesto “a tutte le persone di buona volontà di unirsi a noi nella preghiera per la pace in Medio Oriente”. Vi siete tutti uniti vero? Evidentemente non abbastanza. La realtà è ovviamente un’altra: chi l’ascolta più il papa ormai? Perchè dovrebbero farlo un ebreo e un musulmano? Perchè dovrebbero farlo i loro connazionali e correligiosi? Qualcuno aveva già dubitato dell’utilità della pagliacciata ma era stato subito tacciato di ignavia, immobilismo, disfattismo, autismo, podismo, razzismo, ipertiroidismo o addirittura di essere… laicista (terribile questa, un po’ come quando mia suocera mi dà dell’”ateo” pensando che io mi offenda). (consiglio per l’ascolto: “Imagine” – John Lennon nella versione originale con il verso: “…and no religion too”).
Ma non divago. Sul serio, il papa cattolico non l’ascoltano più neppure i cattolici. E non perchè abbiano perso la fiducia nella chiesa schiacciata da infiniti e vergognosi scandali finanziari e sessuali ma perchè dopo 2100 anni una rinfrescatina a certe idee, a certi modi di pensare (e di presentarsi) credo che andrebbe data. Persino Seppy Blatter sembra abbia finalmente aperto uno spiraglio per l’uso della moviola in campo, direi che oltre Tevere potrebbero seguire l’esempio. (consigli per l’ascolto: “La chiesa si rinnova” – G.Gaber… ma, perchè no, anche “Io se fossi Dio”).
Insomma gli unici laici rimasti ad ascoltare Papa Francesco sono probabilmente i papaboys ma sono disposto a scommettere che se adeguatamente stimolati dalle papagirls persino loro chiudano un occhio su certe regole e precetti dettati dal loro capo. Del resto anche con Nazingher non è che le cose andassero un granchè bene da questo punto di vista. Già lui non se lo filava più nessuno. Nemmeno Georg. Anche il suo segretario “particolare” infatti non sopportava più certe anacronistiche regole. “cvante folte tetto ti non mettere scarpette rosse di Prada in camera di letto ma in paule ti ripostiglio!”; “Rimetti a posto ferro ta stiro topo afere usato!”; “appenti chiafe di papamobile in apposito contenitore per fafore!”; “inserire pene piatti in lafastoviglie o fenire fuori lordi”; “achtung! cerca ti campiare o fine ti tutto!”. Niente. Né Georg né altri ascoltavano più Seppy (e non lo chiamo Benny 8° , abbreviazione di Benedetto 16°, perchè sennò qualcuno può pensare che voglia mancargli di rispetto). Nessun mistero: questa è la vera ragione delle sue clamorose dimissioni (consiglio per l’ascolto: “Cara Ti Amo” – Elio e le Storie Tese).
E se già dell’autoritario e antiquato pastore tedesco il gregge se ne fotteva allegramente figuriamoci con Papa Checco. Il papa “con il 30% di bontà in più rispetto agli altri papi della stessa fascia” come ha sancito un recente sondaggio online. Andiamo, chi di voi a scuola ascoltava le indicazioni dei professori? E di quelli buoni come dei pezzi di pane? Siamo realisti. E’ un peccato ma è così. E’ un peccato perchè Francesco mi sembra davvero un bravo tipo e sicuramente qualcosa di giusto e condivisibile lo dice anche. Ma non viene più ascoltato perchè non è più autorevole. Ha ancora autorità ma non è autorevole. Come fare quindi a restituire autorevolezza al ruolo di papa? E’ presto detto: occorre scegliere personaggi diversi dai soliti anziani, bavosi, stantii, avidi, papabili cardinali che si riuniscono in conclave ad ogni morte di papa. Peschiamo altrove. Andrea Pirlo per esempio. La barba da Cristo risorto ce l’ha, la faccia da Cristo in croce pure. Insomma come physique du role ci siamo. In più è autorevole! Gli fanno fare un sacco di spot! E convince! Ho già comprato uno scatolone dei suoi sciampi antiforfora e domani mi arrivano 24 finestre+infissi che reclamizza insieme a Lahm (se me le avesse consigliate solo il crucco capitano del Bayern col cacciavite che le avrei comprate o comunque non ne avrei acquistate 24 visto che in casa di finestre ne ho solo 8). Per non parlare di quando reclamizza la meritoria associazione benefica Dr.Sorriso. Hanno scelto lui come testimonial un po’ per la verve e (forse) un po’ di più per far capire i danni che nè derivano se si sorride troppo poco. E lui, grazie alla sua espressività, buca lo schermo come si dice in gergo. Mi spingo oltre, c’è un altro calciatore con forse ancora più autorevolezza di Pirlo. Uno che appena dice una cosa (generalmente stupida) ne parlano tutti e ci discutono sopra per una settimana. Uno che ribalta tutte le tue certezze con il solo movimento della cresta. Lui, certo, Mario Balotelli. Personalmente ce lo vedo a sparare petardi in Cappella Sistina e a girare con una papamobile su base Lamborghini Aventador. Papa Supermario 1°. Pensateci (consiglio per l’ascolto: “Papa Nero” – Pitura Freska… ma sì dai! anche “Prete” – Simone Cristicchi)