36a serie C girone A – Chioggia, stadio “Aldo e Dino Ballarin” – sabato 12 aprile (ore 15)
Union Clodiense – Atalanta Under 23 1-3 (0-2)
UNION CLODIENSE (4-4-1-1): Brzan 6; Lattanzio 5,5, Munaretto (cap.) 5,5, Salvi 5,5, Sinn 6; Orfei 6 (30′ st Kostadinov 6,5), Manfredonia 5,5 (1′ st Cester 6,5), Chiwisa 5,5 (1′ st Nelli 6), Biondi 6; Firenze 5,5 (1′ st Serena 5,5); Zigoni 6 (38′ st Sinani 6,5). A disp.: Pezzolato, Tavcar, Martignago, Vukusic. All.: Bruno Tedino 6.
ATALANTA U23 (3-4-2-1): Vismara 6,5; Pounga 6,5 (18′ st Del Lungo 6), Obrić 6, Navarro 7 (41′ st Lonardo sv); Bergonzi 7,5, Gyabuaa (cap.) 8 (26′ st Mencaraglia 6,5), Panada 7, Bernasconi 6; De Nipoti 6,5 (25′ st Scheffer 6), Cassa 6,5 (18′ st Vavassori 6); Vlahović 7,5. A disp.: Pardel, Bertini; Berto, Masi, Ghislandi, Ceresoli, Alessio, Soppy. All.: Francesco Modesto 7,5.
Arbitro: Ursini di Pescara 6 (Singh di Macerata, Mititelu di Torino; IV Mozzillo di Reggio Emilia).
RETI: 7′ pt rig. Panada (A), 39′ pt Bergonzi (A), 34′ st V. Vlahovic (A), 43′ st Sinani (UC).
Note: ammoniti Salvi, Bernasconi e Pounga. Tiri totali 11-16, nello specchio 5-5, parati 4-2, respinti/deviati 1-5. Corner 4-9, recupero 0′ e 5′.

Chioggia (Venezia) – La testatona di Sinani nel finalino non fa male. Il vantaggio di Panada è di rigore, il bis di Bergonzi la quarta meraviglia stagionale e il tris di Vanja Vlahovic di sinistro a giro porta il centravanti alle soglie della ventina nel solo campionato. L’Atalanta Under 23 sbanca la derelitta Union Clodiense azzeccando il settimo risultato utile consecutivo.  Ora al gong della regular season mancano due venerdì, sera (20) e pomeriggio (16.30, il 25 aprile) con l’Arzignano e a Lecco. La classifica dice per ora quinto posto a 54 punti in coabitazione con Trento e Renate: la griglia dei playoff può aspettare la sua definizione compiuta probabilmente alla trentottesima.

I sette corner in ventidue minuti sui nove a senso unico nel primo tempo la dicono lunga sull’intreccio del lungometraggio chioggiotto, cominciato invero dai padroni di casa con l’ex Chiwisa a calciare a lato di seconda (3′). Se lo scarico di De Nipoti per il play (4′) sfocia nel primo angolo, quello al 5′ di Vlahovic per ridarla a Gyabuaa culmina nello sgambetto di Salvi al capitano bergamasco e dagli undici metri il numero 10 in regia trasforma lo spiazzante con l’aiuto di traversa bassa e rimbalzo favorevole. Al decimo ancora il friulano slalomeggia senza chiudere bene il mancino in mischia sul primo palo, quattro giri di lancetta e il serbo imbocca prima del limite Brzan mentre di là l’ex delle giovanili del Parma disturba la traiettoria a Firenze servito dalla catena di destra. A due tocchetti dal ventesimo, in scia ancora al terminale unico e al marcatore dal dischetto, l’accentrato De Nipoti non impegna l’estremo avversario più del dovuto con una conclusione pochissimo angolata, ma è lo stesso ex Partizan a farsi ipnotizzare al momento di finalizzare di esterno la combinazione da scarico tra Cassa e il regista. Da corner la sponda del catalano per il taglio di Bergonzi costringe i veneziani a erigere un altro muretto a secco.

Scollinati i dubbi sul contatto Pounga-Biondi col congolese-Brazzaville a usare solo il corpo (24′), c’è un altro tentativo di Vanja che allarga il mancino nel duetto con chi s’è procurato il penalty (32′) più quello in caduta alto del tuttosinistro di Cervignano (37′) a rimorchio del suo braccetto sinistro, ma finalmente arriva il raddoppio sempre senza stare in piedi del laterale della Bassa che infila l’angolino opposto dall’area grazie anche a strappo e allungo di un Gyabuaa raramente così protagonista. In avvio di ripresa Lattanzio mastica a piede invertito a rimorchio di Biondi (5′) e a cronometro raddoppiato De Nipoti rientra sull’estremità preferita senza prenderci. Zigoni (21′), così come poco oltre la mezzora della prima metà, vince l’indecisione di Obric, solo che stavolta non si fa recuperare riuscendo a tirare praticamente di punta sull’esterno della rete. Biondi di sinistro e la new entry Mencaraglia (27′) trovano il fondo e una schiena amica, l’altro cambio Scheffer spreca il lavoro di Vavassori già entrato da un po’. Bergonzi la allunga da destra allo slavo che fa un numero appunto da slavo, cioè irreala, piazzandola a scendere a mezz’altezza da una ventina di metri scarsa.

A 11 dal 90′ rischio minimo sulla rovesciata chiamata al centravanti figlio d’arte da Cester con Serena che non riesce a tirare; a 3′ dal 90′ Vismara non riesce a dire di no due volte alla zuccata di Sinani, perché se sul cross di Lattanzio è in vena di miracoli su quello quasi dal fondo di Kostadinov non lo è, anche perché la palla s’insacca nell’angolo alla sua destra. La replica è vinta dal portiere atalantino, così come il favore di ritorno da marcatore ad assistman granata alle soglie del recupero, stavolta col piede sinistro in lunetta. Alla fine i tiri nello specchio si equivalgono salomonicamente a cinquina, ma la punizione del bulgaro da sinistra è un esercizio di presa per Vismara.