L’Atalanta sta ritrovando un protagonista mancato della corsa su tre fronti, rottosi sul più bello. Diciassette partite out di cui una sporca dozzina in campionato, quattro in Champions e il Bologna nel quarto di Coppa Italia possono bastare. Salvo ulteriori precauzioni usando i piedi di piombo, Odilon Kossounou proprio per la disfida di serie A ai felsinei domenica a pranzo al Gewiss Stadium è tornato a disposizione. Parzialmente in gruppo la sessione mattutina del venerdì al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia per il difensore nazionale ivoriano, classe 2001, in prestito con opzione dal Bayer Leverkusen. Nella sua ultima apparizione, a Udine, l’11 gennaio scorso, aveva sostituito all’intervallo Giorgio Scalvini, poi lussatosi la spalla, per finire sotto i ferri sei giorni più tardi.
All’Hospital Quironsalud di Barcellona, il 17 gennaio, l’operazione a cura dell’equipe del professor Ramon Cugat, per la lesione alla giunzione muscolo tendinea con interessamento dell’inserzione prossimale del tendine comune degli adduttori a destra. Il 25 marzo, durante l’ultima sosta per le Nazionali, il ritorno ufficiale al lavoro in campo, seppur a titolo individuale.
Non si tratta di un recupero lampo, vista la prognosi di novanta giorni. Fa fede la decisione degli staff tecnico e medico in occasione della rifinitura del sabato pomeriggio alla vigilia del Lunch Match della trentaduesima giornata. L’ex Stefan Posch, invece, non sarà della partita, avendo continuato a lavorare da solo come l’altro pari ruolo Rafael Toloi, trascinandosi dietro rispettivamente la lesione tendinea al bicipite femorale sinistro del 6 marzo e la pubalgia al rientro dalla pausa alla vigilia della trasferta di Firenze. Terapie, oltre che per il neo infortunato Charles De Ketelaere, per Palestra, Scalvini e Scamacca.