31a (12a rit.) serie A – Bergamo, Gewiss Stadium – domenica 6 aprile (ore 18.00)
Atalanta – Lazio 0-1 (0-1)
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 6; Djimsiti 6, Hien 5,5, Kolasinac 6,5; Bellanova 5,5, De Roon (cap.) 6, Ederson 5,5 (33′ st Brescianini 6), Zappacosta 6,5; Cuadrado 5 (13′ st De Ketelaere 5), Lookman 5,5 (29′ st Samardzic 5,5); Retegui 5,5 (30′ st Maldini 5). A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi; 22 Ruggeri, 6 Sulemana, 8 Pasalic. All.: Gian Piero Gasperini 5,5.
LAZIO (4-2-3-1): Mandas 6,5; Lazzari 7, Gila 6,5, Gigot 6,5 (23′ st Provstgaard 6,5), Tavares 6 (34′ pt Lu. Pellegrini 6,5); Belhayane 6, Rovella 6,5; Tchaouna 5,5 (1′ st Isaksen 7), Dele-Bashiru 7, Zaccagni (cap.) 6 (24′ st Noslin 6); Dia 5 (39′ st Vecino sv). A disp.: 55 Furlanetto, 94 Provedel; 23 Hysaj, 77 Marusic, 26 Basic, 9 Pedro, 11 Castellanos. All.: Marco Baroni 6,5.
Arbitro: Chiffi di Padova 6,5 (Scatragli di Arezzo, Bahri di Sassari; IV Marinelli di Tivoli. V.A.R. Di Paolo di Avezzano, A.V.A.R. Abisso di Palermo).
RETE: 9′ st Isaksen (L).
Note: Lazio col lutto al braccio per commemorare suor Paola. Ricordato Ivan Ruggeri, presidente dell’Atalanta dal 1994 al 2008, nel dodicesimo anniversario della morte. Mezza sera nuvolosa e ventosa, spettatori 22.731 per un incasso di 553.680.81 euro. Ammoniti Rovella, Kolasinac e Lazzari per gioco scorretto. Tiri totali 10-8, nello specchio 2-3, parati 2-2, respinti/deviati 5-2. Corner 11-4, recupero 3′ e 5′.
Bergamo – Isaksen batte un colpo lungo il rilancio del suo portiere in mezzo al poco o niente dell’Atalanta, a ruota di una chance enorme del Chapita Retegui finita a favore di braccia dell’ultimo ostacolo, e alla Lazio non resta che decretare la crisi della banda di Gasperini alla terza sconfitta consecutiva. A Bergamo il fattore campo non esiste più: 4 punti nelle ultime 7 uscite, ultimo successo con l’Empoli a tre giorni dal Natale e terzo posto a rischio quanto la qualificazione Champions se l’andazzo non verrà raddrizzato.
Al settimo sbuca in gioco aereo Kolasinac prolungando il primo angolo di casa di Lookman con Tavares a sbrogliare la matassa, tanto per rispondere all’alzata dalla stessa specialità di Rovella tre lancette prima, mentre il secondo a provarci è Djimsiti che a metà frazione spedisce a lato di non poco. Al 26′, di seconda, sempre da tiro dalla bandierina, stavolta di Cuadrado da destra, è un sinistraccio alto di De Roon. Due minuti più tardi, invece, Rovella toglie il pallone a Lookman lungo lo scambio proprio con il colombiano. Allarme rosso, piuttosto, alla mezzora, quando il braccetto sinistro bosniaco toglie dallo specchio di testa lo scavino servito da Zaccagni a Dele-Bashiru, marcatore dell’andata all’Olimpico con Brescianini: intervento provvidenziale, perché altrimenti la sfera a Carnesecchi battuto sarebbe arrivata allo smarcato Dia. Altro poker d’orologio e Tavares si fa male cedendo la zolla a Luca Pellegrini.
Se alla fine del recupero ancora Kolasinac sponda, ma nel nulla, il corner del nigeriano dalla mancina, il primo tiro in porta della partita è al 3′ della seconda metà con Dele-Bashiru dalla lunga richiamando l’attenzione e sollecitando i riflessi carnesecchiani. E il secondo è il quasi gol di Retegui che a rimorchio di Kolasinac dal fondo allunga la zampa sinistra assistendo alla pezza miracolosa di Mandas. Il polder di casa continua la serie difettosa dalla distanza e allora Isaksen punisce al primo rilancio, che scavalca Hien consentendo a Dele-Bashisru di servire con la fronte l’estirada all’accentrato compagno. Al 27′ Zappacosta rientra dal vertice sinistro in scia a Lokkman ed Ederson senza impensierire troppo Mandas. E’ il 27, due minuti e Luca Pellegrini su apertura di Dele-Bashiru chiama Carnesecchi al tuffo in angolo.
Dentro, di qua, Samardzic e Maldini per Lookman e Retegui, poi Brescianini per Ederson. Al 38′ i bergamaschi ci provano col duetto Zappacosta-Kolasinac a sinistra, ma la palla dentro del bosniaco viene respinta da Provstgaard. A 1′ dal 90′ Brescianini spedisce sull’esterno della rete con la fronte il pallone del sorano: niente da fare, non si batte chiodo nell’ennesimo passo falso tra le mura amiche. Domenica si pranza col Bologna, ma intanto il malloppone sullo stomaco, oltretutto senza segnare da tre allacciate di scarpe, è durissimo da digerire.
Simone Fornoni