Il senso di una partita e di una conferenza stampa dopo il ko all’inglese con l’Inter nel finalino: “Se ci sono altre idee, se le mie non vanno bene e le scelte competono ad altri, se c’è da cambiare cambio. Ma il pubblico ha applaudito perché sa che l’Atalanta ha fatto un’ottima prestazione. La gente di Bergamo ha cambiato la vita a me molto più che il contrario, quello che ho fatto io non è nemmeno paragonabile”. Una dichiarazione d’amore, quella di Gian Piero Gasperini, da “allenatore di un popolo” come suggerisce un giornalista alloctono dalla platea della pancia del Gewiss Stadium: “Lascio o resto? Io devo stare nei posti dove la gente mi cambia la vita. Se vado bene resto, se c’è da cambiare cambio”.
La grande sfida, invece: “Rovinata letteralmente da una decisione arbitrale assurda. C’era un fallo clamoroso di Thuram su Ederson. Ha applaudito? Esistono gesti e parole molto peggiori. Assurdo anche il giallo a Bellanova nel primo tempo. Praticamente sul rosso mancavano venti minuti alla fine, c’era una vita da giocare”, l’accusa del tecnico piemontese. Che ci crede ancora: “Il pubblico ha applaudito la squadra, quindi è rimasto soddisfatto. Un’ottima prestazione contro un’ottima squadra. La partita del campionato però è ancora aperta”. “Di Ederson avete visto tutti, la mia espulsione non la racconto”, sogghigna Gasp alla domanda di Sky.
“La partita è stata equilibrata con un primo tempo bellissimo contro una delle squadre più forti d’Europa e quindi dell mondo. C’è stato un fallo clamoroso di Thuram, abbiamo creato anche pericoli in una sfida tirata al limite da parte nostra: bastava la minima deconcentrazione e l’avremmo pagata – l’analisi gasperiniana -. L’episodio del calcio d’angolo è stato negativo per noi, Augusto era un po’ troppo libero. E’ stata una gara correttissima giocata con grande slancio. La partita è stata letteralmente rovinata da una decisione assurda”.
Quattro punti nelle ultime sei in casa sono un dazio da pagare caro: “Tra il dare e l’avere siamo in negativo e lo sappiamo. Sui calci piazzati, poi, l’Inter ha fatto tantissimi punti, anche a Riyadh avevamo preso gol da situazione inattivo: negli ultimi tre anni siamo andato sotto su queste situazioni”. Spes ultima Dea, dicevano i romani: “Nove giornate sono tante nel senso che 27 punti lasciano tutto in palio. Dobbiamo continuare con questo spirito, i punti li abbiamo persi dove si pensavano di farne tre. Dalle partite con Juventus e Inter sul piano del valore della squadra usciamo gratificati”.
Altro capitolo spinoso. “Sugli infortuni siamo nella media, il problema è non aver mai avuto Scamacca e scalvuini e aver avuto poco Kossounou. Sono giocatori forti, che fanno la differenza. Anche l’Inter aveva tante assenze. Cuadrado, recuperato dopo due anni praticamente fermo, Posch e Sulemana dopo la sosta potrebbero recuperare. Ma abbiamo tenuto in forma Zappacosta e recuperato fisicamente Toloi. Gli acciacchi da 20 giorni sono la normalità nel calcio”.
“Tutti dicono che è importante arrivare quarti, magari il sogno impossibile diventa più difficile dopo la sconfitta di stasera. Questione di soldi Champions da guadagnare. Noi ci proviamo per lo scudetto, allora, perché oltre ai soldi c’è altro. L’Inter però è veramente molto forte”, chiosa Gasperini.
Marten de Roon: “L’Inter è la più forte, siamo stati meno pericolosi del solito”
“L’Inter è la squadra più forte del campionato. Noi non avevamo niente da perdere, pressavamo forte e dopo il palo di Thuram siamo stati meno pericolosi del solito.
Dopo il gol preso su azione d’angolo, l’Inter in vantaggio ha potuto chiudersi e ripartire di più. Ci abbiamo creduto fino all’espulsione di Ederson e al due a zero.Anche a meno sei dobbiamo per forza crederci anche se la prima in classifica a questo punto è l’ovvia favorita. Pensiamo sempre a vincere per sognare sempre, anche se oggi è stata una botta abbastanza forte. Non penso però che l’Inter possa perdere così tante partite da farsi recuperare.
Non credo a qualcosa di psicologico quando affrontiamo l’Inter, è difficile trovare spazi e appoggi dentro l’area. Dovremmo trovare qualcosa di più per far male a un avversario di questa portata.
Ero vicino all’episodio dell’espulsione, credo ci fosse un fallo su Ederson non fischiato. Non so perché l’abbia ammonito subito, poi Ederson l’ha applaudito e ha preso il rosso.In casa faccio fatica a spiegare perché fatichiamo dopo aver magari fatto quattro o cinque gol in trasferta. Preferirei vincere due a zero fuori e tornare al successo anche in casa. Forse soffriamo avversari meno aperti quando vengono a Bergamo, mentre in trasferta sono le squadre ospitanti a dover fare la partita e aprirsi”.
(Marten de Roon)