Il momento è quello che è, non dei migliori tanto che l’Atalanta si fa buttare fuori dalla Coppa Italia da un Bologna che ha saputo sfruttare l’unica vera occasione da gol, grazie al colpo di testa di Castro al 36’ della ripresa. Partiamo, dunque dal finale: calcio di punizione di Lykogiannis, dalla mischia sbuca Castro che di testa beffa l’intera retroguardia atalantina,in particolare Djimsiti,Hien e anche Rui Patricio non è sembrato impeccabile, e regala la semifinale al Bologna. Ancora una disattenzione su calci piazzati, la terza volta in una settimana, Barcellona, Torino e, stasera, Bologna. Errori che costano caro, stavolta di più. Dalla prolificità si è passati ad una micragna in fatto di gol ed è stato il principale difetto di questa serata di Coppa Italia. Le occasioni non sono mancatema il colpo decisivo è stato decisamente latitante anche se, da una parte, Skorupski ha trascorso una serata impegnativa, Rui Patricio no. Gasperini decide di mandare in campo quella che attualmente è la formazione migliore, dal primo minuto Zappacosta e Pasalic, in attacco conferma della coppia De Ketelaere-Retegui. Anche Italiano cambia poco e conferma il suo 4-2-3-1: c’è Dallinga e non Castro al centro dell’attacco rossoblu. A centrocampo Pasalicsta su Freuler, Ederson si occupa di Pobega, De Roon di Fabbian. Nel primo tempo l’Atalanta gioca e il Bologna se ne sta sulle sue e quando attacca deve rassegnarsi di fronte a uno Hien insuperabile. I nerazzurri hanno un’occasione
d’oro con De Ketelaere lanciato a rete da Ederson, il tiro viene deviato sopra la traversa da Skorupski, il Bologna replica nel finale con l’unica occasione, tiro di Pobega. Nel secondo tempo la partita sale di tono: l’Atalanta cerca il gol, il Bologna anche. Il portiere rossoblu è decisivo su Bellanova. Poi i cambi, entrano Cuadrado, Samardzic e Daniel Maldini e poi Brescianini e nel finale anche Posch (fuori Toloi) , escono Zappacosta, Pasalic e Retegui e De Ketelaere. L’Atalanta alza il ritmo ma prima Caudrado e poi Maldini sciupano due occasioni d’oro, il Bologna non ci sta e si rende pericoloso ma Dallinga e Moro, entrato al posto di Fabbian, sciupano calciando entrambi alto. Quando la partita sembra avviata allo zero a zero e quindi verso i probabili calci di rigore ecco, a sorpresa, il colpo di testa di Castro. Due righe sul mercato. La sessione invernale del calciomercato non è stata certa fantasmagorica come quella della scorsa estate, anzi piuttosto modesta anche a causa di alcune situazioni nate negli ultimi giorni come i nuovi infortuni di Scalvini e Scammacca, oltre a quello precedente di Kossuonou. E’ arrivato all’ultimo giorno Stephan Posch dal Bologna vista la penuria di difensori e Daniel Maldini che ha sostituito Zaniolo, un’altra occasione sprecata, finito alla Fiorentina. Sicuramente l’arrivo di Posch, 28 anni a maggio, austriaco, difensore eclettico, arriva dal Bologna dove ha giocato per due stagioni e mezza, soprattutto come terzino destro ma nell’Hoffenheim giocava a tre, sempre a destro, è forte di testa, è un valido rinforzo. Quindi un calciatore d’esperienza che conosce il campionato italiano e fino a poche settimane fa è stato un pilastro della difesa rossoblu. Sostituirà Kossounou anche se con altre caratteristiche tecniche. Un ottimo acquisto soprattutto per il tempo limitato a disposizione di Luca Percassi e Tony D’Amico. In attacco Daniel Maldini. L’ex rossonero anche a Monza non ha mai convinto fino in fondo ma è giovane ed ha ampi margini di crescita, magari anche un ruolo ben definito. Per ora si sospende il giudizio. Non cambia numericamente la rosa a disposizione di Gasperini e capiremo, vivendo, se i due innesti alzeranno il livello tecnico.
Giacomo Mayer