Coppa Italia – Quarti di finale – Bergamo, Gewiss Stadium, martedì 4 febbraio (ore 21)
Atalanta – Bologna 0-1 (0-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Rui Patricio 5; Toloi (cap.) 5,5 (27′ st Posch 5,5), Hien 5,5, Djimsiti 6; Bellanova 7, Ederson 7, De Roon6, Zappacosta 5,5 (14′ st Cuadrado 6); Pasalic 6,5 (14′ st Samardzic 5,5); De Ketelaere 6 (22′ st Brescianini 7), Retegui 5,5 (14′ st Maldini 5,5). A disp.: 31 Rossi, 51 Dajcar; 49 Del Lungo, 52 Obric, 22 Ruggeri, 27 Palestra, 6 Sulemana. All.: Gian Piero Gasperini 5,5.
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski 7; Holm 7, Beukema 7, Lucumì 6,5, Lykogiannis 7; Freuler (cap.) 6, Pobega 6 (33′ st Casale 6); Odgaard 6,5 (40′ pt Dominguez 6), Fabbian 5,5 (21′ st Moro 6), Ndoye 7; Dallinga 5,5 (33′ st Castro 7). A disp.: 23 Bagnolini, 34 Ravaglia; 5 Erlic, 14 Calabria, 29 De Silvestri, 33 Miranda, 17 El Azzouzi, 20 Aebischer, 28 Cambiaghi. All.: Vincenzo Italiano 7.
Arbitro: Marinelli di Tivoli 6,5 (L. Rossi di Rovigo, Ricci di Firenze: IV Ghersini di Genova. V.A.R. Serra di Torino, A.V.A.R. La Penna di Roma 1).
RETE: 35′ st Castro (A).
Note: serata , spettatori 20.492 per un incasso di 414.761,85 euro. Ammoniti Holm per gioco scorretto, De Roon e Ndoye per reciproche scorrettezze. Tiri totali 14-13, nello specchio 6-4, parati 6-3, respinti/deviati 3-1. Corner 4-3, recupero 2′ e 5′.
Bergamo – La beffa sbuca dietro l’ultimo schema utile di Lykogiannis e sulla fronte del subentrato Castro, con tante grazie all’uscita per viole di Rui Patricio, diciannove annate da professionista e un calo di concentrazione fatale nel finale. Il Bologna passa sopra la coperta corta dell’Atalanta priva di sei infortunati, di cui solo la metà recuperabili a breve o medio termine, e aspetta in semifinale di Coppa Italia la vincente del 26 febbraio tra Juventus ed Empoli. A nulla sono serviti gli esordi di Maldini e Posch, con l’austriaco freschissimo tra ex comunque recenti, i soli due arrivi al calciomercato di riparazione. Tirare di più nello spechcio non equivale alla certezza di passare ed ecco l’addio al secondo fronte stagionale su quattro.
De Ketelaere, pescato nella corsa da Ederson, esordisce sul taccuino calciando di destro al decimo con Skorupski ad alzargliela sopra la traversa, per poi servirla in capo a sei lancette all’accentrato Zappacosta che spedisce dritto in Curva Sud. Di là la tentano in rapida successione Pobega scagliando a sua volta alle stelle di sinistro dalla lunga (18′), Ndoye tagliando sul suggerimento di Odgaard e quest’ultimo che allarga il girello dal lato destro senza sfruttare il duetto con Holm, ex insieme a Freuler e al panchinaro Cambiaghi, interrotto solo parzialmente da Djimsiti scollinato il ventesimo. Si procede a strappi e a un tiretto dalla mezzora la conduzione del fiammingo dalla trequarti bassa a sinistra vale il rimorchio di Ederson che però trova in traiettoria il piede di Lykogiannis. Lo slancio sporadico dei nerazzurri si arresta sull’ombrello dell’imprecisione, vedi al 38′ quando Odgaard, poi rimpiazzato da Dominguez, si pianta con la caviglia sinistra lasciano passare il sorano che s’allunga da solo l’allungo di Pasalic in scia all’altro pendolino, il parabiaghese.
Se a una cinquina dall’intervallo lo slalom di Hien si conclude col rasoterra mancino fuori dal limite, Lucumì replica sempre da molto lontano imboccando Rui Patricio e al 2′ di recupero Ederson fa provvidenzialmente da diga per opporsi all’inserimento di Pobega sullo scarico di Ndoye a braccetto albanese aggirato. La ripresa comincia con la sparata ai dirigibili di Fabbian a rimorchio di Holm e la fotocopia al volo al 5′ in area, ma è Bellanova a sfiorare di esterno destro il vantaggio sul radente da sinistra di Djimsiti dopo la profondità chiamata al medesimo dal croato tra le linee: il polacco tra i pali di Italiano li difende da par suo. Poco oltre la decina cronometrica Pasalic sgancia un destro debole lungo la combinazione tra Bellanova, Retegui che scarica e De Roon. Non c’è un attimo di respiro e Lykogiannis spara in Sud dalla battuta dalla bandierina destra di Holm.
Triplo cambio gasperiniano con esordio di Daniel Maldini e però è la Dotta ad andarci vicina, con la folata a destra di Ndoye male allontanata da De Roon con scarico di Dallinga per l’ingrato Pobega. Rui Patricio sfiora appena, era angolo, non visto da anima viva. Ma sul ribaltamento ecco Cuadrado impegnare a guanto aperto di sinistro Skorupski oltre l’ora di gioco dietro input di CDK. Al ventesimo, ecco il pretenzioso rinvio di tacco di Hien per opporsi al terzino destro bolognese con l’olandese là davanti a buttarla sulla copertura. Punizione deviata di Cuadrado, sinistro centrale della new entry Brescianini (25′), ma che brividi dietro quando Hien si lascia scappare Ndoye e Toloi praticamente la regala a Moro che ringrazia direttamente i tifosi di casa donando loro l’attrezzo. A tirare in porta è comunque solo la Dea col figlio di Paolo a imboccare da un metro Skorupski in uscita su imbeccata dell’erbuschese. Siamo quasi alla mezzora e Holm nel cambio di fronte impegna Rui Patricio rientrando sul sinistro. La beffa si nasconde dietro l’angolo, pardon davanti al palo del portoghese, dell’ultima palla inattiva. Attrezzo sotto la traversa e tanti saluti al primo vero obiettivo del 2024-2025.