“Tutela”, un termine ormai diffuso a qualsiasi ambito della nostra vita: al lavoro, su Internet, per strada, si sente continuamente parlare di quella che per definizione è: “Funzione protettiva o difensiva”. Nello specifico la tutela dei minori è argomento sempre più attuale e lo dimostrano riferimenti normativi come la Carta sui diritti del Fanciullo, la Carta dei diritti fondamentali UE e la Convenzione di Lanzarote, ma nel toccare un ambito così delicato spesso ci si dimentica di un’esperienza fondamentale nella crescita di un ragazzo: l’attività sportiva.
Certo il calcio non è il primo ambito che salta all’occhio quando si parla di abusi o maltrattamenti su minori, ma è sempre bene tenere in considerazione l’importanza ed il ruolo che determinate figure hanno nella psicologia ed educazione dell’individuo. L’allenatore infatti non rappresenta solo una figura di riferimento per i suoi calciatori, ma è a tutti gli effetti un educatore che ha compiti e responsabilità sui valori da trasmettere ai suoi ragazzi, prima ancora che ai suoi giocatori.
L’esperienza sportiva per un bambino o un ragazzo deve rappresentare un momento di sicurezza e positività, un ambiente stimolante e sereno dove svilupparsi come persona ed è imprescindibile la funzione pedagogica dell’allenatore. Tale concetto spesso viene meno ed il focus diventa unicamente il risultato o l’aspetto tecnico, scollegato nella visione d’insieme da quelli che sono dei valori di vita la cui responsabilità viene unicamente assegnata ai genitori.
Le forme di abuso sono di vari tipi e vanno dalle molestie o abusi sessuali fino al bullismo o maltrattamenti fisici, senza dimenticarsi di comportamenti come la mancata soddisfazione delle necessità fondamentali fisiche, mediche ed educative del bambino oppure la mancata vigilanza da parte dei soggetti a cui il minore è affidato. Quello psicologico è probabilmente l’aspetto più trascurato nel mondo del calcio, troppe volte infatti allenatori o dirigenti hanno modi di comunicare e trattare il ragazzo che vanno a minarne la sicurezza o serenità attraverso urla, comportamenti violenti ed espressioni di sfiducia nei confronti dello stesso.
La prevenzione risulta fondamentale per preservare la tutela dei minori ed in particolare elementi come codici di condotta, linee guida e policy a riguardo possono essere strumenti di salvaguardia per i ragazzi. La FIGC inoltre ha creato una piattaforma al sito www.figc-tutelaminori.it affinché possa supportare gli operatori sportivi accrescendo la loro competenza in materia, le famiglie nel comprendere l’impegno e l’attenzione posti sulla tutela dei minori ed ai più giovani ad essere consapevoli ed informati sull’argomento, potendo vivere più serenamente la propria esperienza sportiva.
Sensibilizzare, difendere ed educare devono essere gli obiettivi degli istruttori, i propri calciatori in futuro saranno dei cittadini del mondo ed il dovere che essi hanno nella formazione delle loro virtù non è secondario. Tutelare i minori e garantire loro uno spazio dove potersi sviluppare come persone è fondamentale ed al giorno d’oggi il lavoro in tal senso è ben lontano dall’essere completo.
Daniele Alborghetti
Nella foto: la dottoressa Castelli da sempre impegnata nella tutela dei nostri minori nel calcio
mercoledì 15 Gennaio 2025