19a Primavera 1 – Alzano Lombardo, stadio “Carillo Pesenti Pigna”, sabato 11 gennaio (ore 13)
Atalanta – Milan 1-1 (1-0)
ATALANTA (3-5-1-1): Zanchi 6; Gobbo 6,5, Obrić 6, Maffessoli 6,5; Arrigoni 6 (27′ st Capac 5,5), Steffanoni 6, Armstrong 7, Riccio (cap.) 7,5, Simonetto 7; Bonanomi 6,5 (44′ st Camara sv); Baldo 5,5 (24′ st Damiano 6,5). A disp.: L. Sala, Isoa, Mensah, Mungari, Tavanti, Ramaj, Idele, Bono. All.: Giovanni Bosi 6,5.
MILAN (4-3-3): Longoni 6,5; Colombo 5,5 (1′ st Albe 6), Nissen 6, Paloschi 7, Perera 5,5; Hodzic 5,5 (1′ st Ossola 7), Eletu (cap.) 6,5, Comotto 6,5 (45′ st Perin sv); Siman 6 (42′ pt E. Sala 6), Scotti 6 (34′ st Di Siena sv), Bonomi 6,5. A disp.: Colzani, Mancioppi, Skoczylas, Parmiggiani, Lamorte, Tezzele. All.: Federico Guidi 6,5.
Arbitro: Rinaldi di Bassano del Grappa 5,5 (Daghetta di Lecco, Li Vigni di Seregno).
RETI: 39′ pt rig. Simonetto (A), 2′ st Paloschi (M).
Note: primo pomeriggio soleggiato, spettatori 150. Ammoniti Bonanomi per proteste, Hodzic e Armostrong per gioco scorretto. Espulso Bosi (all. A.) al 38′ st per proteste. Tiri totali 13-6, nello specchio 6-5, parati 5-4, respinti/deviati 4-1, legni 1-2. Corner 2-3, recupero 1′ e 5′.
Alzano Lombardo – Contro il Milan in casa il vantaggio è di rigore grazie a Riccio e a Simonetto che incrocia a mezz’altezza. E, davanti al pari immediato a inizio ripresa di Paloschi, cala il sipario o quasi, al netto dell’occasione non sfruttata proprio dal ragazzo di casa con la fascia al braccio e d’un altro paio di situazioni potenzialmente da matchball. S’accontenta del pari e patta, la Primavera dell’Atalanta, reduce dall’uno-due vittorioso tra Bologna e l’Empoli a Zingonia nell’ottavo di Coppa Italia mercoledì. Il calendario, in attesa del quarto di finale il 5 febbraio (data e orario da stabilirsi) contro la Juventus, 6 giorni prima dei playoff di Youth League in casa della Dynamo Kyiv (ore 13, Antalya), nel primo mese dell’anno si completa sabato 18 (ore 15) a Torino, mercoledì 22 ospitando il Sassuolo (16) e domenica 26 alle 11 a Petroio di Vinci proprio contro gli avversari di oggi.
Tra una selva di gambe, la prima chance di Bonanomi da punizione autoprocurata in asse con Gobbo (6′) si spegne nella presa bassa di Longoni, ma dall’altra parte in capo a un paio cronometrico è Zanchi a dover proteggere il palo dall’assalto di Siman nella manovra in verticale rifinita da Scotti. Di suo, Riccio taglia fulmineo sul traversone del braccetto destro scollinato il decimo, ma in mezzo ai centrali ospiti non può prendere la sfera di fronte piena. Due lancette oltre il quarto d’ora, invece, a fermare i nerazzurrini è la traversa, colta di testa da Arrigoni dopo il ballo del liscio generale sul pallone lungo e alto di Maffessoli dalla trequarti. A un tocchetto dal ventesimo, invece, tocca ad Armstrong, da fuori, col piede debole cioè il sinistro, spaventare il portiere nemico, incerto e incapace di trattenerla.
A metà primo tempo si fa rivedere il Diavolo, che non può mettere la coda al calcio franco di Eletu defilato verso destra e poco oltre la trequarti, utile a saggiare le tenaglie protese di Zanchi. Si supera anche la mezzora e i rossoneri non escono più, tanto che sulla verticale del suo play basso Bonanomi prima può alzare la mira e a ruota (33′) innesca Gobbo a favore del suo capitano, murato da Nissen nella sua girata tagliando l’area in diagonale. Una manita d’orologio ed ecco il penalty guadagnato in proprio dalla mezzala figlio d’arte che fa cadere in trappola Colombo e il quinto di sinistra comasco può infilare la settima stagionale dopo averla messa anche in Coppa Italia.
Se alle soglie dell’intervallo Longoni smanaccia la minaccia mancina di Riccio (42′), basta il forcing milanista al rientro dal tunnel all’uno a uno, in tap-in in gioco aereo dell’indisturbato Paloschi dopo la faccia sotto della traversa (la palla sembra rimbalzare al di là della riga) colta dalla distanza dal mancino Ossola, uno dei due cambi di Guidi, ma prima c’era stato il palo esterno di Bonomi lungo lo schema di Eletu, con doppia deviazione Armstrong-Zanchi. Inizia il classico momento di sofferenza e al 5′ la diagonale di Gobbo anticipa Scotti sulla sventagliata al millimetro della mezzala sinistra altrui nuova di zecca, ma l’errore in disimpegno della catena bassa di destra altrui innesca la combinazione Maffessoli-Riccio che produce il mezzo girello contrastato da Comotto in scivolata e intercettato dall’ultimo ostacolo (8′). Il decimo è alle spalle e tocca stavolta a Nissen allontanare la minaccia aerea del numero 8 atalantino sulla palla sporca dall’out destro. L’apripista dello score devia per la presa alta del suo portiere il destro di Albe servito dal solito Ossola (11′).
La serpentina con caduta tra la metà sinistra della difesa avversaria segna il fine corsa di Baldo (22′), sostituito dal fantasista Damiano per un attacco assolutamente atipico e brevilineo, mentre per far salire una temperatura ormai freddina Eletu si vendica di Armstrong caricandogli un pugno sulla scapola destra a nove sinfonie dal novantesimo. Bosi forse dice qualcosina all’assistente proprio per l’episodio e l’arbitro gli regala la terza espulsione in campionato lasciando a Marco Zanchi l’incombenza di responsabile unico. Il nuovo entrato trova Riccio in orizzontale, ma il destro un po’ sporco (42′) del migliore in campo sollecita appena il tuffetto di Longoni con blocco dell’attrezzo. Per fortuna della Baby Dea Bonomi non aggancia il successivo filtrante di Ossola, poi il sussulto nel recupero, al 3′, quando ancora Damiano, dal vertice destro, scarica per la telefonata ricciana e in scia all’ultima ripartenza buona si vede deviare di schiena dal pareggiatore meneghino il possibile nuovo sorpasso.