Nell’Atalanta stanca di Cagliari, comunque capace di inanellare la decima di fila per non perdere la testa del campionato di serie A, spicca l’eroica prestazione di Marco Carnesecchi. Il portiere ne ha prese ben sette agli avversari, tra cui tre di fila al 39′ e una quarta due minuti più tardi, tre volte a Piccoli e quindi a Zortea. Sotto tono Isak Hien e Mateo Retegui.

Carnesecchi 10: il tris ravvicinato doppio Piccoli-Zortea, seguito ancora dal sorisolese, bastava già a consegnarlo alla storia. Ripetendosi su Mina e Pavoletti per difendere il minimo vantaggio attinge alla leggenda.

Kossounou 7: avanti e indietro, d’anticipo e sostegno, di diagonale e di primo tiro in porta dell’intera squadra. Prove generali di decimo successo con un giocatore totale, benché non precisissimo e sempre pulito, ma anche di campionissimo.
Hien 5,5: Piccoli è alto mezza spanna più di Mbappé senza essere così veloce nemmeno per ipotesi, eppure verso fine primo tempo se lo perde per non ritrovarlo più. Prima, nessuna sbavatura. Poi, trauma toracico per un anticipo su Luvumbo cadendo male (1′ st Djimsiti 6: tiene meglio, ma trema pure lui nel finale).
Kolašinac 6,5: una muraglia umana, ma alla fine è sulle ginocchia pure lui. Partecipa anche all’azione del gol.

Bellanova 6,5: pur non facendo niente di speciale, leggi ben pochi palloni in mezzo, offre il rimorchio della vittoria.
Éderson 6: sbaglia spesso la misura dei disimpegni sotto pressione, roba decisamente non sua.
Pašalić 6: la media tra i due errori sottoporta e le due-tre palle rifinite che compagni più lucidi avrebbero comodamente spinto nel sacco (19′ st Samardzic 6,5: anche se nel finale, pur lanciando praticamente Zaniolo in porta dalla trequarti difensiva, fatica a rientrare e a tenere botta, col suo ingresso apre la difesa del Cagliari come il Mar Rosso da vice-assistman del matchball).
Ruggeri 6: alla viva il parroco di Zogno, ma in partite sporche come questa va bene così.

Brescianini 5,5: impalpabile al dunque, ma dove sta scritto che debba segnare lui? (1′ st De Roon 6,5: combatte sul filo del cartellino che difatti rimedia subito su Luvumbo rischiandone un altro. Con l’Empoli non ci sarà).

De Ketelaere 6,5: l’unico a inventare a dispetto di una certa predisposizione alle pause e ai ricami, rinunciando così alle deleghe da attaccante puro (19′ st Zaniolo 7: decisivo in proprio dopo le due ciliegine sulla torta a Stoccarda e a Roma).
Retegui 5: tocca due palloni in croce in tutto il primo tempo (1′ st Lookman 6: stanco? Diciamo che verve e brillantezza nel primo spicchio di secondo tempo sono sufficienti a far sudare freddo lda difesa di casa. In realtà si ferma letteralmente al palo).

All. Gasperini 7: si tiene in canna i cambi decisivi per poi spararli al rientro dal tunnel con una revolverata unica. Si arrabbia, ma solo perché non tutta la squadra lo segue. Stanchezze peregrine o disaffezione alle fasi da battaglia? Intanto è in testa e questo lo rende felicissimo, qualunque cosa vada a dire ai microfoni.