BERNA

– E’ sempre un trionfo. 6-1 in casa dello Young Boys, una supremazia che non lascia dubbi, gol a gogo con due doppiette, Retegui e De Ketelaere, e con altri a completare l’opera, nel primo tempo Kolasinac, nel finale Samardzic. Mai così tanti gol nelle trasferte nerazzurre di Champions anche per stare al passo delle “grandi” d’Europa. Una prova che esalta i nerazzurri e sgomenta i malcapitati avversari. Un’ occasione da non perdere perché la classifica lo consente e anche la modestia della squadra svizzera. Prima della gelida notte di Berna la classifica presentava la Dea ad un punto dall’Olimpo Champions, dalle otto regine anche se il trono non è stabile e giornata dopo giornata varia come il tempo alle Azzorre. Stasera, dopo cinque turni, la graduatoria delle trentadue in lizza sarà modificata e allora si capirà il futuro tra le otto elette oppure vicino vicino. Comunque in Champions l’Atalanta non solo ha certezze ma costruisce il futuro con partite che in certi casi strabilianti, in altre di perfetta sintesi tecnica e tattica. E al Wankdorf Stadion è stata l’una e l’altra. A Berna solo rischi a cominciare dal terreno di gioco in erba sintetica che in una competizione come la Champions sembra una forzatura. E’ l’Uefa che decide senza contradditori. Eppure i nerazzurri hanno superato anche questa difficoltà e, al termine della partita, i numeri e le cifre arricchiscono la prestazione: terza trasferta, terza vittoria in un crescendo di gol. Una tripletta con lo Shakhtar a Gelsenkirchen, una doppietta a Stoccarda e mezza dozzina a Berna per un totale di undici gol realizzati da otto giocatori diversi ed è giusto elencarli: Djimsiti, Lookman, Retegui, Zaniolo, Bellanova, De Ketelaere, Kolasinac e Samardzic. Insomma una comunione d’intenti calcistici con unico scopo: il gol. Che è il manifesto del gioco del calcio proposto da Gasperini. Senza se e senza ma. Tanto per cambiare Gasperini stupisce con la formazione spedita in campo e nessun cronista l’aveva prevista. E non è la prima volta, anzi è quasi sempre stato così. Dunque, in difesa torna Kolasinac a sinistra, le soprese sono Cuadrado a destra al posto di Bellanova, e Brescianini, largo a sinistra invece di Samardzic. Ederson squalificato, la coppia di centrocampo è, ovviamente De Roon e Pasalic, in attacco riposa Lookman, in campo De Ketelaere e Retegui che saranno i migliori in campo protagonisti di due doppiette e per il belga addirittura tre assist, uno più mirabolante dell’altro. Come aveva annunciato Joel Magnin lo Young Boys nei primissimi minuti passa decisamente all’attacco mentre l’Atalanta si sta assestando ma il sogno dei gialloneri dura pochissimo. Al 9’ l’Atalantaè già in vantaggio: primo assist di CDK che apre il varco a Retegui: pronto scatto che brucia Camara e gol inevitabile. Siamo solo al 9’. Si prevede una partita facile, invece arriva il momento di distrazione e gli svizzeri pareggiano: angolo di Ugrinic, pasticcio difensivo (Hien e Carnesecchi) e Ganvoula pareggia. Esulta come avesse vinto il pallone d’oro. I gialloneri si illudono e i centrocampisti si alzano, in pratica Ugrinic gioca da quarto attaccante e in mezzo al campo si aprono spazi immensi dove i centrocampisti nerazzurri fanno quello che vogliono, De Roon e Pasalic in primis, a destra Cuadrado è un ossesso e porta palloni invitanti e altrettanti cross e il raddoppio è nell’aria: arriva al 29’ , angolo di Ruggeri, in mischia colpo di tacco di Kossounou che libera CDK per il 2-1 con la complicità di Von Ballmoos. Poi ci prova Cuadrado per il 3-1 che arriva al 32’. I gialloneri sono tutti in avanti, Kolasinac conquista il pallone e dalla sua area scatta in avanti, dialoga con Retegui, appoggio a CDK che con un tacco lancia Kolasinac. Il bosniaco tutto solo infila il portiere. Dopo uno scambio con Ruggeri ancora CDK invita Retegui a realizzare così una doppietta. Il primo tempo è un 4-1 indiscutibile. Nel secondo tempo prima dei cambi su assist di Pasalic ecco il 5-1 messo a segno, appunto, da CDK. In pratica dall’11’ del secondo tempo fino alla fine pura accademia. Anzi, c’è tempo per il gol di Samardzic che, da destra, s’accentra e supera il malcapitato Von Ballmoos. Da registrare le sostituzioni: prima Zaniolo e Samardzic per Brescianini e Retegui, poi Toloi e Palestra per CDK e Kolasinac. Infine si vede anche Godfrey al posto di Hien. C’è gloria per tutti.

Giacomo Mayer