“Alla peggio mercoledì chiudiamo settimi questa quinta giornata della fase campionato, ma non mi piace sentir parlare di differenza di valori con l’avversario quando sul campo dello Young Boys hanno sofferto tutti. Il momento è indubbiamente moltissimo, ad alzare il livello non è solo De Ketelaere, ma anche Retegui, Kossounou, Kolasinac, Brescianini e Cuadrado che è tornato sui suoi”
. Parola di Gian Piero Gasperini nel salutare il set chiuso a uno a Wankdorf a Berna dalla sua Atalanta: “Ci giocheremo tanto lungo un calendario ancora tosto col Real Madrid nella festa del 10 dicembre a Bergamo, poi a Barcellona a gennaio con lo Sturm Graz in mezzo. Troppo facile dire che lo Young Boys è una squadra debole, prima d’ora non aveva mai subìto così”, puntualizza il tecnico nerazzurro.
“Questa squadra sta dando grandi soddisfazioni, su campi come questo vediamo tante squadre soffrire. E’ una vittoria in trasferta in uno stadio pieno, come a Stoccarda, anche se si parla sempre della differenza di valori. Fai gol, su calcio d’angolo lo prendi, m’è sembrato Parma quando pur dominando l’avevamo riaperta noi agli altri. Ma la squadra non si scompone e crede in quello che fa, è indubbiamente un bellissimo momento”, prosegue Gasp.
Il manico, squalificato due giornate in campionato, chiude parlando anche dei singoli: “Retegui è uscito e voleva fare il terzo gol, il migliore è stato dichiarato lui ma l’algoritmo non tiene conto, oltre ai due gol, dei tre assist di De Ketelaere. Non sa contare? Ennesima conferma che dagli americani noi non abbiamo niente da imparare – ironizza -. Zaniolo mi dà sempre buoni segnali sotto l’aspetto atletico, si fa problemi che non esistono sulle palle lunghe quando invece di andare di testa commette fallo ma vale la pena insisterci. De Roon lo toglierò quando lo vedrò stanco, ma lui non lo è mai. Non vedo motivi per il riposo dei giocatori. Difficile sostituire il nucleo forte, e parlo anche di Pasalic quando non c’è Ederson; forse quando cresceranno Sulemana e Brescianini lì in mezzo, a parte che i ruoli più dispendiosi sono il laterale e l’attaccante. Marten può giocare un’altra partita coi supplementari annessi…”.
Voci dallo spogliatoio: Retegui e Ruggeri
A Uefa.com, mentre per gli altri due compagni abbiamo attinto dalla diretta di Tuttoatalanta su Bergamo Tv, ha parlato Odilon Kossounou, che in questo momento sta consentendo a Giorgio Scalvini di non affrettare le tappe del recupero fisico-atletico. “Dobbiamo affrontare partita per partita, vincere tutte le gare che possiamo e poi vedremo cosa succederà – l’annuncio del braccetto ivoriano -. Sapevamo che per noi era importante vincere questa partita. Siamo andati in vantaggio, poi siamo rimasti concentrati sul nostro piano. Bisognava mantenere la calma dopo l’1-1, i nostri ragazzi danno tutto per segnare tanti gol e vincere”.
Doppiettista e sostituito con smorfia di disapprovazione di prammatica, Mateo Retegui s’è schiodato da quota zero in Champions proprio come il compagno di reparto, anche se questo vale in senso assoluto (il belga l’aveva già messa nel Brugge) pure per Kolasinac e Samardzic: “Molto bene soprattutto nel primo tempo, un risultato che ci consente di proseguire verso l’obiettivo. Sono contento per me, perché abbiamo vinto e soprattutto stiamo giocando benissimo. Ora siamo tra le prime otto, ma dobbiamo stare tranquilli e umili”, il commento del centravanti argentino. Che come nel prepartita del lunedì sembra un libro stampato: “Ringrazio Gasperini, lo staff e i compagni per la fiducia. Dobbiamo continuare così, ma lavoriamo ogni giorno per migliorare. Ora riposiamo, a Roma lunedì dobbiamo vincere ancora – continua il Chapita -. Mi aspettavo di segnare tanto, perché sapevo di essere arrivato in una squadra fortissima in estate. Sfrutto il momento sperando che duri, ma per tutti, non solo per me. Il record di gol sotto Gasperini di Zapata che ne segnò 28 (stagione 2018-2019, NdR)? Sono a metà strada, non ci penso, non so se e quando avverrà”.
Infine, il gregario da Zogno che vanga il prato a mancina e stavolta s’è trovato Lauper tra sé e il fondo del sacco: “Cerco un gol spettacolare come il 2-0 al Marsiglia in semifinale a Bergamo in primavera, ci spero – sorride Matteo Ruggeri -. Siamo stati bravi a partire forte su un campo ostico, non ci siamo mai abbassati continuando ad attaccare subito dopo aver preso il pareggio. Anche se è il primo gol che prendiamo in questa edizione della competizione, siamo stati bravi a ribaltarla senza perdere tempo. Samardzic e Cuadrado? Siamo molto competitivi e abbiamo bisogno di tutti, perché siamo in tanti e con qualità: la nostra forza storicamente è integrare i nuovi. Evitiamo di montarci la testa e pensiamo alla prossima partita: questo 6-1 è una spinta per affrontare la Roma e il Milan, ma ragioniamo sempre una partita alla volta”.
Sul sintetico, è del 2002 il giudizio definitivo: “Ci abbiamo messo un attimino a capire come viaggiava la palla, è un campo veloce e pure bagnato, ma abbiamo trovato le misure in fretta. Quanto a me, ricordo ancora con piacere i complimenti ricevuti da Carvajal in Supercoppa Uefa ad agosto, ci rivediamo il 10 dicembre. Per indicare come obiettivo lo scudetto è troppo presto: da fuori è tutto molto più facile, dal campo non possiamo parlare di titolo anche se le aspettative con la vittoria dell’Europa League si sono inevitabilmente alzate”.