11a giornata serie A – Napoli, stadio “Diego Armando Maradona”, domenica 3 novembre (ore 12.30)
Napoli – Atalanta 0-3 (0-2)
NAPOLI (4-3-3): Meret 5,5; Di Lorenzo (cap.) 6, Rrahmani 6, Buongiorno 6, Olivera 6 (31′ st Spinazzola 6,5); Anguissa 6, Gilmour 5,5 (17′ st Raspadori 6), McTominay 6,5; Politano 5,5 (17′ st Ngonge 6), Lukaku 5,5 (31′ st Simeone 5,5), Kvaratskhelia 5,5 (26′ st David Neres 6). A disp.: 14 Contini, 25 Caprile; 5 Juan Jesus, 16 Rafa Marin, 30 Mazzocchi, 23 Zerbin. All.: Antonio Conte 5.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 6,5; Djimsiti 7, Hien 7,5, Kolasinac 7 (26′ st Kossounou 6,5); Zappacosta 6,5 (37′ st Bellanova 6,5), De Roon (cap.) 6,5, Ederson 7, Ruggeri 6,5: Pasalic 7 (37′ st Brescianini sv); De Ketelaere 7 (31′ st Retegui 6,5), Lookman 9 (31′ st Samardzic 6). A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi; 2 Toloi, 5 Godfrey, 7 Cuadrado, 27 Palestra, 6 Sulemana, 10 Zaniolo. All.: Gian Piero Gasperini 8.
Arbitro: Doveri di Roma-1 6 (Scatragli di Arezzo, D. Moro di Schio; IV Marinelli di Tivoli. V.A.R. Fabbri di Ravenna, A.V.A.R. Massa di Imperia).
RETI: 10′ e 31′ pt Lookman (A), 47′ st Retegui (A).
Note: primo pomeriggio soleggiato e caldo, spettatori 50.873. Ammoniti Kolasinac per gioco scorretto, Retegui per esultanza scomposta, Djimsiti e Mazzocchi (panchina) per reciproche scorrettezze. Tiri totali 13-12, nello specchio 4-3, parati 4-0, respinti/deviati 5-2, legni 1-0. Var: 2 (check offside Kolasinac 57′, contrasto Hien-Neres su cambio di possesso che precede il 3-0). Corner 4-3, recupero 1′ e 4′.
Napoli – Retegui con la volée a rimorchio di Bellanova sulla puntatina di Samardzic? La ciliegina sulla pastiera. Come mangiarsi il Napoli a pranzo in tre atti senza nemmeno patire troppo, anzi dominandolo tatticamente. In attesa del finale trionfale, in ventuno minuti, il largo già preso. Il flipper impazzito libera la gioia dalla gola di Lookman alla prima doppia cifra di lancette, De Ketelaere gli serve la doppietta a mezzora appena passata. L’Atalanta sale a meno 3 dalla prima della classe (25 a 22) librandosi sulle ali della quinta vittoria di fila, a conferma di uno stato di grazia da confermare mercoledì a Stoccarda in Champions League.
Lukaku spizza appena il crossetto di Di Lorenzo (8′) senza scomodare Carnesecchi più di tanto, ma alla prima palla dentro dei nerazzurri di giallo vestiti è gol: Ruggeri da sinistra e Olivera dà l’avvio col rinvio stitico al gioco delle torri con De Roon, Di Lorenzo che anticipa De Ketelaere e il nigeriano che sgancia il sinistro sfruttando l’assist involontario del nemico. A proteggere il vantaggio sono il palo, che ferma subito McTominay lungo l’azione in verticale scaricata dal centravanti belga, e l’uscita tempestiva del portiere ospite a difendere il legno di competenza da Anguissa, proiettato alla destra dell’area piccola da Politano, servito a sua volta dal maldestro colpo di fronte a liberare la trequarti di Hien. L’unico errore del centralone in tutto il match. Siamo al 17′ e i bergamaschi conservano un atteggiamento attendista pur pressando durissimo e alto. Scollinata metà frazione, ecco la seconda sortita secca atalantina con Pasalic ad allargare il mancino a rimorchio dell’apripista dribblomane e slalomista: Buongiorno gli disturba forse la visuale, ma la conclusione è grossolana. Il perno in away kit stoppa Anguissa sul triangolo Kvara-Mc Tominay (26′) e una palla intercettata dal nazionale svedese apre il contropiede del fiammingo che apre per l’apripista che converge e dai venti metri battezza l’angolino alla sinistra di Meret.
Il raddoppio manda alle corde la squadra di Antonio Conte, grande ex di turno come il panchinaro Spinazzola. Doveri e il guardalinee non vedono la deviazione di scapola del capitano di casa (33′) sul tentativo centrale dello stesso CDK al culmine delle grandi manovre da sinistra di Lookman ed Ederson che i Ciucci non sanno sbrogliare. Regalo del recordman De Roon – 281 in A, come Angeleri e Bellini; 360 totali, meno 75 dal Bello – a Kvara al quarantesimo: rilancio stitico e palla a Big Rom che forse è in fuorigioco ma è comunque fermato da Sant’Isacco da Stoccolma. Bravissimo Djimsiti nella diagonale scivolata per dire no a Politano in capo a un paio cronometrico sul filtrante di Di Lorenzo. Olivera cicca l’attrezzo sulla corsa del georgiano (44′). Chiuso il primo tempo dal tuffo scoordinato di Super Mario, servito morbido da Charlesone dalla lunetta sul doppio spunto della bisettrice di sinistra, Kvara apre a ripresa imboccandola da fuori al baluardo riminese. Buongiorno salva sulla linea il pallonetto di Lookman, che comunque sul lancio di Kolasinac è in posizione irregolare anche se l’uscita di Meret era avventatissima.
Perso l’attimo su due rubate di Kolasinac e De Roon, con palla costantemente in transito dal doppiettista di giornata, su quella di Ederson ad Anguissa c’è la dettatura di Pasalic per Zappacosta che se la vede deviare in corner dal terzino uruguaiano. Stesso muro sul brasiliano dopo il ping pong dalla bandierina spizzato da Djimsiti, poi l’annullamento per offside della testatona di Kolasinac sulla cornerata lookmaniana spondata da CDK (12′). Di suo, Rrahmani fallisce in gioco aereo il dimezzamento dello score salendo in cielo (14′) sul crontrocross di Politano da terzo angolo locale. Ederson alza la traiettoria col centrale kossovaro a deviargliela però senza essere visto dopo un bello slalom (16′). Occhio allo schema da destra di Raspadori, new entry da 4-2-4, un corner corto che Buongiorno incorna e, sulla deviazione di mezza nuca di Ruggeri, Carnesecchi evita si trasformi nell’1-2 a ventesimo appena trascorso. Tris sfiorato, invece, come il paletto di sostegno della porta dall’aspirante triplettista lungo la ripartenza Kossounou-Pasalic. Zappacosta stoppa l’ex Spinazzola, Ngonge rientra sul sinistro per evitare il dirimpettaio De Roon trovando la smorzata e le braccia di Carnesecchi all’ottantesimo dalla destra dell’area su la del suo capitano. Ultime fatiche, bisogna stringere i denti ad attacco ribaltato come un calzino dai cambi. A 5′ dal 90′, l’ex Verona stringe al centro e stacca sul pallone del folignate senza trovare la misura. Quindi l’undicesima esultanza del Chapita al secondo di recupero: sempre più capocannoniere.