Carnesecchi 7,5:

bagher su Bianco, al quale oppone il tuffo sul mezzo angolo a inizio ripresa quando l’affare più grosso era prenderla a Pedro Pereira. Tiene gli occhiali inforcati e, appena prima del bis, salva il minimo vantaggio. Portiere dallo stile magari irrituale, ma saracinesca vera.

Djimsiti 6: non si distingue particolarmente, specie nella ripresa quando Vignato sgasa e lui non gli esce incontro.
Hien 6,5: non la fa vedere a Maric, spesso dimenticato anche da quelli con la sua stessa divisa. Qualche grana in più con Djuric.
Kolasinac 7: un recupero sontuoso su Vignato nel primo tempo e una rapina a Maldini per provarci, ma Turati mica si fa gabbare.

Bellanova 5,5: non salta l’uomo, ci prova a piede invertito sbattendo contro chiunque, non crossa. Cartacarbone del match incolore in Champions col Celtic (12′ st Cuadrado 6: a Gasperini dà soddisfazioni, per noi è sveglio ma non abbastanza da cannare un gol fatto. Per essere intelligente è intelligente, legge bene il gioco ma con l’esperienza che ha ci mancherebbe).
De Roon 6,5: costante come un metronomo, si prende una tranvata micidiale quasi sulle gengive dallo scoordinatissimo e anche un po’ cattivello Maric.
Ederson 6: l’unico merito evidente è di aver indotto il direttore di gara a fischiarli fallo sul contatto di D’Ambrosio, anche se per Piccinini la colpa (Vignato dixit) sarebbe di Djuric, scongiurando così il vantaggio monzese che non sarebbe affatto stato immeritato verso l’ora di gioco.
Ruggeri 5,5: vedi Bellanova con l’altra estremità usata non al meglio (12′ st Zappacosta 7: veni, vidi, vici. Dura migliorare dopo i trenta, lui sembra andare al doppio).

De Ketelaere 6: dei due trequartisti-punte esterne è quello più adatto ad arretrare per entrare in campo cucendo i reparti, ma non è che i compagni lo capiscano sempre (20′ st Zaniolo 7: vice assistman per rompere il ghiaccio e, quel che più conta, intensità e voglia ai massimi. Benvenuto!).
Lookman 6: sembra non cavare un ragno dal buco, eppure stragioca. Per il Gasp il problema è tutto lì: puoi stringere al centro, provarci o trovare i compagni, ma se non giochi di squadra pensando di essere il deus ex machina con la Dea c’entri poco  (1′ st Samardzic 8: come trovargli anche un solo difettuccio? Freddo come la morte, ha visione e tocco di livello molto superiori alla media).

Retegui 6,5: si danna l’anima come nessuno, e pazienza se non è esattamente in serata. Anche così tocca più palloni, fa più sportellate e sponde di chiunque. Alla fine lo scarico-assist per andare avanti è a sua firma esclusiva (45′ st Kossounou 6: Zaniolo gli mette il tris sui piedi e lui non incrocia, sbagliando. Ma suvvia, mica è una punta. Rivede la luce a quattro settimane dal crac contro lo Shakhtar e la condizione c’è).

All. Gasperini 7: il merito, stavolta, è di aver azzeccato tutti i cambi insieme ai tempi giusti per effettuarli. Fosse poco. “Ho allargato la rosa”, ci racconta tutto felice. E ne ha ben donde, perché Zaniolo, per dire, sembrava una scommessa persa. Lui ha tutto per vincere anche quella su Samardzic, duemilaedue dalla saggezza e dai numeri del veterano.