A Bergamo c’è un tecnico che sogna il primo Pallone d’Oro di categoria, ringrazia il pubblico ed elogia la sua Atalanta finalmente convincente anche sotto porta. “Il gol è sempre stato al centro del mio progetto di gioco. Anzi, punto al record di marcature tra tutte le squadre che ho allenato, mi pare che balli intorno alle 631… (di Trapattoni, pare, NdR)“. I sei al Verona, tanto per cominciare, sono la base della rincorsa di Gian Piero Gasperini a traguardi sempre nuovi: “Mai pensato di puntare allo zero a zero, però capita a volte. La prestazione c’era stata anche mercoledì col Celtic, stasera l’abbiamo sbloccata subito e siamo stati più tonici, veloci e brillanti. Non bisogna guardarci alle spalle: la squadra sta bene oltre il risultato, ovvio se facciamo reparto davanti tra tiri, scambi, gol e assist innalziamo il nostro valore”, il commento dell’allenatore nerazzurro.
Sulla prossima serata di gala parigina, poche parole e un merci beaucoup alla Curva Nord: “Nella capitale francese, intanto, vado di sicuro, anche se non so se mi daranno il Ballon d’Or – scherza il mister -. Per le mie 400 partite atalantine un ringraziamento devo farlo: stasera ho visto uno striscione bellissimo che ha coinvolto tifosi, giocatori, squadra e città, qualcosa di spessore”, continua, riferendosi a quel lunghissimo ‘Per quello che fatto per tifosi squadra e città 400 volte grazie Gasp’. “E’ il primo anno che vengono premiati anche gli allenatori, ma a parte Lookman e me è un traguardo meraviglioso che condivido con la squadra, la società e i tifosi”.
“Col Celtic c’erano mancati gli ultimi 16 metri anche nella conquista dell’area e della linea di fondo. Una squadra che gioca così tanti minuti a ridosso dell’area, se la partita rimane chiusa, ha il problema di aprirla segnando il prima possibile. Stavolta ci siamo riusciti – l’analisi del match della nona giornata -. Per gli attaccanti è importante giocare insieme superando l’ego personale. Giocare insieme significa moltiplicarsi e moltiplicare le chance di fare gol. E’ nelle corde di De Ketelaere, con Lookman devi litigare un po’ di più ma stavolta è stato straordinario, Retegui è uno che sa sempre cosa fare e sa subito mettere in pratica quello che si prova in settimana”.
“Per Scalvini bisogna andare un po’ più calmi, ieri l’ho fatto allenare nella prima parte della sessione con la squadra perché mi ero stufato di vederlo lavorare da solo. Sta bruciando le tappe, non ha ancora preso parte alle partitelle, solo allora avrà senso di parlare di previsioni. Un mesetto ci vuole ad andar bene…”, prosegue Gasperini. “Col Monza, anche se siamo inebriati da questa vittoria perché c’era un po’ di tensione, arriveremo con slancio dopo la domenica libera. Da lunedì la prepariamo, poi il Napoli, lo Stoccarda e l’Udinese da qui alla sosta. Abbiamo un buon equilibrio nel giocare una partita alla volta senza previsioni e senza guardare la classifica”.
Chiosa per Charles De Ketelaere, soddisfatto forse più per l’assist taccato a Lookman che per il gol nel sette: “Molto bello anche quello, ma la mia prestazione come quella dei compagni è valorizzata dall’utilità per il collettivo, non per le prodezze in sé – afferma il fiammingo tra bordocampo e sala conferenze -. Sono contento perché era un gol cercato. Siamo forti quando mettiamo qualità ed intensità nelle giocate. Nelle ultime settimane siamo tornati sugli standard del finale della scorsa stagione. La mia è una crescita naturale, al mio terzo anno in Italia mi sento più importante per la squadra”. me partite e nei prossimi mesi”.