Bergamo, Gewiss Stadium, sabato 5 ottobre – 7a giornata serie A (ore 18)
Atalanta – Genoa 5-1 (1-0)

ATALANTA (3-4-3): Carnesecchi 6; De Roon (cap.) 7, Hien 7, Kolasinac 7,5; Bellanova 6 (33′ st Palestra sv), Ederson 7 (33′ st Sulemana sv), Pasalic 6,5, Zappacosta 7; De Ketelaere 6,5 (23′ st Samardzic 6,5), Retegui 9 (37′ st V. Vlahovic sv), Lookman 7 (23′ st Zaniolo 6). A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi; 3 Kossounou, 5 Godfrey, 40 Comi, 7 Cuadrado. All.: Gian Piero Gasperini 7,5.
GENOA (3-5-2): Gollini 5,5; De Winter 5, Bani (cap.) 6 (1′ st Vogliacco 4), Vasquez 5; Zanoli 6, Thorsby 6, Bohinen 6, Miretti 5,5 (22′ st Melegoni 7), Martin 6 (36′ st Norton-Cuffy sv); Pinamonti 5,5 (22′ st Ekhator 7), Vitinha 5 (41′ st Ankeye sv). A disp.: 1 Leali, 39 Sommariva; 27 Marcandalli, 33 Matturro, 20 Sabelli, 53 Kassa, 69 Honest, 73 Masini, 55 Accornero. All. Alberto Gilardino 4,5.
Arbitro: Chiffi di Padova 6,5 (Mastrodonato di Molfetta, Palermo di Bari; IV Cosso di Reggio Calabria. V.A.R. Marini di Roma 1, A.V.A.R. Pezzuto di Lecce).
RETI: 25′ pt, 5′ st e 29′ st (rig.) Retegui (A), 15′ st Ederson (A), 35′ st De Roon (A), 38′ st Ekhator (G).
Note: Ederson premiato con la maglia numero 100 dal presidente Antonio Percassi per altrettante presenze nell’Atalanta. Mezza sera serena dal clima autunnale-tiepido, spettatori 23.138 per un incasso di 505.369,95 euro. Settore ospiti, in assenza dei tifosi del Genoa in divieto di trasferta (la prima delle tre) dopo i disordini post derby di Coppa Italia, riempito con 1.300 ragazzi dei settori giovanili nerazzurro e di società affiliate. Tiri totali 23-7, nello specchio 10-2, parati 5-1, respinti/deviati 6-3. Var: 1 (check penalty). Corner 4-2, recupero 1′ e 5′.

Bergamo – Destro più sinistro da falco: il sesto sigillo del triplettista (uno su rigore) ed ex di turno Mateo Retegui vale all’Atalanta il ritorno alla vittoria in campionato. 10 punti in 7 partite prima della pausa, e pazienza per il tredicesimo gol beccato bel finale. Con l’aggiunta della prima di Ederson e De Roon in A in questo scorcio di nuova stagione. Il Genoa, a segno nel finale con l’imbucata del volto noto Melegoni per il 2006 Ekhator, assomigliava troppo allo Shakhtar preso a pallate in Champions per essere più d’uno sparring partner.
Al 6′ Lookman stringe a centro area alzando al volo il pallone di De Roon dal vertice destro, segno inconfutabile della voglia matta di lasciare subito il segno che però il rinculante Thorsby in capo a un paio cronometrico gli cancella in fallo laterale sul filtrante di Pasalic. La sfiora pure Hien prendendo l’ascensore chiamato dalla bandierina sinistra proprio dal nigeriano senza azzeccare il tredici per questione di centimetri. Schiacciata imperiosa, comunque. I nerazzurri provano regolarmente a sfondare per vie centrali, percorse anche da Zappacosta (19′) in convergenza dalla mancina per innescare De Ketelaere: tutto bene tranne la conclusione ritardata in caduta di Retegui, murata da De Winter, per non parlare del successivo tap-in del belga, forse addirittura un tentativo di passaggio mal calibrato. Ventesimo appena scollinato, ma mica bisogna aspettare troppo, perché ‘Mola gli allunga dal fondo il vassoietto del brasiliano e la spaccata dell’uno a zero al 25’ è cosa fatta.
Se la reazione ospite è nel cross di Martin impattato storto di sinistro da Pinamonti dal limite alla mezzora, poco dopo è l’assistman del rompighiaccio a mangiarsi il raddoppio sul radente di CDK: l’ex Gollini è di ghiaccio uscendogli incontro, mentre il laterale di Sora mira a Zanoli anziché alla porta. Situazione a cartacarbone col pendolino ospite a terra al 38′ sugli sviluppi del terzo corner, quando l’argentino non può trovare il bis in una selva di gambe nemiche su tocco da destra, indovinate un po’? Di Lookman, esatto. Il decimo tentativo locale della serie è di Kolasinac nella combinazione veloce tra la Super Aquila, Ederson e Retegui a 6′ dalla pausa. La manca anche Pasalic, fronte baciata dalla punizioncella di De Roon ma mirino appannato di mezzo metro. Se non la chiudi, rischi di riaprirla, tipo l’unica volta che Zanoli salta Zappa e centra per la spizzata all’indietro di Pinamonti a favore di Martin, stoppato da De Ketelaere. Poker di lancette nella ripresa, ancora una scarsa e Mateo dal cognome basco e dal sangue mixato genovese-agrigentino la mette riprendendo la respinta cortissima del rapper coi guanti sulla stoccata non irresistibile di Ederson aperta proprio da lui in corridoio con Kolasinac. Hien viene a collisione con Vazquez (9′) saltando sul corner corto di Lookman dall’out sinistro.
La mette in ghiaccio il brasileiro spaccando la porta su tacco smarcante di Mateo all’ora di gioco, avrebbe potuto fare poker subito dopo SuperMario non fosse per il sinistraccio frettoloso suggeritogli dalla catena Lookman-Kolasinac (17′). Verso il ventesimo l’autore del tris cerca il bis personale a fotocopia, benché a sfera tenuta bassa, ma il Gollo gliela prende. L’aspirante triplettista se la tiene in canna svettando sul traversone di Zappacosta (22′). Cambi su cambi, Samardzic spunta e Vogliacco gli smorza il tiro tra le braccia alte dell’ultimo baluardo, mentre di là Ekhator la tocca appena di tempia schiacciando male il cross dal fondo di Martin (26′). C’è però il Var che vede il mani del difensore sul sinistro del serbo e Retegui può calare il poker col tris individuale. Saltello e spiazzante, poi il marcatissimo Zaniolo coglie l’esterno della rete su allungo del mattatore di giornata. La manita in faccia si completa con l’olandese da fuori sulla seconda palla da corner. L’ex mezzala delle giovanili, 1 presenza con la Samp il 22 gennaio 2017 in prima squadra, trova il diciottenne l’à davanti che infila Carnesecchi senza opposizione. Titoli di coda dell’orologio allo start dell’extra time col mancino centrale di Zaniolo dalla lunetta.