Daniele Chiffi di Padova, incrociato l’ultima volta il primo ottobre del 2023 nello 0-0 interno con la Juventus, da queste parti sarà sempre l’arbitro del ritorno alla vita dopo il bagno di sangue del covid allora alla prima ondata. Anche se nell’occasione, per quella frasetta “andate a lavorare” al quarto ufficiale Marco Serra e al VAR Rosario Abisso, cacciò via l’idolo di Bergamo calcistica Gian Piero Gasperini. Quel 4-1 casalingo (Djimsiti, due incornate di Duvan Zapata, autogol di Bourabia e Bourabia per la punizione della bandiera al fotofinish) inferto al Sassuolo al solstizio d’estate del 2020 non ebbe praticamente spettatori se non gli addetti ai lavori che si contavano a manciate al Gewiss Stadium, ma in pochi se lo sono dimenticato. L’ingegnere padovano, prossimo alle quaranta candeline (14 dicembre), è stato designato per la settima di campionato, sabato 5 ottobre, ospite alle ore 18 il Genoa (vedi specchietto da Transfermarkt a piè di pagina) che ci ha perso 7 volte su 11 vincendoci soltanto a Pisa di corto muso in serie B il 28 agosto di due anni fa.
Positivo, invece, tutto sommato, il bilancio per l’Atalanta, vittoriosa in 5 occasioni con 3 pari e altrettante battute d’arresto, due con l’Inter e la prima con la Lazio. I nerazzurri, col fischietto veneto, non vincono dal matchball da fuori di Giorgio Scalvini all’Olimpico contro la Roma il 18 agosto 2022. Il minimo comune denominatore è esserci state arbitrate entrambe due volte contro la Beneamata senza scampo alcuno per i made in BG e un ko e un occhiale per il Vecchio Balordo. Chiffi – assistenti nel prefestivo Vito Mastrodonato di Molfetta e Domenico Palermo di Bari, quarto ufficiale Francesco Cosso di Reggio Calabria, V.A.R. Valerio Marini di Roma 1 e A.V.A.R. Ivano Pezzuto di Lecce – fu il giudice terzo del quarto di Coppa Italia il 31 gennaio 2023 risolto da Darmian a San Siro e ancor prima del ko all’ombra della Maresana per 3-2 il 13 novembre 2022, in occasione del rientro di José Palomino dalla sospensione per il doping (clostebol metabolita) che non era doping: autogol e gol dell’ex reprobo, score aperto dal dischetto da Lookman e ribaltato dalla doppietta di Dzeko.
Il primo dei tre scivoloni risale al 31 gennaio 2021 con la Lazio, sempre sotto le Mura: Marusic, Correa, Pasalic e Muriqi. Bene, invece, a Frosinone (Mancini e poker di Zapata) il 20 gennaio 2019, a Parma (Gervinho, Pasalic e doppietta di Duvan) il 31 marzo dello stesso anno e nel 2-1 corsaro nella Torino granata (Muriel, Belotti e allo scadere Piccoli) il 21 agosto 2021. Due i pareggi, l’1-1 casalingo con la Spal alla prima partita arbitrata il 5 novembre 2017, quando a Bryan Cristante rispose il futuro innesto di gennaio Luca Rizzo con Remo Freuler espulso (piede a martello su Viviani), e il 2-2 di Bologna l’antivigilia di Natale del 2020, doppietta di Muriel (dischetto e azione, 22′ e 23′) nel primo tempo e rimonta Tomiyasu-Paz nella ripresa.