Champions League, 2a giornata League Phase – Veltins-Arena, Gelsenkirchen (18.45)
Shakhtar Donetsk – Atalanta 0-3 (0-2)
SHAKHTAR (4-3-3): Riznyk 6; Ghram 5 (1′ st Konoplia 5,5), Bondar 5,5, Matviienko 6, Pedro Henrique 5,5; Kryskiv 6, Stepanenko 6 (18′ st Bondarenko 6,5), Sudakov 6; Zubkov 5,5 (31′ st Newertton 5,5), Eguinaldo 5,5 (18′ st Traoré 6), Marlon Gomes 5,5 (18′ st Kevin 6). A disp.: 72 Fesiun, 4 Franjic, 16 Azarovi, 17 Vinicius Tobias, 29 Nazaryna, 9 Shved, 38 Pedrinho. All.: Marino Pusic 5.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi sv; Kossounou 6,5 (38′ st Godfrey sv), Djimsiti 8 (1′ st Pasalic 6,5), Kolasinac 7; Bellanova 7 (30′ st Cuadrado 6), De Roon 7, Ederson 7, Zappacosta 8; Samardzic 7,5; De Ketelaere 6 (15′ st Zaniolo 6), Lookman 7,5 (15′ st Retegui 5,5). A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi, 40 Comi, 49 Del Lungo, 27 Palestra, 46 Manzoni, 48 Vlahovic. All.: Gian Piero Gasperini 7.
Arbitro: Pinheiro 6,5 (Portogallo; Jesus-Maia, IV Gonçalves. V.A.R. Tiago Martins, A.V.A.R. Dankert – Germania).
RETI: 21′ pt Djimsiti (A), 44′ pt Lookman (A), 3′ st Bellanova (A).
Note: serata fresca e piovosa, spettatori 21.663 di cui 506 bergamaschi. Ammoniti Ghram, Zaniolo, Ederson per gioco scorretto, Gasperini (33′ st) per proteste. Tiri totali 6-22, nello specchio 0-5, parati 0-2, respinti/deviati 2-4, legni 0-2. Corner 3-5, recupero 0′ e 4′.
Gelsenkirchen – Djimsiti-Lookman per metterla in discesa, Bellanova per esondare. L’Atalanta vince con la vecchia guardia e il cavallo di ritorno, tutti e tre alla primizia nella coppa orecchiuta, la seconda giornata della fase campionato di Champions League battendo uno Shakhtar tatticamente indecifrabile soprattutto a se stesso. Nei nerissimi, comunque, pur in una mezza sera trionfale nella Ruhr, perché la difesa, già orfana di Hien e Toloi senza contare Scalvini, che rientrerà a gennaio, perde anche l’apripista albanese e Kossounou.
Al 12′ un intercetto di De Roon innesca il servizio in verticale di Samardzic per il sinistro troppo aperto di Lookman in posizione defilata ma pur sempre in area. Due giri di lancetta e a provarci è Ederson dopo l’ennesimo borseggio, stavolta all’altezza della trequarti difensiva, ma in traiettoria c’è Bondar. A un tiretto dal ventesimo, l’azione sull’asse col serbo e il brasiliano porta il nigeriano a cercare in profondità Zappacosta, anticipato dall’uscita bassa di Riznyk. La sblocca dopo due minutini la punizione a due Samardzic-Lookman dall’out sinistro, guadagnata per il fallaccio di Ghram sul triplettista della finale di Dublino, per il tocco appena accennato di Ederson per inserimento, controllo di petto e zampata sottomisura del perno albanese. Ci prova anche il pareggiatore in extremis di Bologna, al 24′, alzando la mira sugli sviluppi del recupero alto del sorano rifinito da ‘Mola, e in assolo slalomeggiante trovando la deviazione di Stepanenko in angolo subito dopo. Il folletto di Wandsworth riceve da Zappacosta ma affretta troppo il sinistro (26′) sull’onda lunga della prima battuta dalla bandierina di De Ketelaere, ancora su palla rubata, la costante della prima frazione, iniziata in sordina e proseguita in linea con l’aggressività tipica della filosofia del mister.
Il break arancione tentato alla mezzora da Bondar, che raggiunge Marlon, una sorta di falso nueve, viene sventato dal contrasto pulito di Kossounou che esegue la classica diagonale alla Bellini. Due giretti cronometrici e De Ketelaere manca di poco il sette e il raddoppio dietro apertura di Samardzic, trequartista a livelli Koopmeiners stasera. A undici dall’intervallo ecco il gioco da quinto a quinto di Bellanova con l’omologo di sinistra smorzato dal terzino destro altrui, quindi la traversa piena di Lookman girando il pallone d’oro del parabiaghese su scarico del fiammingo. Il numero 11 è in ritardo sul filtrante del partner di linea (38′). Un gran bel giocare e un bellissimo vedere, anche se quello di CFK al 39′, di testa in caduta su sponda di Zappacosta dopo il cross di Raoul, alla fin fine è solo il secondo tiro in porta bergamasco dal kick off. Prima dell’intervallo ci pensa l’attaccante che guarda lontano a capitalizzare l’azione a tre con Samardzic e Kolasinac che lo serve a rimorchio per il destro in caduta della quasi certezza di non doversi affannare troppo nel prosieguo.
Nella ripresa dentro Pasalic per Djimsiti con contestuale arretramento in difesa di De Roon. Subito fuochi d’artificio, con la primissima occasione di casa (si fa per dire, 2600 chilometri) sprecata in diagonale dalla new entry Konoplia, smarcato dai tocchi da sinistra al centro di Marlon, Sudakov, Zubkov ed Eguinaldo, e il tris calato dal pendolino di scuola milanista che incorna all’altezza del secondo palo il cross di Zappacosta. Al 7′ i legni diventano due col palo interno del sorano, servito da Lookman, quindi i destraccio chiuso malissimo da Sudakov. Soluzione estemporanea quanto quella di Ademomola mentre l’orologio sta per scoccare il decimo. Samardzic tenta il poker al 16′ (parato), idem il nuovo ingresso Zaniolo, ovvero metà dell’attacco nuovo che fa la barba all’incrocio a ventesimo già girato in triangolazione con Supermario in attesa che ci provi anche Retegui al settantesimo filato al culmine della manovra tra il croato e il serbo. Lo scarico di Traoré trova il sinistraccio ai piccioni di Zubkov (27′) non spaventa nessuno. Zappacosta rimane invece sul chi vive nell’anticipare in corner in gioco aereo Bondarenko sullo spiovente a rientrare di Kevin dalla mancina. Si fa la bua perfino Kossounou lasciando la difesa in ambasce con Godfrey a dargli il cambio. Bondarenko, che fa ammonire Ederson (in precesenza, sbracciata da giallo di Zaniolo su Kryskiv), sgancia il sinistro inutile (42’) come Pasalic il destro allo scadere su scambio con Kolasinac.