Zanica, AlbinoLeffe Stadium, 6a giornata serie C girone A – martedì 24 settembre (ore 18.30)
AlbinoLeffe – Pro Patria 0-0
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6; Borghini (cap.) 6,5, Potop 6,5, Baroni 6,5; Evangelisti 5,5 (1′ st Astrologo 6), Munari 6,5, Fossati 6 (1′ st Mustacchio 6), Parlati 6,5, Gusu 6,5; Longo 5,5 (37′ st Agostinelli sv), Zoma 6. A disp.: 1 Facchetti, 12 Taramelli; 3 Giannini, 5 Zambelli, 6 G. Boloca, 11 Capelli, 21 Ricordi, 26 Angeloni, 28 Vinzioli, 77 Freri. All.: Giovanni Lopez 6.
PRO PATRIA (3-4-3): Rovida 7,5; Bashi 6, Alcibiade 6,5, Cavalli 6; Somma 6, Ferri (cap.) 6,5, And. Mallamo 6 (28′ st Palazzi 6), Piran 7 (40′ st Vaglica sv); Pitou 6,5 (28′ st Curatolo 6), Toci 5,5 (40′ st Beretta sv), Terrani 6 (17′ st Am. Mehic 6). A disp.: 12 Pratelli, 4 Reggiori, 10 Nicco, 17 Frattini, 21 Ferrario, 24 M. Miculi, 33 Sassaro. All.: Riccardo Colombo 6.
Arbitro: Dini di Città di Castello 6,5 (Schirinzi di Casarano, Di Carlo di Pescara; IV Iannello di Messina).
Note: al 17′ Rovida para il rigore a Longo. Mezza sera nuvolosa, spettatori 624 di cui 318 biglietti emessi e 192 paganti (incasso di 1.526 euro) più 337 abbonati nominali (rateo 2.790,58 euro). Ammoniti Pitou, Mustacchio (proteste), Cavalli, Colombo (all. P., 50′ st per proteste) e Gusu. Tiri totali 14-7, nello specchio 4-2, parati 4-2, respinti/deviati 5-2. Corner 5-4, recupero 3′ e 6′.
Zanica – Longo manca dal dischetto il quarto gol di fila, per l’AlbinoLeffe contro la Pro Patria il non c’è due senza tre in quota successi consecutivi sfuma. Il trittico, preceduto dal primo successo in campionato con la Pergolettese e aperto dal 2-0 di Gorgonzola nello scorso weekend, si chiude sabato sera in casa del Renate.
Riavvolgiamo il nastro alla primissima vera chance sprecata per il vantaggio: angolo da sinistra di Parlati oltre il quarto d’ora, stacca Borghini e Toci la intercetta fra braccio e spalla sinistra. Rigore, ma il centravanti catanese azzecca solo l’angolino, non la potenza, per la gioia di Rovida che si tuffa a sinistra e devia in fallo di fondo. Il primo acuto, si fa per dire, è la torsione di testa del futuro procuratore involontario del penalty, spalle alla porta, a correzione della palla a rientrare di Piran, ma sulla quasi fotocopia ci arriva a stretto giro di posta Pitou che liberissimo ha fretta di mirare col destro la presa ferrea di Marietta. In gioco aereo, in tutta risposta, Evangelisti, schierato pendolino con ritorno di Borghini a braccetto, trova in traiettoria proprio il doppio crossatore altrui sul pallone da sinistra di Zoma lungo l’apertura a due Fossati-Parlati. Cronometricamente e metaforicamente, un tredici non azzeccato di un amen. Quindi, l’occasione fallita e la testata che mette ko Baroni per 3-4 minuti. Al 25′ il centravanti ospite spizza per Pitou che taglia e scarica il mancino sulle tibie del capitano di casa, i bluecelesti, scioccati dalla chance perduta, si rifanno vivi scollinata la mezzora con Munari da fuori lungo la combinazione tra Parlati e Longo e Zoma che converge dall’out per tentarla alla Lookman dell’Atalanta contro la Fiorentina.
Se a una dozzina e a una decina dall’intervallo la catena di sinistra nemica, la seconda volta con l’attaccante di turno, non trova deviazioni di sorta dai due terzi di destra del tridente, Dal quarantesimo in su la coppia Zoma-Evangelisti non pesca il flipper propizio sullo schema di Parlati e due lancette più tardi il burkinabé calcia alto a rimorchio largo di Gusu a laterali ormai invertiti. Nella ripresa, ecco il tridente con Mustacchio a prolungare verso il fondo a Munari, virato a esterno sinistro, la rimessa dal lato destro con Rovida a chiudere provvidenzialmente per il quinto corner bergamasco. Sventato il ribaltamento varesotto per linee centrali con smistamento dal centro della prima linea al mezzo corridoio destro, gli uomini di Lopez attaccano a testa bassa ed entro l’ottavo ne hanno sprecato un paio con Zoma in solitario in lunetta (alto) da posizione centrale e Borghini che, sull’onda lunga dell’apertura del numero 10 controllata da Gusu, si ritrova la sfera troppo sotto la fronte per incornare al meglio il crossetto di Astrologo, mentre Baroni a ruota telefona dalla lunga. All’ora di gioco ancora Momo è sul pezzo, agganciando però maluccio la sventagliata di Borghini.
A un tiretto dal ventesimo la Pro ci prova con Cavalli dalla lunghissima costringendo il braccetto destro locale alla deviazione aerea nell’angolo opposto dopo l’ennesima sgambata di Ferri, ma a sfiorare il nasino avanti è ancora Longo che prende l’ascensore chiamatogli dal fondo da Munari senza raddrizzare il mirino a metà frazione recuperi esclusi. Occhio ai break ferriani, tipo al 32′ dalla sinistra dell’area imbeccato dalla new entry Palazzi costringendo Marietta alla difesa del palo di competenza. Un altro conato alla Lookman, ma più preciso. A dieci dal novantesimo, in mezzo alla fase stracca seriana, Curatolo svetta ma spizza appena il vassoietto dell’iperattivo Piran cui viene concesso troppo spazio. Poco più tardi, l’uscita a valanga del salvatore della patria tigrotta per sbarrare il passo al contropiedista Gusu; poi Lopez torna a due punte levando Longo per Agostinelli che intruppa il centrocampo. Niente da fare, 9 punti dopo 6 turni non sono male ma si può fare di più.