Lignano Sabbiadoro (Udine), lunedì 23 settembre, stadio “Guido Teghil” – 5a giornata del girone A di serie C (ore 14.30)
Udinese – Atalanta 1-4 (0-3)
UDINESE (3-5-2): Kristancig 6; Olivo 5 (1′ st Polvar 6,5), Guessand 5, Bozza (cap.) 5,5; Shpuza 5 (1′ st De Crescenzo 6), Barbaro 6 (29′ st El Bouradi 6), Conti 6,5 (44′ st Cosentino sv), Demiroski 5,5 (1′ st Danciutiu 6,5), Lazzaro 6; Bonin 5,5, Pejicic 6,5. A disp.: Malusa, Cella, Del Pino, Busolini, Vinciati, Landolfo. All.: Igor Bubnjic 5,5.
ATALANTA (3-5-2): Torriani 6,5; Ghezzi (cap.) 6, Bilac 6,5, Armstrong 7; Gobbo 7, Mencaraglia 6,5, Bonanomi 7 (44′ st Mensah sv), Riccio 8,5 (33′ st Martinelli 6), Simonetto 7,5 (44′ st Isoa sv); Baldo 7 (16′ st Artesani 6), Fiogbe 7 (33′ st Camara 6,5). A disp.: Bugli, Leto; Capac, Tavanti, Steffanoni, Bonsignori Goggi. All.: Giovanni Bosi 7,5.
Arbitro: Andreano di Prato 7 (Fenzi di Treviso, Cerrato di San Donà di Piave).
RETI: 13′ e 17′ pt Riccio (A), 26′ pt Baldo (A), 4′ st Simonetto (A), 11′ st Polvar (U).
Note: tiri totali 9-16, nello specchio 5-7, parati 4-3, respinti/deviati 1-3, legni 0-1. Corner 6-5, recupero 3′ e 4′.
Lignano Sabbiadoro (Udine) – Meno male che fa la mezzala. A Zingonia c’è un gioiellino da 1 gol di media a partita che di mestiere non è una punta. Inserimento da cecchino e seccata da punizione sul primo palo dalla grande distanza defilato verso sinistra: Lorenzo Riccio ingrana la quarta e la quinta in un amen nel primo tempo a Lignano con l’Udinese e la Primavera dell’Atalanta ha la strada spianata. Baldo cala il tris e Simonetto il poker a metà campo invertite, quando ai Bobnjic-boys non riesce altro che infilarla se non altro per l’orgoglio. Per la truppa di Giovanni Bosi, 8 punti e sesto posto in ondore di zona playoff con Lazio e Lecce, terzo successo di fila considerando lo stesso punteggio con l’Arsenal in Youth League; ora c’è lo Shakhtar il 2 ottobre a metà strada fra gli impegni di Primavera 1 ospitando il Torino sabato 28 (ore 15) per poi rendere visita al Monza domenica 6 ottobre.
Già al 3′ prova di potenza l’asse mancino con Armstrong senza poterci fare granché sul contrasto di Guessand, ma le danze le apre al settimo Bonanomi cogliendo il palo da 25 metri di rimbalzo, appoggiato da Baldo. Sventato l’unico pericolo locale dal secondo corner da sinistra di Lazzaro, con Torriani a dover affrontare la mischia a pugni serrati, ecco lo svarione in uscita di Guessand che agevola borseggio, corsettina e vassoietto di Fiogbe al centrocampista-bomber. Il calcio franco è un capolavoro, il percorso letteralmente in discesa tanto anche scollinata ampiamente metà frazione il finlandese asseconda la sovrapposizione di Simonetto per il comodissimo appoggio di Baldo, terzo gol in due partite dopo la doppietta alla Sampdoria, con Bozza scivolato a terra. Di là, però, eppur la Zebretta si muove. Bonin va a sbattere su Bilac, in asse con Demiroski e Barbaro invece c’è il sinistro sfoderato da Pejicic dai venti metri per la prima parata vera dell’estremo nerazzurro.
Se i due là davanti al 38′ trovano soltanto la deviazione da corner, dagli sviluppi dello stesso è il perno di casa a stoppare la botta tremenda dell’aspirante triplettista. Il capitano friulano si sgancia invano sul terzo tiro dalla bandierina dei suoi, la punta d’importazione la tenta da punizione rasoterra senza mira. Nella ripresa il pendolino sinistro la piazza all’incrocio entro il cinquantesimo, valorizzando l’apertura del discesista Ghezzi, e dalla stessa corsia c’è subito la palla buona per il terzo tempo di Mencaraglia fuori misura (7′). Dal quinto corner nasce il punto udinese della bandiera con Polvar dopo il gioco delle torri tra Bilac, Danciutu e Guessand; dal terzo atalantino di Bonanomi la svettata di Armstrong a palombella (14′) che chiama Kristancig al volo schiaffeggiando l’attrezzo di cuoio. Pejijic deve arretrare il raggio d’azione per aprire il sinistro dalla lunga di Barbaro (25′), per niente potente e angolato, mentre il tentativo di tripletta ricciano, assistito da Fiogbe, viene murato da Bozza.
Al 28′ Simonetto coglie la sponda dello stesso numero 8 per lo stacco di Fiogbe, smorzato da Guessand per il tuffetto del suo portiere. Occhio all’imbucata di Conti per Pejijic, che se la sposta sul mancino alla mezzora impegnando l’ultimo baluardo di Pumenengo da ben dentro l’area. Spazio pure e seconde linee di Bosi con Camara mancare la manita elevandosi sull’ammollo di Gobbo a cinque dal novantesimo, mentre Bonin rientrando dalla linea di fondo non scomoda in eccesso Torriani. Il franco-guineano esegue il tentativo-bis su scucchiaiata di Mencaraglia al 1′ di recupero senza potenza né precisione, Mensah appoggiato da Gobbo la spara altissimo.