Gorgonzola, venerdì 20 settembre, stadio “Città di Gorgonzola” – 5a giornata girone A di serie C (20.45)
Giana Erminio – AlbinoLeffe 0-2 (0-2)
GIANA (3-4-3): Moro 6; Previtali 6, Colombara 6 (29′ st Scaringi 6), Alborghetti 5,5; Caferri 6,5, Marotta (cap.) 6, Marchesi 6 (12′ st Pinto 6,5), De Maria 5,5 (29′ st Pala 6); Lamesta 6, Stuckler 6,5 (36′ st M. Montipò sv), Renda 5 (12′ st Trombetta 6). A disp.: 12 Buzzi, 22 Mangiapoco; 11 Spaviero, 15 Ballabio, 17 Avinci, 20 Muzio. All.: Andrea Chiappella 6.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 7; Boloca 7 (33′ st Evangelisti 6), Potop 7, Baroni 7; Borghini (cap.) 7, Munari 7, Astrologo 7 (33′ st Fossati 6), Parlati 7,5 (47′ st Agostinelli sv), Gusu 7; Longo 7 (38′ st Mustacchio sv), Zoma 8. A disp.: 1 Facchetti, 12 Taramelli; 3 Giannini, 5 Zambelli, 11 Capelli, 26 Angeloni, 28 Vinzioli, 77 Freri. All.: Giovanni Lopez 7.
Arbitro: Maccorin di Pordenone 6,5 (Martinelli di Potenza, Chianese di Napoli; IV Matteo di Sala Consilina).
RETI: 31′ pt Zoma (A), 34′ pt Longo (A).
Note: serata autunnale, spettatori 960 di cui 756 paganti per un incasso di 3.652 euro. Ammoniti Potop Pinto, Parlati e Gusu per gioco scorretto, Mustacchio (in panchina) per comportamento non regolamentare. Tiri totali 17-13, nello specchio 4-7, parati 4-5, respinti/deviati 3-3, legni 1-0. Corner 9-5, recupero 1′ e 5′.
Gorgonzola – Il primo lampo in campionato di Mohamed Ali Zoma (foto U.C. AlbinoLeffe – Tommaso Berardi) su recupero alto del suo capitano completato dalla pennellata di Munari, il terzo (consecutivo) di Sasà Longo su punizione crossata e autoprocurata dallo specialista Parlati e l’AlbinoLeffe usa letteralmente la testa per spianarsi la strada in casa della Giana in soli tre giri di lancetta nel primo tempo. La seconda metà, pur dovendo stringere i denti talora in eccesso, ha confermato che la squadra, alla seconda vittoria di fila dopo quella con la Pergolettese e alla prima fuori casa, è un collettivo maturo e intelligente. Le riprove da cercare, a 8 punti in classifica dopo 5 giornate, martedì a Zanica con la Pro Patria (18.30) e sabato prossimo a Meda col Renate (20.45) sin qui sorpresa del girone A.
Caferri ferma subito la corsa di Gusu, lanciato nello spazio dallo scatenato numero 10 che fa tutto e di più, ma il primo a centrare la porta è Stuckler che poco oltre l’undicesimo incorna come può il cross di Lamesta, stretto da Borghini e Boloca, senza impegnare Marietta più di un tuffetto per prendere la sfera. A tre tocchetti dal ventesimo, ci provano anche i seriani con l’ex del vivaio viola, che si rialza dopo la collisione davanti al vertice destro con Alborghetti nella gara a chi arriva prima sul lancione del mastino fratello d’arte, si gira quasi dal limite e impegna Moro nella difesa volante del palo di competenza. Ecco la doppia chance scollinata metà tempo, con Previtali a scivolare in diagonale sul taglio con destro a incrociare di Momo suggerito dall’avanzata del braccetto destro, a imitazione della chiusura poco prima di Baroni per spezzare l’asse tra Marotta e il suo centravanti, e il cross di Munari per Gusu che alza di fronte contrastato dal pendolino dirimpettaio.
Nessuno spreco e occasioni centellinate, fino alla sfuriata bifronte fra 26′ e 29′ che precede il vantaggio bluceleste. La risposta dei Lopez-boys alla svettata alborghettiana su controcross di Lamesta susseguente al terzo angolo della serie per i locali è triplice, perché Borghini dopo una palla alta di Astrologo per la sua stessa sponda sfodera il sinistro a giro col centravanti a terra (spinta del perno biancazzurro?) e sul corner di Parlati il portiere martesano dice no anche a Baroni, al futuro primo marcatore in caduta da un passo prima del tap-in a lato del pennellatore di lì a non molto per il raddoppio.
Il finale della prima frazione definisce chi sarà il padrone dell’inerzia. Il burkinabé rientra il giusto dal secondo legno per schiacciare tutta la gioia del primo gol nel girone per poi farsi ipnotizzare dall’ultimo baluardo nella galoppata solitaria in corridoio apertagli dal contropiede parlatiano rifinito dal pendolino rumeno (33′), l’ariete di Catania raddoppia da situazione inattiva anticipando il guantipede nemico e passato il quarantesimo si sfiora il tris sempre in gioco aereo, ma Moro ha la prontezza di chiudere le gambe davanti a Borghini, servito dal tiro dalla bandiera destra di Parlati. La Giana ci mette solo le soluzioni estemporanee da fuori, con Marchesi a tentare l’impossibile (37′ e 45′), la seconda volta riprendendo di seconda lo schema da sinistra del solito Lamesta, pressoché a fotocopia della stessa situazione in cui ci aveva appena provato Caferri (mira sempre e comunque alta) dopo lo scontro involontario tra Marietta, uscito a guantoni alti, e Potop.
Al rientro dal tunnel, forse con gestione e controllo in mente più del lecito, allarme rosso inizialmente per il palo pieno di Marchesi sullo schema a due con Lamesta originato dal fallo di Potop (ammonito) su Stuckler. A cronometro bissato (12′) la new entry Trombetta sale in cielo senza squilli abbarbicandosi sul corner numero sette del mancino dalla stessa maglia, mentre all’ora di gioco la schiena di Parlati e la mira stora col piede debole frustrano Pinto e, sull’ammollo morbido di quest’ultimo da sinistra corretto dalla sponda di Stuckler, Lamesta. Ha invece il sapore della pretesa la bicicletta di Longo spalle alla porta, di stinco, sul cross di Munari prolungato da Gusu, al 18′. L’autore del 2-0 trova Colombara sulla sua strada senza trasformare in manicaretto il filtrante di Borghini e proprio il difensore in mezzo ai tre di casa saggia i riflessi dell’estremo ospite, che la toglie letteralmente dall’angolino alla propria sinistra nella mischia furibonda seguita all’angolo di De Maria: dopo la stoppata di Boloca su Pinto, attrezzo toccato anche da Previtali e Stuckler per evitare spazzate e rinvii della retroguardia di Lopez.
Si scivola con molta suspense nello spicchio d’orologio finale e Marietta battezza fuori misura il conato di Pinto, fattorino della Bamonte (28′), alle soglie del cambio di piede di Parlati a rimorchio di Gusu dalla lunetta: la telefonata termina a lato. All’ottantesimo Lamesta non la riapre perché sbilanciato all’indietro sullo scarico di Pala, uno degli ex delle giovanili AL (Ferri, Demaria e lo squalificato Piazza) sul fronte nemico col solo Muzio dalle presenze significative in prima squadra. A un poker dal novantesimo Previtali a piede invertito imbecca l’estirada innocua di Montipò; cartacarbone dalla lunetta per Pinto (44′) con sfera sui tabelloni a scendere.