Con Davide Carminati, dirigente responsabile della prima squadra del Monterosso, ci inoltriamo nella stagione ormai alle porte (il campionato inizierà domenica, sfida interna alla Pol. dei Colli), ma ci immergeremo anche nella stagione scorsa, uno spartiacque per il club cittadino che ha posto le basi per un progetto solido grazie a tanto lavoro andando ad inserire molte nuove persone in questi anni e superando le tante difficoltà anche logistiche.
Compariranno concetti di calcio di quartiere, appartenenza allo stesso, di calcio puro genuino che Davide Carminati ci tiene a sottolineare, soprattutto perché nella scorsa stagione il Monterosso ha raggiunto i playoff e non succedeva da più di 30 anni e cioè inizio anni ’90.
Ci dice: “Volevamo in un certo senso porre all’attenzione il nostro approdo ai playoff della scorsa stagione per poi proiettarci poi alla prossima stagione.
Faccio parte di un gruppo che nel dopo covid dal 2022 ha aperto un nuovo corso con un progetto diciamo di calcio ma anche di crescita sportiva cercando di fare il meglio possibile, aumentando le competenze sia calcistiche che comportamentali, ponendo al centro del progetto mister preparati e giocatori con buone capacità di base, ma umili, volenterosi di crescere e apprendere ad essere sia calciatori che uomini migliori nel percorso all’interno del campionato.
Dopo una stagione di apprendistato nel 2022-2023, l’anno scorso corso abbiamo raggiunto i playoff nonostante fossimo partiti da una rosa giovane e di media esperienza e soprattutto sormontando tante difficoltà soprattutto logistiche (siamo stati senza campo sportivo per più di un intero semestre) ed è grazie a questo gruppo coeso che abbiamo raggiunto questo traguardo che è stato davvero storico.
Durante l’andata, infatti, ci siamo allenati sul campo di Grumello al Piano ed abbiamo giocato le partite in casa di campionato tra Curno e Celadina (ringraziamo loro per l’ospitalità senza la quale non avremmo avuto alternative).
Da febbraio 2024 ormai il campo di Via Acquaderni è pronto, e domenica inizierà il campionato finalmente con una nuova struttura a disposizione della squadra.
Praticamente nel “piccolo” una bella impresa con un organico costruito da ragazzi cresciuti in casa e con inserimenti di diversi ragazzi da zone limitrofe e no. Abbiamo fatto proprio un bel percorso e nella stagione che va ad iniziare vogliamo continuare a fare bene, abbiamo mantenuto l’ossatura della scorsa stagione con qualche nuovo inserimento come è naturale in ogni stagione.
Per la stagione passata vogliamo ringraziare mister Andrea Agazzi e tutto il suo staff (vice Roberto Perico, e il resto dello staff con Rolando Salvi, Marcello Cammarota, e Silvano Bergamini) che non sarà più il nostro allenatore per motivi sia di natura personale che di distanza da casa, oltre che per una bella opportunità da lui colta su un progetto di allievi èlite. E ringraziare ogni singolo ragazzo che è stato per noi fondamentale nella rosa.
Il nostro nuovo allenatore sarà Andrea Filetti che ha esperienza in questa categoria ed in generale conosce il calcio cittadino e sa interfacciarsi molto bene con i giovani e con i ragazzi anche in virtù di un’attività professionale nel mondo della comunicazione. Per noi è il profilo ideale per continuare a fare calcio in un certo modo pur dal punto di partenza di una squadra che deve comunque continuare lavorare molto
Nel nuovo staff avremo anche la famiglia La Franceschina che si occupa dei portieri e riconfermati anche Marcello Cammarota, Rolando Salvi e Silvano Bergamini, lo storico assistente guardalinee, praticamente con noi da sempre, insieme alla mia figura presente dentro e fuori dal campo che sarà come da anni in appoggio e fiducia costante a fianco di tutti loro e da cerniera con la società.
Puntiamo a costruire anche questo anno un calcio genuino, al servizio del quartiere e sarebbe bello ripetersi e fare bene: con i miei collaboratori abbiamo ancora questa volontà e le carte in regola per confermarci”.
Perché si è messo ad occuparsi del Monterosso?
“Sono un grande appassionato di calcio, in particolare del calcio romantico e di passione come quello argentino. Sono cresciuto nel quartiere Monterosso a cui sono molto legato e penso di poter mettere a frutto le mie conoscenze e capacità gestionali insieme a tanta buona volontà al servizio della squadra, sempre in tandem con tutti i componenti a coordinamento del team ed i nostri preziosi ragazzi”.
Gio. Vit.