Carnesecchi 6: disturbato dal sole e forse dalla visiera sugli spioventi dall’out, che però gli arrivano solo nel secondo tempo e solo da Dodò, non deve certo fare miracoli né discolparsi.

Djimsiti 5,5: primo tempo in sofferenza, tanto che di lì passa anche la possibile doppietta mancata da Kean. 9′ dalla pausa sul 2-1 ospite, sarebbe stato il colpo da ko. Due settimane senza giocare gli hanno lasciato un po’ di ruggine.

Hien 5,5: il terzo rientro importante, ma dall’influenza pre Inter e dopo aver fatto due su due in maglia Svezia, non ci capisce alcunché sul secondo sorpasso. Il giallo gli vale la sostituzione precoce (1′ st Brescianini 6,5: prima in mezzo e quindi sulla trequarti con Lookman unica punta nell’unica girandola doppia di cambi, dà sostanza).
Kolasinac 6: a 32 giorni dalla Supercoppa da lesione al bicipite femorale col Real, ritrova la casa nerazzurra mettendoci chiglia e carena, pur senza stupire anima viva. Il terzetto dietro va registrato.

Bellanova 6,5: prestazione in crescendo con Gosens a evitarlo per tutto il primo tempo, ma se gioca da punta effettiva non è che lo debba seguire pure in bagno, visto che non si gioca con le marcature a uomo. In avvio di ripresa la sua verve avrebbe meritato il punto della sicurezza.
De Roon 6: meglio quando arretra a terzo di destra, la soluzione d’emergenza osservata nelle prime tre giornate di campionato. In mezzo tenere a bada il Mandragora del primo tempo era pressoché impossibile.
Ederson 7: si guadagna lo schema da lui stesso chiamato per acciuffare lo score la seconda volta, confermandosi il piatto forte del centrocampo dopo aver denunciato per tutta estate un ritardo di condizione mica da ridere, dovuto alla Copa America in piena stagione.
Ruggeri 6: senza infamia e senza lode in ambo le fasi, forse l’Under 21 azzurra lo ha restituito vagamente cotto al calendario a maglie fitte dei club (25′ st Zappacosta 6,5: a 32 anni spinta da ventenne, palle anche in verticale precisissime e due gol mancati di un amen).

De Ketelaere 7: a corrente alternata, ma ogni volta che attacca la spina il nemico prende la scossa. Passa benissimo l’attrezzo, a cui dà del tu come pochi. E sfrutta alla grande i 192 centimetri per sbloccarsi portando la squadra sul 2-2 in un momento cruciale.
Retegui 7: letale in area, trova anche dei bei duetti specie con l’uomo alla sua sinistra, giusto per sdebitarsi della pennellata al bacio dell’1-1 (25′ st Pasalic 6,5: ormai stabilmente a centrocampo, la fa da svangapalloni ribaltando il fronte e servendo a ‘Mola uno scarico che lèvati).
Lookman 8: impossibile arrivare al dunque lucido e preciso sempre e comunque, dopo aver costruito per gli altri e per sé lungo tutti i 90 minuti più recupero. Il matchball è d’una genialità più unica che rara, si porta a spasso chi vuole quando gli pare. E la mette nella cruna d’ago.

All. Gasperini 7: opta per sparare subito tutte le cartucce lasciando un solo attaccante in panca, quello Zaniolo che lui per primo chiama “scommessa”. Si gioca al meglio le sue carte, ma alcuni giocatori sono inseriti ancora a metà o per niente. CDK-Retegui-Lookman attingono a vette altissime, ma alle loro spalle chi c’è?
Effe