“I tifosi avranno modo di rendersi conto di quant’è straordinario il gioiello, la nuova casa che Antonio Percassi, l’uomo più importante della storia dell’Atalanta, ha regalato alla squadra, al pubblico e alla città”
. Alla vigilia della Fiorentina, Gian Piero Gasperini parte resta in lancia con un tributo al presidente grande come la rinnovata casa dalla Curva Sud finita l’antivigilia della ripresa di campionato, a 115 giorni dall’ultima volta: “Mi voglio dilungare sul tema, perché finora abbiamo sempre giocato in un cantiere e domenica finalmente possiamo valorizzare il senso d’appartenenza che ci deriva dal giocare nel regalo che il nostro presidente ci ha fatto – rimarca il mister prima della rifinitura proprio al Gewiss Stadium -. Con la Fiorentina sarà una festa, anche perché le due squadre sono un riferimento reciproco in chiave Europa. In tutti questi anni ci sono arrivati davanti una sola volta, ma Raffaele Palladino, uno dei tanti allenatori di successo che ho avuto come giocatori al Genoa, ha l’intelligenza e la capacità per alzare il livello in una squadra potenziata in attacco e in un ambiente ambizioso”.
RECUPERI IN DIFESA E ALTROVE – “Kolasinac e Djimsiti arrivano un po’ impiccati a questa partita, ma se sono convocati vuol dire che possono giocare suvito. Lookman è stato fuori un mesetto, ha fatto due bei gol con la Nigeria. Non ha bisogno di tempo, è già inserito, vedremo se giocherà domani dall’inizio o a partita in corso. Zaniolo non credo ci sarà dal primo minuto, è in ritardo per diversi infortuni. E’ appena rientrato, molto meglio rispetto alle precedenti settimane. Per lui è un po’ un inizio: è il momento di rispettare le speranze che abbiamo alimentato prendendolo”.
IL PALLONE D’ORO DEL GASP – “La nomination al Pallone d’Oro tra gli allenatori è un risultato straordinario. Non solo un premio all’Europa League vinta, ma qualcosa per la mia carriera e per quello he ho fato con l’Atalanta tutti questi anni. Ne sono grato a tutti”.
SQUADRA A MONCONI – “Per 10 giorni ci siamo allenati in 6 o 7. Il primo giorno con tutti insieme è stato giovedì: ci siamo detti, questa è l’Atalanta 2024-2025. Ci sono tanti nuovi, c’è chi come Kossounou ha fatto ieri il primo allenamento. Lookman ha fatto i primi due allenamenti veri dalla Supercoppa Europea del 14 agosto. Le nazionali per un mesetto ci lasceranno stare, da domani si comincia a giocare e amalgamarci”.
IL MAESTRO E L’ALLIEVO – “Palladino è un allenatore forte che ha già fatto molto bene al Monza bruciando le tappe dalla Primavera, farà molto bene anche a Firenze con tanti giocatori nuovi. Ha l’intelligenza e la capacità per alzare il livello della Fiorentina. Per Gosens sono contento: forse c’era stata qualche parola con noi, s’è accasato a Firenze l’ultimo giorno, è partito facendo un bellissimo gol alla sua maniera e sono lieto che possa giocare in una squadra competitiva e in un ambiente che ha voglia di crescere”.
LA PARTITA IN VIOLA – “Mi aspetto la solita partita equilibrata e difficile, anche l’anno scorso avevamo vinto bene nel ritorno di Coppa Italia in semifinale, in campionato era andata meglio a loro. Una squadra forte a cui siamo arrivati davanti tranne in una stagione. Un riferimento per l’Europa, una concorrente. Lei, la Lazio, il Torino, il Bologna: queste si giocano l’Europa, noi 4 volte in 6 anni abbiamo raggiunto la Champions. Una di quelle partite che contano un po’ di più: un mercato importante in attacco, Colpani, Gudmundsson. La società è ambiziosa e siamo un riferimento reciproco una per l’altra”.
ASSENTI E PRESENTI, ATTENTI – “Sulemana può anche giocare negli undici, i convocati possono giocare tutti. Godfrey ha la lombalgia e quindi non è convocato. Con Cuadrado sono i primi allenamenti che facciamo insieme. Rui Patricio sostituisce Musso che voleva andare all’Atletico Madrid e così è stata data una definizione al ruolo di portiere. Rui a livello di comportamento e qualità tecniche è affidabile. Cuadrado è una bella scommessa, il giocatore ci ha voluti a tutti costi ridimensionandosi lo stipendio ed è un grande professionista. Ha una certa età, è stato fermo abbastanza, mi accontenterei che riuscisse a dare qualità, spunto, presenza dopo un periodo di difficoltà di organico da parte nostra”.
VERSO L’ARSENAL – “L’Europa e la Champions sono più complicate e difficili. Fare bene lì significa portarsi qualcosa di buono in campionato. Del livello top ci renderemo conto affrontando l’Arsenal giovedì prossimo: ci prende molto come pensiero, per la formula della qualificazione diretta agli ottavi per le prime otto, per noi sarebbe già importante passare dagli spareggi”.
GLI ALTRI ALLIEVI – “Palladino ha già dimostrato ampiamente il suo valore. Thiago Motta è alla Juve, Gilardino è straordinario al genoa, Bocchetti a suo tempo aveva salvato il Verona… I giocatori che ho avuto al Genoa sono un po’ ovunque come allenatori, spero ne escano altri bravi come loro. Se solo ho lasciato loro qualcosa, mi sento orgoglioso come se avessi una bella medaglia, come quando valorizzo un giocatore che passa a una grande squadra”.
GLI AZZURRI – “Tra i nazionali italiani Ruggeri è già affermato e consolidato, Bellanova è appena arrivato, Brescianini era all’esordio, Retegui la conosceva già. Abbiamo avuto poco tempo per testare la loro condizione, ma la Nazionale in genere fa bene”.
L’ASSO IN SERBO – “Samardzic? Quale sia il suo ruolo più congeniale lo scopriremo vivendo, è uno dei dieci giocatori di movimento nuovi. A giugno non ce l’eravamo prefissi, ma il mercato specie negli ultimi 15 giorni ha questo detto. Bisogna velocemente cercare di assemblare le caratteristiche: che possa fare meglio il centrocampista, il trequartista o l’attaccante ci sono molte opinioni ma contano solo le mie”.