Si deve arrendere alle semifinali il sogno parigino delle paralimpiadi del bergamasco Mirko Nicoli, campione italiano in carica di paracanoa, che non riesce ad accedere all’ambita e desiderata fase finale in cui avrebbe lottato per una potenziale medaglia, obiettivo da lui dichiarato. Dopo anni di intensa preparazione, allenamenti, dedizione e abnegazione totale, Nicoli ha finalmente raggiunto il sogno dei giochi olimpici, desiderati con tutto sè stesso. È finalmente arrivato il momento della rivincita, meritatissima, contro ciò che è accaduto nel 2016 con la perdita della gamba. Dopo la medaglia d’argento ai campionati europei ottenuta lo scorso Giugno, il classe ‘85 si presenta a questo evento con l’ambizione di un’altra onorificenza, almeno di bronzo. La batteria del Venerdì, valida per i quarti di finale, ha ispirato fiducia: un notevole tempo di 51.37, in linea con gli avversari principali, ha prorogato la fiamma del desiderio, parso sempre più raggiungibile. Sfortunatamente, la sorte rema contro proprio sul più bello. Al momento delle semifinali un improvviso e inaspettato vento coglie di sorpresa l’atleta come una spada rovente e gli impedisce di disputare al meglio la sfida, proprio quella voluta e ricercata da tempo. Il cronometro registra 52.17, insufficiente per l’accesso alla finale: ”Le condizioni meteo non erano favorevoli per me. Mi è mancata fortuna a causa della corrente d’aria, perché mi sentivo pronto, ero rilassato e tranquillo, consapevole di poter raggiungere un buon piazzamento ma questa condizione meteorologica ha ostacolato la possibilità di realizzare la mia miglior prestazione. Ho fatto un buon riscaldamento, sembrava tutto regolare e infatti ero fiducioso ma all’improvviso, quando avvicinandomi ai blocchi di partenza ho percepito questo vento, ho compreso non sarebbe stata la gara che avrei voluto e desiderato compiere” dichiara il protagonista. A Nicoli resta la finale B, dove la musica non cambia, anzi peggiora, e appunto chiude con 53.82: ”Sapevo che il vento non sarebbe cambiato e la situazione sarebbe rimasta la stessa. È stata una finale che ho vissuto con rammarico”. Nonostante l’inciampo sul momento più prezioso, il percorso va lodato e ammirato, avere la forza di arrivare fino ad una semifinale olimpica e sfiorare il gradino più alto è per pochi, a maggior ragione dopo tutto ciò che ha passato il 39enne. Le sensazioni di Mirko sono infatti generalmente positive: “Tutto sommato sono soddisfatto, anche se semifinale e finale non mi sono piaciute. I quarti di finale invece me li sono goduti, mi hanno creato ottime percezioni e alte aspettative, purtroppo c’è stato l’inconveniente climatico a cui non ero pronto”. Sono comunque orgogliosi di lui i parenti e amici venuti fino a Parigi per sostenerlo e tifarlo, come lo sono quelli rimasti a casa ma incollati allo schermo della TV a seguire ogni singolo secondo della sua fantastica avventura olimpica. Ora è tempo di rifarsi immediatamente con i campionati italiani alle porte: ”il prossimo obiettivo è riconfermarmi campione italiano, poi vedrò se iniziare la stagione 2025”.
Dennis Zamblera