Ben sei le delegazioni rappresentate dalle squadre che vanno a comporre un girone B che, oltre alla Tritium, torna a contare sul blasone e la tradizione suggerite da una realtà avvezza a categorie superiori come il Ponte San Pietro. Blues e biancocelesti appaiono le realtà capofila per il calcio bergamasco, ma attenzione a non sottovalutare l’ambizione perpetrata da altre contendenti di primissimo piano, come Mapello, Trevigliese e Cisanese. Più defilate, Lemine Almenno e Colognese partono con l’obiettivo prioritario di garantirsi un avvenire al riparo da rischi, anche se la concorrenza che va definendosi all’orizzonte non concede grossi margini all’ottimismo. Puntano senza mezzi termini alle zone nobili della graduatoria compagini ormai ultra-note come Leon e Altabrianza Tavernerio, ma non passa certo in sordina il trasloco compiuto da Calvairate e Fc Milanese, chiamate a confermarsi ad alti livelli dopo aver chiuso il girone A dello scorso anno rispettivamente al settimo e quinto posto. Un deciso rialzo delle quotazioni è nelle corde di un’altra realtà di rango come la Brianza Olginatese, assicuratasi elementi conosciutissimi, alle latitudini del nostro calcio, come Lorenzo Lizzola e Luca Meregalli. Decisamente curiosa la genesi che ha portato, nell’estate delle trattative, alla nascita dell’FCD Fucina di Muggiò, frutto della fusione tra il Muggiò e La Fucina, società che calcando i campi a 7 della Goa7 League ha ridato slancio a un calcio-spettacolo attento a coniugare competitività e intrattenimento, secondo i canoni più cari ai format impostisi alla ribalta soprattutto grazie ai social. L’obiettivo dichiarato diventa quello di farsi conoscere, ma al netto degli entusiasmi scaturiti è evidente che fare bene, fin da subito, diventi fondamentale per acquisire, oltre che visibilità, credibilità. Più morigerati i propositi per due matricole come Casati Arcore e Luciano Manara, per una squadra reduce da una sofferta salvezza come l’Arcellasco Città di Erba e per le due lodigiane del girone, ossia Codogno e Tribiano. Brescia, Cremona e Mantova le delegazioni ricomprese, assieme a quella bergamasca, in un girone C che minaccia ancora una volta grande equilibrio e lotta ferocissima su tutti i campi da gioco. Un occhio di riguardo spetta all’Atletico Castegnato, reduce da retrocessione, e a un Cellatica che appare dotato di tutte le carte in regola per coltivare un sogno chiamato scalata delle categorie. Poi ci sono il Darfo, che ha stravolto l’organico puntando dritto sul blasone insito in una piazza abituata eccome a palcoscenici superiori, e l’Orceana, che ha stupito un po’ tutti regalandosi, per il reparto arretrato, Simone Perico, lusso sfrenato, per l’Eccellenza. Dopo il quinto posto dello scorso anno, diventa lecito credere nel fatidico rialzo dell’asticella, anche se saranno in tante ad ambire a un sensibile miglioramento. Tra le formazioni orobiche, lo Scanzo può legittimamente ambire a quei playoff sfuggiti, lo scorso anno, per colpa di un girone di ritorno in tono minore. Ampi margini di crescita scandiscono la vigilia della Juvenes Pradalunghese, che con il 2024 ha innestato marce impressionanti. Esce dai radar del calcio orobico, pur continuando ad allenarsi a Bagnatica, il neonato Rovato Vertovese, in capo alla Delegazione di Brescia ma che, evidentemente, annovera numerosi volti noti, sia nell’organico che nello staff tecnico. Ferve l’attesa di conoscere, e verificare, l’entità dell’assemblaggio di due anime distinte. Ma, intanto, un attacco che annovera Giorgio Vitali, al fianco di Edo Messedaglia, con un corollario di tutto rispetto composto dai vari Granillo, Ballabio e Balduzzi, appare un viatico di tutto rispetto. Da definire, con maggior esattezza, le prospettive di un’altra creatura che solo nelle scorse settimane ha mosso i primi passi: il BSV Garda eredita la categoria della Bedizzolese ma può contare sullo slancio garantito da altre due compagini del Basso Garda come Sirmione e Vighenzi. Carpenedolo e CazzagoBornato chiudono il capitolo riguardante le bresciane più affamate, ma è tutto il contesto a trasudare ambizione, oltre che trappole in serie. Castellana e Castiglione, in quota mantovana, proseguono da cugine-rivali agguerritissime, mentre l’Offanenghese guida il plotone delle cremasche in cerca di gloria che contempla, anche, Soncinese e Soresinese. In un quadro decisamente arroventato dalla competizione, si giocano le proprie carte-salvezza le tre rimanenti bergamasche. Alle due matricole, Valcalepio e Città di Albino, si è aggiunto in extremis, a seguito di un clamoroso switch con il Ponte San Pietro varato dalla Federazione, il Casazza, reduce da un ampio restyling che necessita, giocoforza, di tempo e pazienza. E mentre il countdown, per l’inizio della stagione, prende il via, insieme alle prime uscite amichevoli, non accennano a fermarsi le scaramucce di mercato. Dopo l’iniziale accordo scaturito per la prosecuzione del rapporto a Casazza, David Flaccadori, elemento offensivo dai trascorsi in D con Grumellese e Virtus Bergamo, si è infine accasato al Valcalepio, rimpolpando le alternative a disposizione di mister Robi Rota.
Nik