Impressiona, al di là della caratura del titolo appena conquistato e al di là del trend assunto dalle loro squadre nell’ultimo biennio, il feeling pressoché naturale che scaturisce in ogni foto che li vede immortalati insieme. Due ex giocatori, avvezzi peraltro a palcoscenici di un certo tipo, vedasi l’Eccellenza, che pur provenendo da percorsi differenti si sono ritrovati, l’uno al fianco dell’altro, masticando la stessa idea di calcio e gettando quelle basi che, in termini di programmazione e unione di intenti, si sono rivelate decisive, ai fini dei consensi ricevuti sia dal Filago, lo scorso anno, che dallo Sporting Valentino Mazzola neocampione in Seconda categoria. La consegna dei trofei ha così chiuso l’epopea lunga un anno riguardante Vincenzo Brischetto e Fabiano Monzani, che numeri alla mano si sono guadagnati la consacrazione, riportando in Prima il club di stanza a Cassano d’Adda e trovando continuità, dopo il primo turno di playoff ottenuto, nella stagione precedente, coi biancazzurri dell’Isola, allenati da un altro totem del calibro di “Bobo” Austoni. Intesa e affinità sono cresciute a braccetto, mentre la confidenza con il ruolo portava, anzitutto, in risalto la massima conoscenza dei calciatori, giovani se non giovanissimi, che una volta accolti sotto l’ala protettiva hanno recepiti gli stimoli più utili all’exploit. Il trionfo porta con sé, per forza di cose, una condivisione dei meriti. Ma mai come nel caso di Brischetto e Monzani si è colta l’importanza di avere due ex giocatori in organigramma, a mo’ di chiocce per il gruppo, nel segno di un esempio tradotto, immediatamente, in crescita dallo Sporting Valentino Mazzola. Giova ricordare due aspetti, di non poco conto, che la scorsa estate condizionarono l’approccio dei granata alla nuova avventura. Da una parte, la necessità di raccogliere i cocci, dopo la mesta retrocessione dell’anno prima, quale primo punto programmatico, verso un effettivo riscatto. Dall’altra parte, il cambio dell’allenatore operato a poche settimane dall’avvio della stagione, con Stefano Rossi in sostituzione di Maurizio Spada. Poteva essere una mazzata, alla luce della natura totalmente improvvisa, e imprevista, di questa mossa. E invece tutto l’ambiente Sporting, anche grazie al tandem imbastito per la direzione sportiva, si è mosso con convinzione e personalità, conducendo infine la nave in porto, per un titolo strameritato, alla luce del torneo condotto in testa, pressoché sempre, dall’inizio alla fine. Confidenza con i più giovani, l’esperienza tipica di chi la sa lunga, l’entusiasmo di chi, umanamente, non ha certo paura di tirarsi indietro davanti alle sfide o alle incognite: c’è tanto di Vincenzo Brischetto e Fabiano Monzani, nel racconto di uno Sporting che, ora, in vista del ritorno in Prima categoria, non può certo nascondersi e proverà a confermarsi anche in competizioni di respiro regionale, agli ordini del nuovo tecnico Loris Bonetti. Altro profilo giovane ed emergente, che quanto a calcio giocato sa certamente il fatto suo.
Nik