“Sono entrato a San Siro per la prima volta quando avevo otto anni con mio padre, e rimasi a bocca aperta guardando quello che accadeva sugli spalti. Oggi, dopo quarant’anni, ci siamo accorti che ci è rimasto quello stupore, ed abbiamo pensato che sarebbe stato bello tornare a giocare con i soldatini”.
A parlare è Luca, che insieme a Ivano durante il lockdown si è tuffato anima e corpo in un modellismo sui generis, quello delle curve delle tifoserie organizzate delle squadre di calcio: “l’attività è cominciata in pieno lockdown, quando gli stadi erano vuoti ed il tempo libero andava valorizzato. Ho pensato che chi vive ogni domenica sui gradoni di qualsiasi categoria avesse bisogno di ritrovare quell’atmosfera che in quel periodo purtroppo era impossibile vivere”. E così, senza nessun tipo di conoscenza su materiali, tecniche o strumenti da utilizzare, hanno creato il loro primo modellino. Da lì il desiderio di sperimentare li ha portati dopo quattro anni a realizzare centinaia di riproduzioni delle più disparate tifoserie, dalla terza categoria siciliana ai tifosi di un piccolo paesino della Valle d’Aosta, varcando persino i confini nazionali con realizzazioni di tifoserie spagnole, tedesche e inglesi.
Guardando la loro pagina Instagram “ilduefisso“, dove pubblicano i loro lavori e dove chi vuole può commissionare delle curve totalmente personalizzate, colpisce la straordinaria cura del dettaglio che solo chi ha una grande passione per il mondo ultras e per il tifo in generale può riprodurre. La realizzazione, come assicurano sui loro profili social, avviene “con il cuore gonfio di passione”, ma come dietro ad ogni attività artigianale ci sono dedizione, studio, ricerca, dedizione, manualità e tanta fantasia. Nessuna gradinata è uguale alle altre, ognuna ha le sue peculiarità. Ogni tifoso, alto tre centimetri, viene prima disegnato e progettato in 3D e poi stampato in resina. “Ci sono persone che chiedono di essere riprodotte nel modello, e nonostante la dimensione non permetta di ottenere dettagli precisissimi, è importante studiare la modalità per riuscire a rappresentarli il più fedelmente possibile” spiega Luca; “è un processo realizzativo totalizzante e pieno di imprevisti. Le fasi più complicate sono quelle della pittura e dell’assemblaggio, soprattutto quando dobbiamo inserire centinaia di tifosi, perchè vanno posizionati sulla gradinata con una certa logica per ottenere un risultato finale che sia il più possibile armonioso e con il giusto impatto visivo; ad esempio, le bandiere devono essere visibili in modo molto chiaro, quindi studiamo anche l’inclinazione delle aste e il giusto verso di sventolio. Il tutto va poi fissato con precisione perchè essendo spedito deve mantenere la forma originale e non può rischiare di danneggiarsi”.
Ma dietro tutto questo impegno c’è molto di più della passione per il calcio ed il tifo: “con le nostre realizzazioni cerchiamo di rendere felici le persone che con quel modello ci chiedono di cristallizzare un momento importante della loro vita. Ci sono tifosi che ci mandano fotografie di quando andavano allo stadio con gli amici o con i genitori anche venti, trent’anni fa. Ci divertiamo sempre molto e la gratificazione maggiore è vedere l’emozione e la felicità delle persone quando ricevono il loro modello”.
In un’epoca in cui siamo ossessionati dal contenuto digitale, è bello vedere che c’è ancora chi tiene vivo quel tipo di sentimento e di romanticismo che oggi si è un po’ perso, anche nel calcio.
Jacopo Masper
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