Detto che non c’è un buono e non c’è un cattivo, ma che la famiglia Percassi e l’epoca Gasperini sono stati e sono un toccasana e un miracolo che ha portato l’Atalanta a essere una favola calcistica moderna seconda solo al Leicester di Ranieri e che i conti si fanno alla fine, c’è però un problema di base. Ho diversi amici che sono amici di giocatori dell’Atalanta e c’è ormai un periodo a dimostrarlo, Gian Piero è l’uomo perfetto per le plusvalenze, 350 milioni di euro in questi suoi otto anni a Bergamo, un tesoro, raccolto tra baby da svezzare (Kessie, Conti, Caldara, Cristante e Højlund, i più noti) e bolliti da ripigliare (gli immensi Ilicic e Gomez e poi tutti gli altri). Con lui a Zingonia si lavora il triplo che da qualsiasi altra parte. Ma coi giocatori già affermati, ora in squadra, è dura, le straordinarie qualità fisiche e tecniche non necessitano di un guru che li massacri sull’uno contro uno otto ore a seduta, ma più di un complice che li lasci liberi qualche giorno a settimana per fargli dare il meglio la domenica. Va così, lo sanno più o meno tutti gli allenatori dei dilettanti, che comunque giocano affidandosi al dinamismo, insomma copiando Gian Piero pedissequamente, ma che sanno che col fenomeno le regole sono diverse. Il problema, quindi, è solo dei Percassi, o si va lungo la linea battuta con successo in questi anni, il solo obiettivo è vendere i pezzi migliori rivalutati perché risistemati dal mago di Grugliasco, appunto il Gasp, che arrivano a 18 e si rivendono a 80, o si sceglie la via delle spese estive folli per centrare ogni anno la Champions. Ma, in questo caso, serve un altro allenatore.
Gasp tutta la vita, ma è cambiato il progetto. Questo il motivo del contendere coi Percassi
Detto che non c’è un buono e non c’è un cattivo, ma che la famiglia Percassi e l’epoca Gasperini sono stati e sono un toccasana e un miracolo che ha portato l’Atalanta a essere una favola calcistica moderna seconda solo al Leicester di Ranieri e che i conti si fanno alla fine, c’è però un problema di base. Ho diversi amici che sono amici di giocatori dell’Atalanta e c’è ormai un periodo a dimostrarlo, Gian Piero è l’uomo perfetto per le plusvalenze, 350 milioni di euro in questi suoi otto anni a Bergamo, un tesoro, raccolto tra baby da svezzare (Kessie, Conti, Caldara, Cristante e Højlund, i più noti) e bolliti da ripigliare (gli immensi Ilicic e Gomez e poi tutti gli altri). Con lui a Zingonia si lavora il triplo che da qualsiasi altra parte. Ma coi giocatori già affermati, ora in squadra, è dura, le straordinarie qualità fisiche e tecniche non necessitano di un guru che li massacri sull’uno contro uno otto ore a seduta, ma più di un complice che li lasci liberi qualche giorno a settimana per fargli dare il meglio la domenica. Va così, lo sanno più o meno tutti gli allenatori dei dilettanti, che comunque giocano affidandosi al dinamismo, insomma copiando Gian Piero pedissequamente, ma che sanno che col fenomeno le regole sono diverse. Il problema, quindi, è solo dei Percassi, o si va lungo la linea battuta con successo in questi anni, il solo obiettivo è vendere i pezzi migliori rivalutati perché risistemati dal mago di Grugliasco, appunto il Gasp, che arrivano a 18 e si rivendono a 80, o si sceglie la via delle spese estive folli per centrare ogni anno la Champions. Ma, in questo caso, serve un altro allenatore.
Commenti
Luca Sala
Se Gasp farà i consueti coupe de theatre anche nel decisivo ritorno con la Fiorentina che può salvare la stagione la Proprietà dovrebbe licenziarlo in tronco lanciando finalmente un segnale di grandezza e ambizione.
Poni6
In primis la champions , la coppa Italia e Europa Ligue ormai fuori portata , a Liverpool giocherei con pochi titolari fissi, la champions è il ns scudetto, la ns coppa Italia e’ un trofeo senza eguali per cui non si gioca a Cagliari come dei dilettanti , abbiamo giocatori che guadagnano
Un mare di soldi lo devono dimostrare con le altre squadre , non si può perdere a Cagliari, a Frosinone etc altrimenti i dirigenti hanno buttato soldi per cui se non si va in coppa cambiare, cambiare, cambiare l’allenatore deve portarci in champions con i giocatori che ha chiaro?Antonino
Buongiorno!
1) L’allenatore conosce bene il suo lavoro e la
dirigenza lo sa bene. Ha portato tanto valore
aggiunto a questa squadra. E sarebbe il caso di
non dimenticarsene e mantenere fede a
gli accordi presi. (Mie fonti da stampa e media)
2) Da qualche parte dicono che non si possono
fare le nozze con i fichi secchi.
3) Se si vende gente come Hojilund e Romero poi
si arriva a Cagliari .
4) Perfettamente d’accordo con la parte finale
dell’articolo di cui sopra.
5) La famiglia Percassi non può che essere grata
al signor Gianpiero GASPERINI che tanto ha
fatto per L’atalanta.A buon intenditore poche parole!
Cordiali saluti.