Azzano San Paolo/Orio al Serio
– “Speriamo di rientrare nelle coppe… Ad aprile il calendario è così fitto che resto a dormire e mangiare allo stadio. Una volta completato, quello vero, sarà un gioiello da cento milioni d’investimento, ma ne è valsa la pena”. Davanti al capolavoro Lego presentato da Rafal Szymanski, il creatore della mostra a Oriocenter nonché il creativo della multinazionale del mattoncino, 220x155x35 centimetri “con più di centomila pezzi e tre mesi di lavoro per cinque persone”, il presidente dell’Atalanta Antonio Percassi si leva il cappello, accetta il logo della Dea in dono e commenta anche la stagione in corso: “Stiamo completando la Curva Sud lavorando forte, così come la squadra si sta impegnando e concentrando sugli obiettivi. Stiamo ancora giocando a un livello alto. Intanto godiamoci il modello che potrete ammirare al museo all’interno del Gewiss Stadium”, ha sottolineato il vertice societario.
Ci sono i giovanissimi atleti atalantini tra il pubblico della mostra, che contiene questa e altre gioie per gli occhi, tra stadi, scorci cittadini e stazioni dei treni. Pure Capitan America e, in omaggio a Szymanski, un Robert Lewandowski quasi a grandezza naturale: “Per ogni città in cui allestita la nostra mostra abbiamo pensato alla realizzazione di un monumento che la rappresenti – la spiegazione del creativo -. Niente meglio dello stadio dell’Atalanta e dell’Atalanta stessa possono rappresentare Bergamo”.
La Mostra si trova al piano terra di Oriocenter, ingresso arancio/viola, vicino ai negozi Tezenis e Feltrinelli e rimarrà aperta fino al 2 aprile, dalle ore 10.00 alle ore 21.00 (escluso domenica 31 marzo). Quanto al santuario del pallone in scala naturale, e non 1:100 come quello realizzato coi mattoni più famosi tra la gioventù, tutto pronto entro l’estate con la Curva Sud completata, 25 mila posti a sedere coperti e il parcheggio sotterraneo nelle adiacenze proprio del settore in completamento. Serviranno più delle milleduecento ore di pazienza certosina del team Szymanski e la supervisione del direttore operativo Roberto Spagnolo, ma tant’è: come una matrioska, l’originale finirà per contenere la sorpresina del modellino.