Milan – Atalanta 1-2 (1-1)MILAN (3-4-3):
Maignan 6; Calabria (cap.) 6,5 (16′ st Simic 6), Gabbia 6 (39′ pt Kjaer 6), Hernandez 6,5; Musah 6,5, Loftus-Cheek 5,5 (28′ st Giroud 5), Reijnders 6 (28′ st Adli 6), Jimenez 5 (16′ st Terracciano 6); Pulisic 6,5, Jovic 4,5, Leao 6,5. A disp.: 69 Nava, 83 Mirante; 95 Bartesaghi, 85 Zeroli, 18 Romero, 70 Traore. All.: Stefano Pioli 5,5.
ATALANTA (3-4-3): Carnesecchi 7; Scalvini 6,5 (41′ st Hien sv), Djimsiti 7, Kolasinac 7; Holm 7,5, De Roon (cap.) 6,5 (42′ pt Pasalic 6,5), Ederson 8, Ruggeri 6 (33′ st Zappacosta 6); Koopmeiners 8 (41′ st Muriel sv), Miranchuk 7, De Ketelaere 6,5 (33′ st Scamacca 5,5). A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 2 Toloi, 6 Palomino, 20 Bakker, 21 Zortea, 25 Adopo. All.: Gian Piero Gasperini 7,5.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 5,5 (Colarossi di Roma 2, Di Monte di Chieti; IV Ferrieri Caputi di Livorno. V.A.R. Valeri di Roma 2, A.V.A.R. Di Martino di Teramo).
RETI: 45′ pt Leao (M), 45+2′ pt e 14′ st rig. Koopmeiners (A).
Note: spettatori 64.036 di cui 2.249 nel settore ospiti (3.500 atalantini stimati in totale) per un incasso di 995.588 euro. Espulsi Gasperini per somma di ammonizioni (proteste) al 39′ pt e Mirante al 90’+6′ st per comportamento non regolamentare. Ammoniti Hernandez e Leao per proteste, Ederson per gioco scorretto. Occasioni da gol 10-9, tiri totali 10-11, parati 5-4, respinti/deviati 3-2. Var: 1. Corner 7-3 recupero 6′ e 6′.
Milano – Questa è dedicata a Celestino Colombi, morto di paura durante i tafferugli fuori dallo stadio con la Roma questo stesso giorno 31 anni fa. Tre gol in due partite e Teun Koopmeiners trascina l’Atalanta alle semifinali di Coppa Italia, anche se il rigoricchio (mah, sfera toccata dal difendente) decisivo se lo procura Miranchuk. In sintesi: Leao rompe il ghiaccio scambiando con Hernandez per ferire centralmente, l’uomo venuto dai polder replica subito col piede sbagliato sullo scarico rimorchiato di Holm per firmare il sorpasso da dove difendere sarebbe un’aspirazione alla Sancho Panza contro i mulini a vento con con Gasp che si fa espellere a occhiali ancor inforcati per aver reclamato un penalty anzitempo. La seconda prova del nove dopo il girone di Europa League è bell’e superata in modo brillante: in primavera il doppio confronto con la Fiorentina, come nel 2019 quando si perse la finale con la Lazio.
Confronto bloccatissimo in avvio, anche per la scelta di Pioli di schierarsi quasi a specchio, e difatti quando l’accentrato Pulisic sbuca per provarci dalla lunetta su apertura di Reijnders l’esito è una telefonata masticatissima. Siamo due corsette oltre il quarto d’ora e da falso nueve Miranchuk l’ha vista poco o niente. Il Diavolo costruisce solo approfittando della decostruzione nerazzurra con Djimsiti che liscia il disimpegno due minuti più tardi, senza che Musah approfitti sul serio della palla di Leao dal lato corto, che danza lentissima oltre il limite fino a essere calciata a tiro di punta di falangi di Carnesecchi.
Rossoneri, comunque, più corti, riflessivi e manovrieri, benché non all’eccesso, anzi a ritmi cadenzati, mentre la Dea attende l’ispirazione all’Olimpo rimescolando le tre carte davanti: il russo ciapa-no torna a destra, il giovane fiammingo al centro e Koopmeiners, l’apripista dell’Olimpico, a mancina. Da sottolineatura doppia in rosso l’erroraccio al volo di Holm, che forse avrebbe avuto il timing per controllare e invece calcia frettolosamente in curva sprecando il gran lavoro dall’altro lato della novella ala sinistra con Ederson rifinito dal cross di CDK. Il brasiliano è rapacissimo nel rubapallone all’inserito Reijnders (33′) per evitare il contrappasso a un tris di lancette di distanza dalla prima e fin lì unica chance a favore. Autoscontro, invece, tra Gabbia e De Roon, pressato tra l’altro senza complimenti da tergo dal belga di casa, sul cross morbido di Lyosha spondato da De Ketelaere (36′): dalla panchina bergamasca si grida al rigore. Tanto tuonò che piovve e Gasp viene cacciato via per una parolona di troppo. Il secondo effetto collaterale del testa e testa sottoporta è l’ingresso dell’ennesimo ex, Kjaer. Il terzo, un contrasto più tardi, la cessione della zolla dall’olandese a Pasalic che va davanti con arretramento di RoboKoop. Grande anticipo in scivolata di Djimsiti su Leao al 43′, un allarme rosso sottovalutato quando i due là in cima, ovvero il braccetto improvvisato e l’ala virata a centrattacco effettivo, gabbano in primis Scalvini eludendo anche il rientro di Ederson. Si pareggia però all’istante al culmine dell’azione dettata dal prestito milanista, spostato sulla trequarti destra a impostare, con gran rigore in movimento di destro del pareggiatore d’occasione, rischiando pure il sorpassino quando soltanto la diagonale in caduta di Calabria ha il potere di ricacciare in gola a Super Mario un 2-1 bell’e confezionato da una manovrona d’attacco collettiva. Ripresa a spron battuto e Maignan (2′) toglie la doppietta dal sinistro del firmatario del pari, innescato da Holm e dal retropassaggio di De K. spalle alla porta. Risponde Musah al 5′ svettando a campanile, raggiunto dall’ammollo dell’apripista portoghese. Poco prima, l’allungo lunghetto di quest’ultimo per Calabria consente al perno albanese di allontanare.
Ederson ha un altro polmone per rincorrere anche Loftus-Creek, Miranchuk gli occhi ovunque per entrare da destra facendo cadere Jimenez in trappola sulla sventagliata superba di chi s’incarica di spiazzare il francesone dal dischetto dopo due minuti e mezzo di diatribe. La remuntada non si corrobora perché al 18′ CDK ci mette la loffeitta sottomisura e il 3-1 in scia a Ederson-Koop-Ruggeri (che palla!) non si materializza. Il brasileiro prova da fuori centrando le braccia in presa dell’ultimo ostacolo; il russo oltre il ventesimo ci tenta in prima persona raccogliendo una corta respinta di Theo, ma la porta (a giro) e un po’ più in qua. Idem per Ederson che sul filtrante di chi s’è procurato il penalty se la vede salvare in corner da Musah a metà ripresa. Occhio al giropalla quando il Milan se lo riprende: Pulisic sgancia il sinistro davanti alla lunetta (26′), Carnesecchi rimane sul pezzo. Non così Hernandez che butta nella spazzatura al primo anello l’intuizione del primo marcatore di giornata al minuto 84. Un poker di lancette e il riminese la becca anche a Musah dalla distanza. Festa grande, anche se nel finale, con Maignan a salire per provare a far danni dall’ultimo tiro dalla bandierina, spunta il gomito esterno di Holm. Ma tra il VAR di Lissone e il “Meazza” doveva esserci qualche disturbo di linea.
Simone Fornoni