Bergamo

– Presentato ieri sera in anteprima nazionale il docufilm di Rai Cultura in occasione di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura. Dopo i saluti del Sindaco Giorgio Gori, del vicedirettore di Rai Cultura Cecilia Valmarana, del regista Luca Rea e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti il pubblico presente all’Auditorium di Piazza Libertà (sempre ieri sera la stessa proiezione è andata in onda a Brescia presso il Nuovo Cinema Eden) ha potuto immergersi nelle suggestioni di queste due città, raccontate con una narrazione intimistica e molto personale da otto personaggi illustri che in queste terre sono nati e cresciuti.
La scelta della luce come simbolo di operosità, di energia positiva (offuscata tre anni fa ma ora riportata alla sua funzione di generatrice di vita e di idee), di racconto introspettivo che accompagna il telespettatore in un percorso che parte dall’infanzia di Alessio Boni, Fabio Volo, Camilla Baresani, Camilla Filippi, Fabio Cianchetti, Riccardo Zanotti, Elisabetta Olmi e Lorenzo Mattotti. Otto cammini paralleli e distanti nello stesso tempo, che portano all’interno di due territori così vicini e così diversi nelle loro peculiarità. I sogni giovanili, l’ambiente permeato da concretezza e cultura del lavoro, la voglia di “evadere” verso nuovi mondi, la spinta a “osare” volando via da due province apparentemente strette nel loro quotidiano. Eppure, con il tempo, Bergamo e Brescia riappaiono dalla luce fioca autunnale, un po’ velata, che diventa luce piena con la crescita dell’età e della consapevolezza adulta. Dove i ricordi si riuniscono alla vocazione sbocciata in carriere tanto diverse tra loro ma intimamente unite da un “fil rouge” che corre tra monti, laghi ed una pianura che raccoglie idee, creatività, espressione del bello, ricerca di quella cultura, sopita ma mai spenta, che alberga in questi nostri territori. Non mancano i ricordi per le tradizioni in questo viaggio che non può non emozionare e far ricordare a chi ha qualche anno di vita alle spalle, come le giornate scorrevano tra il dovere ed il sentimento, tra la concretezza ed i voli pindarici giovanili che per molti sono diventati realtà.
Un film da vedere in famiglia, perché questo patrimonio fatto di tradizioni, di amore per la propria terra, di ricchezze culturali e paesaggistiche, venga messo a fattor comune soprattutto dalle giovani generazioni, diventate troppo “globali”. Perché, come dice Camilla Baresani parlando della sua Brescia “… si aveva voglia di andarsene a vedere il mondo, ma alla fine questa città mancava…”. Concetto ribadito dal bergamasco Alessio Boni. Ed in questo peregrinare i nostri interpreti hanno confermato come la vita è fatta di scelte, non sempre facili, non sempre condivise, ma frutto dell’ambiente in cui hanno vissuto in giovane età. Essere qui a raccontarlo è un gesto anche coraggioso, ma che li ha fatti diventare “ambasciatori” di due città che sono state unite indissolubilmente dal sigillo della cultura fatta di una luce speciale che, ad uno sguardo attento, si potrà facilmente leggere nei loro occhi.
Giuseppe De Carli