Marco Carnesecchi per Juan Musso, come il 17 settembre a Firenze prima del Rakow Czestochowa e il 27 a Verona dopo l’accoppiata casalinga Europa-Cagliari? La logica dell’alternanza ridotta al minimo tra i pali è una specie di certezza nell’Atalanta alle prese con un cammino piuttosto accidentato verso la ripresa di campionato domenicale ospitando il Genoa. Tanti i dubbi, con la doppia sessione del giovedì calendarizzata mercoledì e stoppata all’ora di pranzo alla prova dei fatti.
Difficile, per Gian Piero Gasperini, allenare un gruppo contraddistinto dal rientro alla spicciolata dei 12 nazionali iniziato martedì. Al netto del jet lag del numero 1 argentino, costretto come sempre alla trasferta sudamericana tra patria e (stavolta) Perù senza mai vedere il campo nemmeno per scherzo, le sliding doors dell’infermeria non lasciano tranquillissimo il tecnico nerazzurro. In ballo, in vista anche della trasferta europea di Graz il 26 ottobre, le condizioni effettive di un Rafael Toloi comunque in recupero progressivo da trauma gonalgico e lesione focale al bicipite femorale sinistro riportati il 5 scorso a Lisbona, fino alla prossima disponibilità di un Teun Koopmeiners ancora limitato alle terapie dopo la lesione al bicipite femorale destro, figlia del secondo tempo in casa della Lazio alle soglie della pausa per le Nazionali. Il primo è teoricamente convocabile, il secondo assolutamente no.
Col ritorno tardivo (ma non ritardato, era previsto) di Musso, per la difesa si va verso Scalvini-Djimsiti-Kolasinac, anche perché i primi due hanno disputato la metà esatta dei due impegni rispettivamente con Italia e Albania. In corsia Holm non insidia Zappacosta; più chances di Bakker con Ruggeri, con la mascherina anche martedì in Under 21 a Bolzano contro la Norvegia per il setto nasale fratturato da Nasti venerdì scorso nel ritiro di Tirrenia. De Roon ed Ederson i mediani, Mario Pasalic tra le linee, coi due posti da punta contesi da De Ketelaere, Scamacca e Lookman: se dovesse giocare il nigeriano, probabile il ricorso ormai a prova di bomba del belga da falso nueve coi due trequartisti larghi alle spalle.