Non è bastato essere la seconda squadra della Serie A 2022-23 per xG prodotti su azione (1.10 per 90 minuti, dietro solo all’Inter). Non è bastato nemmeno essere la squadra con più dribbling tentati nei novanta minuti (coefficiente 16.42 grazie ai vari Boga, Muriel e Lookman) per aggiudicarsi un piazzamento utile a giocare nell’Europa che conta. Nell’ultima stagione la Dea è stata seconda anche per per passaggi dentro l’area avversaria (3.42 per 90 minuti, dopo il Napoli a 3.66), ma il distacco in zona Champions è rimasto a favore dei rossoneri di Pioli: quattro lunghezze che hanno permesso al Milan di restare aggrappati all’elite del calcio europeo. L’Atalanta si è dovuta accontentare del quinto posto che significa Europa League, ma quest’anno ha l’obbligo di provarci ancora.

Secondo le quote vincente scudetto 2023/2024, i nerazzurri non rientrano nella top 4 delle favorite. Il ritorno in Champions League non sembra così scontato, quindi, ma con la nuova formula di qualificazione per la massima competizione europea potrebbe liberarsi il quinto posto. Tutto dipenderà anche dal ranking del nostro campionato nella classifica dell’UEFA. A prescindere dai calcoli, Gasperini dovrà invertire la rotta e cambiare il trend di un’annata, quella 2022-23, rimasta tra le meno produttive sul piano offensivo fra tutte quelle gestite dal tecnico piemontese a Bergamo.

L’Atalanta dello scorso campionato ha messo in campo una rosa leggermente inferiore rispetto a quella degli ultimi anni. Una rosa in cui lo stesso Gasperini sembra aver avuto meno fiducia del solito. Nonostante sia rimasta in testa alla classifica per dieci giornate a inizio campionato, e comunque mai fuori dalla zona europea, nonostante i principi di occupazione degli spazi e la gestione difensiva siano rimasti tutto sommato inalterati, resta il finale amaro di campionato che non ha regalato il guizzo decisivo del quarto posto.

Alla luce dell’ultima stagione che merita un deciso riscatto e alla luce delle dichiarazioni di Gasperini al termine della sfida recente contro i bianconeri, l’Atalanta accarezza il sogno del ritorno in Champions. “C’è un campionato di un equilibrio incredibile”, ha sottolineato il tecnico della Dea dopo il pareggio casalingo contro la Juventus, “trovo fuori luogo mettere obbiettivi adesso. Stiamo assimilando le novità, per ora nulla ci consente di avere obiettivi così prestigiosi“. Una mezza ammissione che svela i desideri ambiziosi di una squadra che punta moltissimo su Scamacca e spera nella consacrazione definitiva di De Ketelaere: giocatori che potrebbero essere determinanti per il cambio di passo della Dea.

Proprio in ottica Scamacca-De Ketelaere, Gasperini si trova in organico un attaccante solido sul piano fisico e incline ad associarsi rapidamente con i compagni a rimorchio. È possibile quindi che l’Atalanta torni ad occupare con più frequenza la trequarti avversaria e a giocare più palloni in area. L’arrivo del belga associato ad un auspicabile buon rendimento, cambierebbe parecchio le carte in tavola per quanto riguarda la trequarti, potendo tornare ad alternare l’utilizzo di una coppia di punte o di due giocatori alle spalle del centravanti. “Charles ha grandi margini. Somiglia a Ilicic? Condivido. Sono tipologie di giocatori che hanno grande struttura e devono stare bene fisicamente per rendere al meglio”. In tutto questo si innesta il contributo di Koopmeiners, considerando l’influenza dell’olandese nello sviluppo dei possessi e il suo peso realizzativo.

Per tornare ad occupare posizioni alte di classifica, Gasperini deve assolutamente tornare alla produttività offensiva a cui ci aveva abituati in passato. Ma per farlo occorre attendere ancora qualche settimana, considerando che alcuni atleti devono ancora integrarsi alla perfezione nei meccanismi del tecnico. “Alcuni ragazzi appena arrivati, nonostante si stiano impegnando molto, hanno bisogno ancora di tempo per giocare a questi livelli. Continuiamo a reggere su un nucleo di senatori, a cui si è aggiunto in modo prepotente Kolasinac“. Gasperini lascia intendere che l’apporto dei nuovi arrivati deve essere palpabile e decisivo, altrimenti si rischia di giocare con la stessa squadra che lo scorso campionato ha chiuso al quinto posto. Certo, la sconfitta dell’Olimpico contro la Lazio, arrivata al termine di una partita abbastanza ben giocata dai nerazzurri, ridimensiona un po’ le ambizioni, ma nulla è perduto, anzi.

Molto dipenderà dalle ovvie dinamiche interne della Dea, eppure molto dipenderà anche da quanto succede all’esterno. Il gol del viola Ikoné (2-2 al 93° sugli ungheresi del Ferencvaros), ha sancito il sorpasso dell’Italia su Grecia e Olanda. Bilancio chiaramente positivo per le italiane, che permette al sistema calcio tricolore di salire al terzo posto nel ranking UEFA stagionale riservato ai Paesi partecipanti. Le prime due Federazioni acquisiscono infatti un posto bonus nella nuova Champions League 2024/25. Ecco perché è importante scalare posizioni.

Tornando alle questioni interne della Dea e alle ambizioni Champions, è importante rivalutare le parole preziose che Gasperini ha rilasciato dopo il primo successo stagionale al Bentegodi, quando il tecnico ha sottolineato il carattere del collettivo: “Non è vero che questo gruppo non ha anima, lavora e ci tiene, alle volte ci sono delle difficoltà perché bisogna alzare la qualità“. L’attesa e la fiducia potrebbero restituire all’ambiente un’Atalanta più forte dell’ultima stagione.