VERONA

– Dopo due trasferte kappao, l’Atalanta vince al Bentegodi senza strafare, un gol di Koopmeiners all’inizio e poi controllo della partita magari soffrendo un po’ ma proprio poco, nel secondo tempo. Non è stata una bella partita, anzi, ma sufficiente per raggranellare tre punti che, comunque, sono meritati se si considera anche l’incredibile errore di De Ketelaere che ha fallito il 2-0 nel momento di maggior pressione del Verona. Hellas volonteroso, tignoso e anche generoso che però ha permesso a Carnesecchi di trascorrere l’ora dell’apericena in tranquillità. Un solo tiro, di Suslov, ha costretto il nostro all’unica parata degna di tale nome. Prima, nient’altro. Gasperini decide che un po’ di turnover non guasta anche perché i prossimi impegni dei nerazzurri sono da brividi (Juve, Sporting, Lazio): in difesa tornano Carnesecchi e Toloi, esordio dal primo minuto di Emil Alfons Holm, i tre centrocampisti sono intoccabili, in attacco Pasalic affianca Lookman. A sua volta Baroni effettua un solo cambio, Bonazzoli al posto di Lazovic, rispetto alla formazione che ha perso ma ha ben giocato a San Siro. Subito al fischio d’inizio di Dionisi, ineccepibile la sua direzione, l’Atalanta comanda il gioco: in difesa Kolasinac annulla Ngonge, Dijmsiti, uno dei migliori, annichilisce Bonazzoli, Toloi prima su Duda e poi su Folorunsho, a centrocampo marcature canoniche: De Roon prima sull’ex Bari, poi su Duda, Ederson controlla Hongla, Holm, all’esordio dal primo minuto, per mezzora tiene bene la posizione e duetta con Koopmeiners, anche stavolta uno dei migliori in campo, Ruggeri a sinistra, Pasalic se la vede col mastino Hien mentre Lookman costringe Magnani alla massima attenzione. Fino al gol, al minuto tredici, domina, senza problemi particolari, l’Atalanta ed è decisamente il momento migliore dell’intera partita. L’azione del vantaggio parte da Carnesecchi, poi proseguita da Djimsiti, quindi Pasalic apre a sinistra per Lookman che, a sua volta, appoggia a De Roon, assist trasversale, Holm fa velo, da destra arriva Koopmeiners che piazza il pallone alla destra di Montipò. E conferma di essere il castigamatti del Verona: tre partite al Bentegodi, tre gol. Comunque nell’azione decisiva pallone sempre tra i piedi degli atalantini senza che alcun gialloblù lo toccasse. Il vantaggio rilassa, forse troppo, l’Atalanta che lascia gioco e dominio al Verona. Si intravede la buona volontà della squadra di Baroni ma nessuno dei suoi riesce a costruire un’azione offensiva che possa creare grattacapi alla difesa atalantina dove giganteggiano Djimsiti e Kolasinac. Insomma il predominio è nettamente improduttivo, anzi un micidiale contropiede di Koopmeiners viene vanificato dal fuorigioco di Lookman e sarebbe stato un colpo tremendo per i gialloblù. Comunque l’Atalanta dimostra compattezza e non si scompone, seppur con troppi errori rispetto alla sua consuetudine.
Nel secondo tempo Gasperini propone Hateboer, in campo dopo 228 giorni di assenza, al posto dello sfiancato Holm, e De Ketelaere che organizza un duello rusticano con Hien che faticherà le pene dell’inferno a fermarlo. La squadra di Baroni è più coraggiosa e domina mentre l’Atalanta si abbassa e in fase di rilancio continua a commettere errori tecnici ma Carnesecchi vigila con tranquillità. Poi al posto di Pasalic entra Miranchuk che vivacizza l’attacco della Dea. La partita continua senza sussulti fino a quando Koopmeiners, spostato a sinistra, effettua al 36’ un cross al bacio, CDK di testa ha campo largo per battere Montipò, invece spreca malamente. Ecco l’unico tiro in porta del Verona ad opera dello slovacco Suslov che impegna, per la prima ed unica volta, Carnesecchi. Pronta parata e palla in calcio d’angolo. Entra anche Palomino per Ruggeri e nei minuti di recupero Ederson spreca il pallone del 2-0. Troppa grazia ma vittoria meritata.
Giacomo Mayer