C’è sempre una prima volta in tutto e per tutti. Vedasi uno degli undici nazionali atalantini attesi entro giovedì a Zingonia per preparare la trasferta di Firenze. Emil Holm (Gruppo F), dentro al 75′ sullo 0-3 per Wahlqvist (terzino destro a quattro), può dire di essere stato l’autore del primo gol (vedi QUI) alla quarta presenza nella Svezia piazzandola al novantesimo a fil di palo dal limite su scarico da mancina della vecchia conoscenza Kulusevski a Stoccolma contro l’Austria. Ripresa da crollo per i padroni di casa: all’8′ Gregoritsch di testa su cross di Potsch, all’11’ e al 24′ l’interista Arnautovic rispettivamente ricevendo da Sabitzer e su rigore conquistato da Mwene (fallo del mancato nerazzurro e confermato veronese Hien).
Dei tre europei che aspirano a Euro 2024 in Germania, seconda marcatura (in 13 partite) pro Belgio per Charles De Ketelaere. In campo al 66′, ammonito per simulazione entro il poker cronometrico e firmatario all’88’ della manita (QUI) con un bel sinistro ravvicinato a saltare l’uomo apertogli da Doku (Gruppo F) a Bruxelles con l’Estonia. Tabellino ricco e spianato già nella prima frazione: al 4′ Vertonghen di testa su angolo di Carrasco, al 18′ Trossard, quello che gli toglie il posto salvo poi doverglielo fare nella girandola dei cambi. L’assist del bis è di Lukaku, che a metà campo invertite imbraccia la doppietta col destro: all’11’ il tris in diagonale destro lanciato in navata da Amadou Onana, al 13′ dalla lunetta a giro. CDK in precedenza aveva segnato soltanto agli azzurri nella finalina della scorsa edizione di Nations League.
Infine, Giorgio Scalvini, di sicuro al rientro in allenamento al Centro Sportivo Bortolotti il pomeriggio del 13 insieme all’Under 21 Matteo Ruggeri. Per lui, sesto gettone nell’Italia (Gruppo C) da 2-1 contro l’Ucraina a Milano. Da titolare, bravo a sfiorare il possibile 3-1 al minuto 66 incrociando in svettata il corner da sinistra di Biraghi e non proprio senza macchia sul dimezzamento dello score di Yarmolenko, a 5′ dall’intervallo (2′ di recupero), riprendendo il tiro in scivolata di Dovbyk respinto da Donnarumma sulla chiusura della combinazione dal fondo con Tsygankov e lo stesso marcatore ospite. Precedentemente subentrato all’ex atalantino Gianluca Mancini (rincasato anzitempo per infortunio) nell’1-1 macedone, non condivide direttamente colpe con Di Lorenzo, l’altro volto noto Bastoni e del rinvio-assist al contrario by Dimarco nel patatrac che a momenti faceva rientrare in partita l’Ucraina nella partita di Milano-San Siro valida per il Gruppo C di qualificazione a Euro 2024 in Germania.
Però il bergamasco onorario esce troppo alto su Tsygankov senza riprenderlo più e favorendo l’imbeccata per Dovbyk. Nel primo tempo doppietta dell’interista Frattesi, su scivolone di Sudakov punito da Zaccagni (12′) e quindi nel rimpallo a due con Raspadori al 28′ sul mancino da fuori di Zaniolo (ok in 2′ dal check del Var). Nella ripresa, diagonale col braccino del palazzolese che al 6′ della ripresa lascia troppo spazio per tirare a Dovbyk, però sul piede sbagliato (il destro) e quasi dal fondo. “C’era rammarico per non aver battuto la Macedonia, ma stasera s’è visto lo spirito giusto. Spalletti ci ha raccomandato di alternare anticipo e copertura con Bastoni, senza rimanere piatti sui loro attaccanti – ha riferito il difensore al triplice fischio ai microfoni Rai -. Le marcature preventive sono molto importanti anche per gestire le ripartenze. Rispetto a Mancini facciamo cose diverse, dobbiamo farci trovare pronti per la prossima estate agli Europei”.
Panchina fissa, per concludere, per il portiere Juan Musso, terzo di ruolo alle spalle di Martinez e Armani nell’Argentina trionfatrice nelle qualificazioni mondiali zona Sudamerica a La Paz contro la Bolivia: finisce 3-0 e la ciliegina sulla torta è proprio dell’avversario domenicale alla ripresa del campionato, il viola Nico Gonzalez, al minuto 83 ((16 locali, 22 italiane) a La Paz. Di Fernandez (31′) e Tagliafico (42′) le altre reti per l’Albiceleste del ct Lionel Scaloni.