Roberto Mancini non è più il commissario tecnico della Nazionale Italiana di Calcio senior. Come anticipato da Libero, anche se la sua posizione non avrebbe a che fare con la cacciata dell’ex collaboratore Alberigo Evani e con Leonardo Bonucci, lo iesino cinquantanovenne ha presentato le dimissioni alla FIGC che le ha accolte.
“La Federazione Italiana Giuoco Calcio comunica di aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini dalla carica di Commissario Tecnico della Nazionale italiana, ricevute ieri nella tarda serata – recita il comunicato federale -. Si conclude, quindi, una significativa pagina di storia degli Azzurri, iniziata nel maggio 2018 e conclusa con le Finali di Nations League 2023; in mezzo, la vittoria a Euro 2020, un trionfo conquistato da un gruppo nel quale tutti i singoli hanno saputo diventare squadra. Tenuto conto degli importanti e ravvicinati impegni per le qualificazioni a UEFA Euro 2024 (10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), la FIGC comunicherà nei prossimi giorni il nome del nuovo CT della Nazionale”.
Del Mancio, a Bergamo, oltre che per le convocazioni di qualche giocatore nerazzurri tra cui Pierluigi Gollini e i campioni d’Europa Rafael Toloi e Matteo Pessina, si ricorda la visita al cimitero insieme al sindaco Giorgio Gori e alla dirigenza dell’Atalanta per rendere onore alle vittime del Covid-19 in una terra particolarmente martoriata dal virus. Fu in occasione del ritorno all’ex Comunale cittadino degli Azzurri, 14 anni dopo il 4-1 alla Turchia: Italia e Olanda, quel 14 ottobre di 3 anni fa, girone 1 di Nations League si concluse sull’1-1, con Hans Hateboer unico atalantino in campo. ci