Secondo un’interpretazione veterotestamentaria sarebbe in realtà il secondogenito, dedito a rivestire insieme a Sem il papà ubriaco Noè, quello del diluvio universale e delle specie imbarcate per salvarle, deriso dall’altro figlio Cam. Nome biblico, origini congolesi, centralone ma con propensione a giocare largo sulla fascia. Che l’Atalanta abbia trovato l’alternativa a Emil Holm dello Spezia, nel mirino anche (fra le altre) delle due torinesi? Dal diluvio universale dei rumors di calciomercato estivi, ecco Japhet Tanganga, separato in casa nel Tottenham Hotspur, inglese di Hackney (sobborgo e borough londinese), classe 1999 quindi con una rivoluzione terrestre in più sulla carta d’identità rispetto allo svedese.
Del mercato britannico chiaro come il sole che si stia occupando Lee Congerton, il responsabile sviluppo internazionale area sport, che si tiene il colpo in canna. Voce di disturbo – occupa pur sempre una slot da extracomunitario, il Regno Unito è uscito dall’Unione Europea – per calmierare l’asta per il 2000 designato erede di Hans Hateboer, oppure affarone (costo: 7 milioni, 3 presuntivi meno di Holm) per uno che bene o male in 4 anni in prima squadra, da prodotto del vivaio, ha totalizzato mezzo centinaio secco di presenze di cui 8 in competizioni Uefa (2 in Champions)?
Se Tanganga negli Spurs è chiuso in due ruoli dall’ex nerazzurro Cristian Romero, Davinson Sanchez, Pedro Porro ed Emerson Royal, dalla cintola in su il Milan ha un Charles De Ketelaere bocciato e in sovrannumero. Solo che a Zingonia non accettano altri discorsi dal prestito con opzione. E non si sa bene a chi dovrebbe fare le scarpe in nerazzurro. La pista di Sam Beukema, centrale difensivo dell’Az Alkmaar, è sfumata a favore del Bologna dell’ex Giovanni Sartori che pare essersi assicurato anche l’esterno sinistro scozzese del 2002 Josh Doig dal Verona, per il quale però è dato in pole position il Torino.