Ad anni di distanza dalla furibonda polemica contro l’ex monumento azzurro Gigi Buffon, allora al Parma e costretto al downgrade dall’88 al 77 dopo le proteste della comunità ebraica italiana anche sulla scorta del famoso sottomaglia “Boia chi molla” riproducente un motto fascista, il numero che nella simbologia (neo)nazista richiama l’ottava lettera dell’alfabeto e quindi “Heil Hitler” viene ufficialmente bannato dal mondo del calcio. Nell’Atalanta, dove già lo avevano portato Davide Biondini e Alberto Grassi senza problemi, ben più tardi della bufera sul portierone che data l’anno duemila, Mario Pasalic sarà quindi costretto a cambiare il suo. In Italia, attualmente, l’unico altro a indossare l’88 è il connazionale croato della Lazio Toma Basic.
Quel che sembra uno scherzo, in realtà, da stamani è un atto ufficiale. Nel segno, ovviamente, della “lotta al razzismo”. La Figc del presidente Gabriele Gravina e la Lega di Serie A del presidente Lorenzo Casini hanno firmato al Viminale una dichiarazione d’intenti: a partire dalla prossima stagione in Italia, vietato l’utilizzo del numero 88 sulle maglie dei calciatori. “Un gesto forte, concreto, che coinvolge tutti nella lotta all’antisemitismo: politica e mondo dello sport”. A firmare il documento anche il Ministro dello Sport e dei giovani Andrea Abodi, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo Giuseppe Pecoraro. Anche per SuperMario si prospetta un più placido 77, come per Buffon ai tempi?
Ecco le motivazioni addotte al divieto dal titolare del Viminale. Nel codice etico delle società, secondo il ministro, “viene recepito il riferimento alla definizione internazionale di antisemitismo. C’è quindi il divieto dell’uso da parte delle tifoserie di simboli che possano richiamare il nazismo; la responsabilizzazione dei tesserati a tenere un linguaggio non discriminatorio in tutte le manifestazioni pubbliche; la definizione delle modalità di interruzione delle partite in caso di episodi di discriminazione. Sarà inoltre valutato positivamente l’atteggiamento proattivo delle società in questo campo”.