In attesa del Gasp è tempo di parlare di sci al torneo dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà in programma alla Cittadella dello Sport di Bergamo. Quelle mercoledì 24 maggio, è stata la serata di Christof Innerhofer, amico da anni dell’Accademia, che torna così dall’amico Giovanni Licini, insieme ai colleghi Pietro Zazzi e Mattia Casse.
Nella giornata di giovedì sarà presente nella prima parte della serata l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini (alle 18). Ricordiamo che alla Cittadella dello Sport di Bergamo si giocherà fino alle finali del 6 e 8 giugno, dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 24, a ingresso gratuito, con possibilità di accedere al servizio ristorazione.
«Sono venuto qua la prima volta 19 anni fa, sono tanti ma sono volati» le parole di Christof Innerhofer a bordo campo. «So che l’Accademia lavora bene per la Solidarietà e ormai sono un grande amico di Giovanni». Una carriera spettacolare, quella dello sciatore altoatesino, che non ha intenzione di sganciare gli sci: «Ho avuto tanti successi e tanti momenti belli e spero non finiscano qui. Sono molto motivato nell’andare avanti e spero di aver risolto i problemi che ho avuto negli ultimi due anni. Ora fisicamente sto bene, quindi credo ancora di poter dire la mia. Ho esperienza e accolgo a braccia aperte chi mi chiede consigli, ma sono ancora nel circuito non per fare da istruttore agli altri ma per fare ancora bene io. Spero che l’anno prossimo sia di nuovo un anno buono. La passione compensa i limiti dell’età. Nel maschile non possiamo vedere un ciclo vincente come nel femminile, sarebbe una bugia convincersi del contrario. Dieci anni fa eravamo in cinque a salire sul podio stando fra i primi con continuità, invece oggi la qualità della squadra è un po’ calata. Vedo molto bene Filippo della Vite, ovviamente anche Alex Vinatzer, ma pochi altri giovani promettenti come anni fa. Gli sci club devono lavorare bene, gli allenatori devono esser disposti a fare qualcosa in più e anche gli atleti devono avere la voglia di raggiungere certi obiettivi che noi abbiamo raggiunto in passato. Bisogna lavorare 365 giorni all’anno, non basta avere ogni tanto un picco di motivazione, ma bisogna tenere alta l’asticella».
Mattia Casse, piemontese di nascita ma bergamasco d’adozione, si lascia alle spalle un ottimo 2023 con il primo podio in Coppa del Mondo, con il tifo dell’Accademia che ne ha seguito le gesta in questa annata. “La beneficenza dell’Accademia fa bene al mondo e partecipo volentieri e a queste iniziative e ormai faccio fatica a mancare. A luglio si inizierà ad andare sugli sci, prima del viaggio Sud America ad agosto per gli allenamenti: vengo da buoni risultati e vorrei mantenere un buon trend, poi si vedrà. Ognuno ha la sua chiave di lettura, devi controllarti, perché l’adrenalina a volte ti porta a prendere qualche rischio in più, ma dopo anni ormai ci si abitua. Vengo da un’annata positiva, sono tornato su ottimi livelli e riparto da una bella base”.
In gara con Innerhofer c’era invece il milanese Pietro Zazzi, classe 1984. «Con il tennis me la cavavo abbastanza bene da bambino – racconta -, ora non lo pratico da un po’ di anni. Qualche giorno fa ho fatto un’operazione al naso per risolvere un problema di respirazione, quindi oggi è il mio primo ritorno “in campo”. Sono felice di essere qui perché è sempre bello essere invitato in queste iniziative». Zazzi svela il “segreto” per essere al top nella sua disciplina: «Un discesista deve avere anche un po’ di pazzia quando ha gli sci ai piedi, ma sempre con la testa. Il divertimento e la passione fanno il resto. Fuori però vi assicuro che siamo più tranquilli» ride. Il futuro dello sci però è sempre più incerto: «Purtroppo il nostro sport nel futuro non sarà semplice da praticare, ma con le giuste accortezze riusciremo a tirare avanti. Anche la Fisi sta creando un programma per migliorare la situazione, vedremo se come atleti riusciremo a fare la nostra parte impattando meno sull’ambiente».