Non si fa fatica a definire strepitoso il girone di ritorno de La Torre. Infatti, al giro di boa, i punti messi in cascina erano appena dodici, frutto di tre vittorie e altrettanti pareggi a fronte di ben nove sconfitte. Una sola lunghezza di vantaggio sul Loreto, penultimo, e salvezza diretta che pareva un miraggio. Dopo la sconfitta tennistica in casa del Pianico, la dirigenza aveva deciso il cambio in panchina, con Alberto Rota (una vecchia conoscenza, visti i trascorsi sulla panchina boldonese) a prendere il posto di Fabrizio Suardi. Arrivava subito il successo sul Lallio, ma solo dopo le sconfitte con Sovere e Gorle i rossoblù cominciavano la loro marcia trionfale che li ha portati a quota trentasette, sublimata dalle quattro vittorie consecutive, ultima domenica scorsa contro l’Accademia Isola Bergamasca. Una rimonta impressionante verso la salvezza diretta, spiegata così da Claudio Lugli, portierone classe ’93, alla terza stagione alla corte della società del presidente Lodetti: “Sicuramente il cambio di allenatore ci ha dato una mano, non tanto per demeriti di chi c’era prima. Avevamo bisogno di cambiare per trovare un altro spirito. La testa è molto importante nel calcio. Eravamo un po’ impauriti dalla situazione di classifica, anche perché l’anno scorso ci eravamo salvati solo dopo lo spareggio playout con la Roncola. Ci ha condizionati anche il dover giocare fino a metà giugno. Mister Rota ha un modo di giocare molto dispendioso ma è stato bravo a darci un’identità che forse prima non avevamo. La partita della svolta è stata la vittoria di Lovere sul Pian Camuno, peraltro ottenuta nel recupero. Venivamo da due sconfitte: con il Sovere abbiamo perso anche per colpa mia, perché ho commesso un grosso errore; con il Gorle non si è giocato male ma loro sono una bella squadra e hanno vinto meritatamente. Una volta cambiato marcia abbiamo guardato solo a noi, senza pensare agli altri. Ora l’obiettivo è quello di arrivare primi nella classifica del girone di ritorno. Dopo il Villongo affronteremo le prime due, Paladina e Cenate, probabilmente a giochi fatti. L’anno prossimo sarà fondamentale partire bene, in modo da poterci permettere anche un eventuale periodo sottotono. Personalmente penso prima a finire questa stagione e poi pensare alla prossima, però qualche obiettivo da realizzare ce l’ho. Ho giocato in Eccellenza (con l’AlbinoGandino, ndr) e mi piacerebbe salire di livello. So che il nostro presidente ci tiene a portare la squadra in Promozione, raggiungerla l’anno prossimo con La Torre è un’opzione”.
Giuseppe Fappiano