Bergamo

– Come si trovano le giuste motivazioni per una partita come Atalanta-Genoa?  E’ facile rispondere che la formazione nerazzurra ha nel mirino il record da eguagliare (53 punti) e quella rossoblu di interrompere il trend negativo ,  ultimo successo il 2-0 all’Olimpico con la Lazio alla 30a giornata.  Poi tocca agli allenatori, ormai più psicologi-motivatori  che tecnici smuovere le corde giuste. Sarebbe anche semplice rispondere che giovanotti strapagati non dovrebbero avere bisogno di essere ulteriormente stimolati. Ma la gioventù, si sa dai tempi di Noè,  è incline alla bella vita ed a sacrifici da minimo sindacale.  L’Atalanta è reduce da due sconfitte sconcertanti in casa, lasciamo perdere quella con la Roma all’Olimpico. Nota a margine: dopo aver visto il Milan, venerdì sera, contro i giallorossi va rivalutata la partite dei nerazzurri. Sconfitte che hanno lasciato il segno e che hanno riproposto una squadra svuotata, priva di ambizioni e sempre in balìa dell’avversario, Sassuolo e Verona nell’ordine. Contro gli emiliani gli atalantini hanno sprecato tre palle gol poi si sono sgonfiati, con gli scaligeri hanno subito dal primo minuto fino agli ultimi dieci minuti quando la squadra in inferiorità numerica ha segnato e ha lottato in cerca del pari. Troppo poco. Stasera l’opportunità di invertire questa brutta tendenza.  Dimentichiamo il caso Livaja con la società che ha rimediato una figuraccia, causa un silenzio di tomba e torniamo a giocare una partita da Atalanta, manca da un po’ di tempo. E’ vero, la perfezione non è di questo mondo e, soprattutto, la squadra non nell’élite della classifica ma è pur sempre considerata, risultati alla mano, la regina delle provinciali. Non può, nel momento più stimolante della stagione,  abdicare a questo ruolo. Tra squalifiche e infortuni Colantuono deve riaggiustare lo schieramento da mandare in campo e per l’occasione sembra scegliere di nuovo il 4-3-3 che all’inizio stagione non funzionò. Oggi la situazione è diversa anche perché non ci sono problemi di classifica. Cambia la difesa, è una costante involontaria di questo campionato, con Raimondi e Del Grosso esterni e con l’inedita coppia centrale formata da Benalouane e Del Grosso. E’ una novità il centrocampo a tre (Cigarini in mezzo, Migliaccio centrosinistra, Baselli centrodestra) , in attacco Denis col supporto di Bonaventura e Estigarribia. Almeno così sembra. Gasperini  presenta il Genoa  col  3-4-3 quindi, anche stasera i nostri centrocampisti  rischieranno di essere in difficoltà a meno che Del Grosso e Raimondi costringano Vrsaljko e Antonelli  ad un atteggiamento prudente.  E Benalouane, quando l’azione di gioca comincia dai suoi piedi, non deve effettuare lanci da quaranta metri. Insomma serve concentrazione e voglia di lottare.
Giacomo Mayer